"Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto"6:30 pm.
Ho tutto il tempo necessario per attraversare il tanto ormai familiare "vicolo proibito", e circa mezz'ora per preparare psicologicamente a questo incontro.
Non dovrei preoccuparmi tanto, forse, ma un brutto presentimento non vuole abbandonare il mio sesto senso e il fatto che abbia, in qualche modo, preso in considerazione, l'idea di lasciar entrare Aaron completamente nella mia vita, è ancora in fase "bilico" nella mia testa.
Il tutto si sta svolgendo un po' troppo velocemente per me, essendo io abituata a non dovermi preoccupare di rapporti, figuriamoci emozioni e sentimenti.
Devo dare un taglio a tutto per almeno un paio di giorni, e sto pensando di sfruttare proprio i giorni in cui mia madre andrà a quel benedetto congresso con alcuni colleghi, tra i quali mio zio, sicuramente.
Mi ritrovo a percorrere quella strada con estrema facilità, come se facesse parte del mio mondo, della routine.
Ed eccomi qui, i tre disegni occupanti le tre diversi pareti si ripresentano in tutto il loro splendore davanti ai miei occhi, non un accenno di cambiamento, non un accenno di perdita di imponenza.
E mentre mi soffermo ancora a far vagare lo sguardo tra quei disegni dall'aspetto familiare, un rumore alla mia destra attira la mia attenzione.
Con una spinta, Aaron abbandona il muro sul quale si era appoggiato, per poi avanzare verso di me con passo deciso, i suoi occhi giada divenuti scuri non lasciano il mio viso, fin quando la sua figura non troneggia su di me.
Il suo profumo invade all'istante i miei sensi mentre il suo respiro caldo si abbatte sul mio viso rendendo improvvisamente secca la mia gola.
Lecco il labbro inferiore cercando di idratarlo, sotto il suo sguardo attento.
Non parla, si limita a fissarmi, scrutarmi, studiando il mio corpo con l'intenzione di percepire ogni possibile reazione da parte mia.
I suoi lineamenti sono più duri del solito, questo il dettaglio che mi spinge a fare la prima mossa per smorzare quella tensione creatasi tra di noi.
Quella stessa tensione che ci avvolge, più intensa o meno, in tutti i momenti che trascorriamo assieme, quella stessa che ancora non riesco ad identificare.
<< Aaron... >> sussurro.
Volevo adottare un tono deciso, non volevo lasciar trasparire la mia momentanea debolezza dovuta al momento, ma mi esce più una preghiera silenziosa che neanche io saprei decifrare.
Ma, a quanto pare, lui ha già trovato la risposta.
Le sue labbra sono sulle mie prima che io possa pronunciare qualunque altra cosa, un suo braccio circonda la mia vita imprigionandomi contro il suo petto, mentre l'altra mano va direttamente alla base della mia schiena.
Inspiro di scatto, colta totalmente alla sprovvista, mentre spalanco gli occhi per poi serrargli subito dopo.
Una scarica di emozioni percorre la mia schiena, facendo vibrare le mie gambe, mentre il desiderio che le sue labbra non lascino mai le mie si divulga in tutto il corpo.
Continua a ripassare il contorno delle mie labbra, succhiando e mordicchiando il labbro inferiore, chiedendomi l'accesso.
Ancora sconvolta da tutte quelle sensazioni e dalla velocità con il quale ciò si è realizzato, non colgo subito la sua richiesta.
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Be fast {-DoNotFallInLove-}
Romance{Completata}; -ho deciso di fuggire da Dio -ti sei mai chiesto quale dei due è più veloce? Kelshea Costela non ha mai conosciuto il significato di "casa" e "semplice". Per lei è sempre stato tutto difficile, sin da bambina, quando sentiva le urla de...