|Capitolo 12|

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"Le persone più tranquille, hanno le menti più rumorose"

Inutile dire che quella notte, ossia quando Aaron mi ha riaccompagnata a casa dopo avermi portata al lago Huron, la passai insonne.

Per tutta la sera non feci altro che pensare alle sue parole, ai brividi che mi provocavano la sua vicinanza, al suo profumo, al desiderio incessante di essere sua.

E questo mi ha spaventata, e non poco. Un desiderio che non avevo mai provato prima, forse perché non ero mai stata legata a qualcuno prima d'ora.

Non ho mai avuto legami del genere nei precedenti tre anni, certo ho avuto alcune esperienze con qualche ragazzo ma nulla di serio.

Non sentivo il bisogno di donarmi completamente a qualcuno, così impellente, come ieri sera, quando il corpo di Aaron era a contatto con il mio.

E anche adesso, continuo a pensarci, seduta al tavolo della cucina con mia madre stranamente di ottimo umore.

A confermare le mie ipotesi, il fatto che non mi abbia messo in punizione ma mi abbia semplicemente "ricordata" di tenere sempre il telefono sotto carica e il suo continuo ballare da un lato all'altro della cucina mentre prepara la colazione.

Per non parlare dello strano avvenimento del non ritrovamento di chiamate perse non appena acceso il telefono.

Possibile sia stata impegnata così tanto da essersi dimenticata di sua figlia che non tornava a casa dalla mattina?

Ho provato ad avere una spiegazione, ma ha sempre liquidato il discorso, ed è per questo che da brava figlia quale sono, non faccio altro che osservarla attentamente mentre continua ad ondeggiare i fianchi.

<< Mamma non è che... >>

<< Accidenti! È tardissimo. Devo andare tesoro. Divertiti! >>.

Ed ecco che mi liquida per l'ennesima volta da quando cerco di scoprire cosa le frulla in quella testa.

La scusa del ritardo è pessima. È in perfetto orario, se non in anticipo.

Sospiro, per poi consumare la colazione mentre cerco di darmi una spiegazione sul "fascicolo Aaron".

L'unica spiegazione plausibile è il fatto che sia attratta sessualmente da lui. Una cosa semplicemente passeggera. Sarà lo sbalzo di ormoni.

E così, soddisfatta della mia soluzione, mi dirigo verso il negozio di libri dove attualmente lavoro, per incontrare una Isa decisamente euforica.

<< Kel! >> mi salta letteralmente addosso, e saremo cadute per terra come un sacco di patate se non fosse stato per il muro dietro di me.

<< Ho una notizia meravigliosa! Stasera io e te andremo ad una festa! >> esulta saltellando per poi iniziare a farfugliare riguardo vestiti, trucchi e roba varia...

Una festa? Io?

Si, ho partecipato ad alcune feste in passato, e l'unica cosa che ricordo sono corpi sudati, musica e alcool.

Non bevevo più di tanto, giusto un drink qualche volta, e sinceramente ho imparato a mie spese che da sobri non puoi certo divertirti.

Inoltre non ho niente da mettere. Quindi opterei per il restare tranquillamente chiusa in casa a crogiolarmi tra i miei pensieri confusi e asfissianti.

Che però mi porterebbero ad Aaron. Ovviamente.

<< Riesco a vedere persino da qui le tue rotelle girare. Andiamo Kel solo un paio d'ore >> e detto questo fa gli occhi da cucciolo unendo le mani a mo di preghiera.

Be fast {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora