|Capitolo 15|

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"A una goccia ho parlato di te. Lei non ha mantenuto il segreto.
Ora tutta la pioggia, ripete il tuo nome."

Alla fine, Jecky's si era rivelato essere un locale di Queen Street West, non molto lontano dal negozio di libri in cui lavoravamo.

Sia io che Isa, abbiamo il turno di pomeriggio oggi, quindi abbiamo pensato di ritrovarci qui nell'attesa per poi andare a fare un giro per i negozi per comprare svariate cianfrusaglie indispensabili per la buona riuscita del matrimonio organizzato da Isa.

La rossa in questione seduta di fronte a me, continua a scrutarmi attentamente, neanche fossi un ladro davanti all'ispettore.

So benissimo che freme dalla voglia di sapere i dettagli riguardo la mia specie di storia fra Aaron e me, e non cerca neanche di nascondere la curiosità che fuoriesce dai suoi occhi color nocciola.

Sbuffo.

<< Che cosa vuoi sapere? >> domando esasperata dal suo silenzio e dal suo sguardo circospetto.

Recentemente mi ha raccontato di quanto adoro i libri e i film gialli. Polizia, detective e misteri sono il suo rifugio contro "quei demoni malefici", così definisce i suoi fratelli.

Quando mi ha spiegato che ha un debole per questo credere, non credevo certo fosse talmente ossessionata da comportarsi come se fossimo in un libro del genere.

<< Tua madre. Questo ragazzo che hai detto chiamarsi Aaron. Tutto fin dal principio. >> scandisce mettendosi in ascolto mentre mi lasciò sfuggire un lamento al suono della parola "madre".

Come avevo pianificato ieri sera, mi sono davvero messa a indagare sulla questione "mamma ha un possibile fidanzato con il quale mi sta ignorando e sembra dannatamente felice".

Ho incominciato a farle domande senza darle tregua fin quando, esausta dalla mia "leggera" oppressione, non ha svuotato il sacco.

"Promettimi che non ti arrabbierai o darai di matto"

Queste le parole che mi ha rivolto prima di iniziare il suo racconto.

Ovviamente, già la premessa datami dalle sue parole e dai suoi occhi, non era esattamente positiva, sapevo già di dovermi aspettare il peggio probabilmente.

Che stessi solo esagerando? Per niente.

<< Non le ho dato tregua ieri finché non ha vuotato il sacco - inizio a raccontare - e così dopo aver pronunciato le fatidiche parole "promettimi di non arrabbiarti", ha confermato la mia ipotesi. Un altro uomo, a quanto pare, le illumina le giornate >> inizio, e mi soffermo un attimo ad osservare la mia amica che a stento nasconde la sua confusione.

<< Ma scusa Kel, non avevo detto che non avresti mai giudicato tua madre se fosse stato questo il motivo? >> mi chiede lei con le sopracciglia aggrottate.

Annuisco distrattamente. Il problema non è veramente che mia madre abbia un altro uomo, ho sempre pensato si meritasse della felicità, e se un uomo può fare ciò, mi sforzerò di accettarlo e renderla felice.

<< Isa, il problema non è che abbia un altro uomo, ho detto io stessa che avrei voluto vederla felice di nuovo. Il problema, è l'uomo che si è scelto >> sbuffo frustrata.

Lei mi fa un cenno di continuare, e io vado avanti.

<< Mia madre è una cardiologa. La sua vita è incentrata al 99% sui suoi pazienti, e passa la sua maggior parte del tempo nell'ospedale. Mia madre si è innamorata del primario del suo reparto, nell'ospedale di Toronto. >>

<< Continuo a non capire Kel, ha importanza chi sia? >>

<< Non ne avrebbe se non fosse il fratello di mio padre! Devon Costela! >>

Ironia della sorte. La mia cara madre si è andata ad innamorare proprio della persona meno adatta che ci possa essere su questo pianeta, ossia di mio zio.

Ad essere sinceri, potrei anche fare uno sforzo e passarci sopra, il tutto se mio zio fosse stato libero.

Mio zio è, o meglio era sposato con Angelina McGuire, una donna tutta corpo e niente cervello che pensa soltanto al suo aspetto e ai suoi soldi. Una vera arpia.

E perché la situazione mi preoccupa tanto? Come se non bastasse hanno una figlia, Jocelyn Costela che, ringraziando il signore, ha preso da mio zio e non dall'arpia di sua madre, rivelandosi così una bambina dolcissima.

Ha appena tre anni, e l'ho adorata dal primo momento.

Come se non fosse abbastanza, la piccola ora sarebbe "in giudizio". Dato che i suoi hanno divorziato, la tutela deve essere ancora stabilita, e se mio zio non vincesse la causa, so già che sarebbe vincolato da quella specie di barboncino della sua ex-moglie facendo così soffrire mia madre, oltre che se stesso.

E addio famiglia felice e benvenuti nuovi ininterrotti traslochi.

<< Caspita Kel, non so proprio che dirti. Sappi che se hai bisogno di scappare per un po' da tutta questa merda, ho una camera, gelato, Nutella e abito vicino ad una pizzeria >>

Rido per la sua spiritualità e i suoi tentativi di rasserenarmi.

Non voglio veramente lasciare il Canada. Per la prima volta mi sento, come dire, a casa. E non voglio lasciare l'amicizia con Isa, il mio lavoro, l'arte... diamine, non voglio neanche lasciare Aaron. Che per giunta non ho sentito da ieri a dirla tutta.

Ugh, quel ragazzo a volte è così complicato!

<< E Aaron? >> mi chiede la rossa con un sorriso malizioso stampato in volto, lasciandomi intendere che avrebbe voluto conoscere tutta la storia, nei dettagli.

Ma mentre parlo, è come se mi sentissi, in qualche modo... violata? Tradita?

Qualcosa mi blocca dal parlargli del vicolo proibito, dello spiazzo, della caverna.

È così, sentendo quei luoghi solo miei e di Aaron, non le rivelo determinati particolari. Mi soffermo sulle vicende, le racconto delle mie sensazioni, dei suoi caratteri contrastanti, delle sensazioni che riesce a scatenare in me attraverso un solo disegno.

E mentre parlo, non mi rendo conto di star sorridendo, e svuoto completamente la mente, lascio fuoriuscire liberamente le parole.

E una volta aver finito il mio racconto, una volta aver finalmente portato a termine il mio sfogo, mi volto verso quella che ormai considero la mia migliore amica.

<< Cavolo Kel... - sussurra guardandomi attentamente - sei decisamente cotta. >>

La guardo in attesa assimilando le sue parole.

So di essere attratta da Aaron, ma non penso sia esattamente una cotta... più che altro... curiosità? Credo?

<< Se non di più >>

Sussurra le ultime parole più a se stessa che a me, e spalanco gli occhi non appena ne colgo il significato.

Be fast {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora