"L'amore, è lui l'unico angelo della morte"La mattina dopo, al mio risveglio, un sorriso a trentadue denti compare sul mio volto. Il mio viso è premuto sul petto di Aaron, il quale dorme serenamente tenendomi stretta a sé con un braccio. La sera prima mi ha portata a casa sua imponendomi di restare per la notte. Ero talmente distrutta che ho preferito non rifiutare, ma anche se fossi stata nel pieno delle mie forze, non credo avrei rifiutato.
Mi accoccolo più vicina al suo petto mentre con le dite passo i polpastrelli su di esso, sopra la leggera maglietta che lo copre. Quel piccolo contatto scatena in me pensieri indecenti che mi affretto a sigillare in un angolo remoto della mia mente. Arrossisco leggermente, e mi maledico mentalmente per l'effetto che Aaron provoca in me.
<< Buongiorno piccola. >>
La sua voce roca crea scosse in tutto il mio corpo che si vanno a concentrare nel centro del mio desiderio, mentre sobbalzo leggermente per la sorpresa. Alzo gli occhi sui suoi notando la sua espressione incuriosita. Inspiegabilmente, dopo ciò che è successo ieri sera, mi sento più legata a lui. Ma non nel modo in cui voglio. Non abbastanza.
Quasi rido nel notare la sua faccia scioccata quando, prendendo l'iniziativa, mi sposto a cavalcioni su di lui e afferro il suo viso baciandolo. Inizialmente colto di sorpresa, non risponde al bacio, ma subito dopo alza il busto mettendosi seduto sul letto e posa le mani sui miei fianchi, stringendoli. Gemo al contatto ed inizio a strusciarmi su di lui, nel tentativo di placare il desiderio che mi investe violento.
In risposta si fa scappare un verso gutturale prima di separare lentamente le nostre labbra e dedicarsi al mio collo, baciandolo dolcemente salendo sempre più su, sino a prendere il mio lobo tra i denti. Mugolo in approvazione e continuo a muovere i fianchi fin quando lui, con una mossa ben salda non mi ferma, facendomi piagnucolare.
<< Devi esserne sicura hoola, e prima che tu prenda questa decisione devi prima sapere tutto. Non potrei mai legarti al mio passato sapendone la brutalità e senza che tu lo conosca. >>
Mi guarda serio nonostante veda la scintilla maliziosa presente nei suoi occhi. E il fatto che voglia che io sia pronta, che voglia che conosca prima il tutto per donarmi poi a lui, mi porta ad amarlo ancora di più. Raccogliendo quel minimo di lucidità che ho nel mio corpo, annuisco piano, non smettendo però di tracciare cerchi invisibili sul suo petto ancora coperto.
<< Ti racconterò tutto, ma prima devo portarti in un posto. >> dice mordendosi il labbro inferiore mentre io annuisco ancora.
<< Perché siamo qui? >> domando osservando il negozio di Mrs.Purples, dove lavoro. Aaron mi ha trascinata qui senza dirmi nulla, e anche adesso entra dalla porta sul retro facendo spallucce. Mi appunto mentalmente di chiedergli come faccia ad avere le chiavi dopo che tutto questo sarà finito e finalmente saprò cosa si nasconde dietro al mio principe giada.
<< Dopo che mia madre mi abbandonò ad Hella, stetti con lei fino all'età di dodici anni, fin quando lei non si ammalò di tumore. >> notando la mia preoccupazione si affrettò ad aggiungere << Tranquilla, riuscì a curarsi. Lo aveva scoperto in tempo, era ancora in fase iniziale >>
Rilascio un leggero sospiro di sollievo mentre lui mi sorride dolcemente.
<< In quell'anno avevo conosciuto James, credo tu sappia di chi parlo >>
Mi guarda in attesa di risposta mentre io ragiono sul nome, per poi annuire.
<< Il figlio di Serene. >>
Sorride. << Già proprio lui. Fatto sta che stringemmo subito amicizia, nonostante io fossi inizialmente chiuso con gli altri. Ma con James era tutto diverso. Eravamo inseparabili, dove c'era l'uno vi era l'altro, io lo aiutai a sorpassare l'abbandono di Edward, suo padre, mentre lui mi fece accettare l'abbandono di mia madre. >>
Edward. Anche quel nome era presente nel diario di Maria Rosa, anche se il discorso non era stato approfondito.
<< Quell'anno fu difficile per Hella, non aveva tempo per occuparsi di me, nonostante fosse convinta del contrario. Ed è così che Serene mi prese con se e si occupò di me nonostante avesse Amy e James a cui badare. E con lei Maria Rosa. >>
Alzò gli occhi di scatto e lo fisso incredula. Quindi lui sa di Maria Rosa? Sto per chiedergli di più a riguardo fin quando non mi interrompe con un gesto veloce della mano.
<< Non ti dirò chi è. Ogni cosa a suo tempo hoola >> sussurra con un ghigno sul volto davanti alla mia espressione corrucciata.
<< Fatto sta che devo tutto a Maria Rosa. Le ricordavo il figlio che aveva perso e si comportò come una vera e propria madre nei miei confronti. Venne poi ad abitare nella piccola baita di Hella con noi, Serene e gli altri in quella affianco. Insomma, avevo trovato un po' di felicità >> e sorride perso nei ricordi.
<< Questo almeno fini ai quattordici anni. James ed Amy ebbero un'incidente, morirono annegati e Serene, non sopportando tutto, si suicidò. >>
Il respiro mi si mozza, mentre guardo Aaron, immaginando un quattordicenne che perde quella che ormai era diventata la sua famiglia, e senza dir nulla mi avvicino e lo stringo fra le mie braccia. Lui lascia cadere la testa nell'incavo del mio collo e restiamo così. Lui non parla, io neanche, il silenzio i gesti parlano per noi. A volte è meglio tacere invece che dire delle semplici e vuote parole di circostanza. E so che Aaron non le accetterebbe.
<< Inutile dire quanto ho sofferto. Avevo appena avuto una seconda possibilità e mi è stata brutalmente strappata. >>
<< Aaron, nel disegno sul muro, il ragazzo quattordicenne nel lago che guarda lo smeraldo... quello era il simbolo, la pietra che Serene gli affibbiò, non è vero?>> chiedo in un sussurro, ricordando lo smeraldo, il rubino e lo zaffiro. Il Rubino. La collana. Amy.
<< E la collana è per Amy. Serene aveva deciso di farle una collana. Lei l'avrebbe portata al petto. Mentre il calice con gli zaffiri nel disegno del leone, della lupa e della tigre, quello rappresenta Serene >> mormoro ancora ricollegando il tutto.
Certo, ora tutto ha un significato. Il disegno sulla parete centrale è in memoria dei fratelli persi. E il cuore mi si stringe a pensare a quanta sofferenza abbia dovuto affrontare Aaron nella sua infanzia.
<< Si, ma questo purtroppo non è tutto. >>
#SpazioAutore
Vi invito a leggere la mia nuova storia sul mio profilo. Si chiama "Hiloa", una storia di fantasia che cela dietro di essa una storia d'amore. Ringrazio tutti per l'attenzione. Bye <3
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Be fast {-DoNotFallInLove-}
Romance{Completata}; -ho deciso di fuggire da Dio -ti sei mai chiesto quale dei due è più veloce? Kelshea Costela non ha mai conosciuto il significato di "casa" e "semplice". Per lei è sempre stato tutto difficile, sin da bambina, quando sentiva le urla de...