|Capitolo 34|

379 17 0
                                    


"Voglio solo un ragazzo testardo, che mi tenga testa, che sia geloso bei miei confronti, che mi dica "tu non esci se non ci sono io" al posto di uno che mi liquidi con un semplice "vai e divertiti". Uno che quanto c'è un litigio mi urli contro, che invece che farmi dispetti scrivendo alla ex venga sotto casa mia urlando un "cazzo ora parliamo". Voglio uno che riesca a mettere a posto questa cazzo di testa che ho. Lo voglio testardo, stronzo, ma lo voglio solo io"


<< Voi non farete nulla di ciò! Non preoccupatevi per noi staremo bene e- >>

<< È deciso Hella. È inutile che continui a ripetermi le stesse identiche cose. Lo farò e basta, per noi, per te >>

Aaron guardava Hella con serietà assoluta, ma i suoi lineamenti erano comunque addolciti dalla signora davanti a lui, che non cercava neanche di nascondere la preoccupazione che provava dopo aver sentito il piano del ragazzo. Io me ne stavo seduta sul salotto accanto a Gordon, noi due osservavamo la scena dall'esterno, quasi stessimo guardando una telenovela. E non vi era molta differenza d'altronde. Hella non faceva altro che fare la predica ad Aaron, per poi piangere, abbracciarlo e poi tornare ad essere arrabbiata, infine preoccupata. Nonostante il discorso affrontato fosse una questione alquanto delicata, il comportamento di Hella riusciva a far spuntare un sorriso sulle bocche di noi tre che la fissavamo con tenerezza, quasi fosse una bambina alle prese con la bambola persa.

<< Kelshea cara, ragiona almeno tu! Qual buon cielo, ve ne prego ragazzi, aprite gli occhi! È un'assurdità! Ti prego Kelshea! >>

Hella mi guardava con occhi supplicanti, facendomi tentennare per un attimo. Possibile non riesca mai a dire di no? Altro dei miei difetti. Per me è difficile negare qualcosa, tendo sempre a dare risposte affermative e questo non è esattamente un pregio. Si arriva a compiere più per gli altri che per se stessi, aiutare è un ottimo pregio ma bisogna sempre ricordarsi della propria persona, della propria vita è dei propri bisogni.
Incontro lo sguardo di Aaron e le mie incertezze svaniscono lasciando il posto a quella tanto amata sensazione di pace e sicurezza che solo lui sa darmi. Durante il tragitto fin qui, al lago Huron, mi ha chiesto di diventare la sua ragazza. La cosa che ho sempre desiderato. Ma non ho accettato. Non ora. Non ho intenzione di tradurlo. Il piano che abbiamo escogitato, prevede che io debba allontanare Jack Davis da suo padre. E potrei essere costretta a sedurlo in un certo senso, per questo. Se dovesse anche solo scappare un bacio, previsto nel piano, non riuscirei ad essere in pace con me stessa. Ed è inutile dire che non appena ho spiegato ad Aaron le mie motivazioni, non ha esitato a farmi un succhiotto per indicare il possesso che ha su di me.

Dovrebbe forse darmi fastidio? Si. Cosa penso invece? Dire che lo trovo terribilmente eccitante, è dire poco.

Mi alzo lentamente dal divano e cammino sino ad intrecciare la mano di Aaron con la mia. Mi guarda e sorride, stringendola a sua volta. Non voleva avessi a che fare in alcun modo con questo piano. Ma Carl, il figlio della signora Stuart, sorella di Hella, ha detto chiaramente che sarebbe stato più che utile il mio intervento. Jack mi avrebbe seguita senza problemi. E potrei, anzi dovrei provare un po' di sensi di colpa magari, ma Jack ha minacciato la famiglia di Hella di rivelare quei documenti se Aaron non si fosse allontanato da me. È dire che questo mi ha fatto imbestialire, è dire poco. Stavo quasi per montare in sella e guidare quel mostro fino a casa Davis per dirgliene quattro. Quasi.

<< È tutto deciso Hella. Domani sera sarà tutto finito, e voi potrete tornare a vivere in città >> sorrido dolcemente alla donna, che mi guarda esasperata e sconcertata.

<< Ma mi ci sono affezionata a questo luogo! >> protesta provocando una risata al marito il quale influenza sia me che Aaron. Quest'ultimo scuote la testa sconsolato per poi circondare con un braccio la donna e posarle un tenero bacio tra i capelli, sussurrandole parole confortanti mentre io guardo la scena rapita. Forse finalmente potremo ricostruire una famiglia.

<< Smettila di mettermi ansia, sono abbastanza nervosa di mio e tu di certo non aiuti >> sbuffo guardando Aaron che continua a guardare in cagnesco Paul.

Paul è un 25enne amico di Hella da una vita. Alto, biondo con due occhi color nocciola espressivi e gioiosi, un ragazzo davvero carino e apposto. Ma nulla in confronto al mio Aaron.

A proposito di quest'ultimo, stiamo davanti all'agenzia del padre di Jack, stasera è stata organizzata una festa per la buona entrata dell'ultimo mese. Aaron arrivato qui ha improvvisamente deciso di cambiare il piano, non volendo costringermi a sottopormi ad eventuali rischi. Paul sta ribadendo più volte che in mancanza di piano B ciò è alquanto impossibile, ed ecco che subentrano in gioco gli occhi fiammeggianti di Aaron che sembrano volerlo stramazzare al suolo. Sbuffo.

<< Aaron piantala, ormai è tutto deciso. Stai tranquillo, e fidati di me, te ne prego >> lo guardo addolcendo lo sguardo ed avvicinandomi a lui, prendendo ad accarezzargli la guancia coperto da un leggero strato di barba.

Le sue iridi giada continuano a scavare nella mia anima, cercando una qualsiasi forma di ripensamento, ma non la troverà. Ho deciso di aiutare Hella, ho deciso di aiutare lui e ho deciso di fare questo per poter finalmente stare insieme a lui in una situazione... normale? Si, direi di si.

<< Se quel bastardo prova a toccarti, se ti facesse del male, se dovesse- >> lo blocco posando le mie labbra sulle sue per poi guardarlo con in espressione divertita stampata in volto.

<< Aaron devo solo intrattenerlo, lo hai detto tu stesso che non avrebbe le palle per fare nulla, testuali parole >> rido e lui con me.

<< E poi ci saranno centinaia di persone li oltre a Paul che mi terrà sott'occhio >>.

Mi prende per i fianchi e mi bacia con più passione, facendo incontrare le nostre lingue di una danza infuocata. Ci stacchiamo soltanto dopo aver sentito un colpo di tosse, ricordandoci improvvisamente della presenza di Paul nel parcheggio.

<< Ho già detto che sei bellissima? >> sussurra sulle mie labbra iniziando a posare piccoli baci su di essa e sul tutto il mio viso.

<< Si, e sono solo tua >> sorrido e lui con me.







#SpazioAutrice
Volevo soltanto ringraziarvi delle 13.1mila visualizzazioni su "Fall in love" e del supporto su "Hiloa". Manca davvero pochissimo alla fine anche di questa storia, dopo mi concentrerò solo ed unicamente sul mondo di Hiles (protagonista di Hiloa). Vi ringrazio ancora e mi scuso se non aggiorno più spesso come prima, ma purtroppo sono molto impegnata tra liceo, compiti e vita sociale.
Bye<3

Be fast {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora