"L'esperienza è il tipo di esame più difficile.
Prima ti fa l'esame,
poi ti spiega la lezione"È da una settimana che non vado più nello spiazzo dell'arte, ne mi avventuro nel vicolo proibito.
Ma soprattutto, è da una settimana che non vedo più il ragazzo misterioso.
Non perché non abbia voluto, ci avrei fatto volentieri un salto per non darla vinta a quel Dio greco sceso in terra, ma questa settimana mi ha praticamente distrutta.
Ho dovuto inviare le varie richieste di iscrizione alle varie università precedentemente scelte con mia madre, tra cui una qui a Toronto.
Non sarebbe male trasferirmi qui definitivamente, ma mia madre continua a farmi complessi mentali sul clima continentale e blah blah blah. Insomma, cose così.
Inoltre ho finalmente trovato un piccolo "lavoro". Non è niente di che, ma un'anziana signora cercava una commessa nella sua, a detta sua, piccola libreria.
Ovviamente il negozio in questione, è tutt'altro che piccolo con i suoi tre piani a disposizione.
Ho cominciato quattro giorni fa, ed orientarsi è stato abbastanza difficile, soprattutto per i primi giorni.
Ironia della sorte vuole che anche Isabel Williams, la mia nuova "amica" lavori lì da un po', e quando è venuta a sapere la notizia della mia assunzione, mi ha racchiusa in un abbraccio durato almeno cinque minuti, e non scherzo.
Sarà anche stato soffocante, ma è stato davvero bello. Mi sono sentita accettata e parte di qualcosa, un esperienza del tutto nuova ed estremamente piacevole.
Le poche sere che avevo a disposizione per andare a trovare il mio nuovo "conoscente", sono state occupate dalla mia svampita mamma che ha voluto recuperare il tempo perso.
Quindi ora eccomi qui tornata da una sfiancante giornata alla libreria.
Credo di aver perso più chili oggi che in tutta la mia vita.
È toccato infatti a me sistemare i nuovi arrivi e spostare quegli vecchi in saldo, e come se non bastasse un gruppo di ragazzi di a mala pena quattordici anni mi ha chiesto di cercare un libro erotico da leggere e provare insieme. Impressionante.
Inutile dire che Isa, dietro di me, è scoppiata in una fragorosa risata mentre il moccioso continuava a guardarmi ammiccando in continuazione.
Cercare di scrollarmelo di dosso, è stata una fatica enorme. Per non parlare poi degli anziani signori alle prese con i "regali" per i nipoti.
Quattro nonnine terribilmente impiccione che non si accontentavano di nessun libro gli abbia proposto. Alla fine, dopo aver girato tutto il negozio, hanno deciso di prenderne alcuni a caso, tutti riguardanti cucina e malattie. Poveri nipoti.
In ogni caso ora eccomi qui mentre cerco disperatamente le chiavi nella mia borsa per poi sbuffare rendendomi conto di non averle prese questa mattina. Perfetto.
Sono chiusa fuori di casa, affamata, senza soldi e terribilmente stanca. Fino alle nove di stasera, quando tornerà mia madre. Di bene in meglio.
Deciso di avvertire quest'ultima mentre borbotto cose senza senso.
La cosa più divertente è che potrei chiedere alla reception, e lo farei anche se casualmente proprio oggi non fosse chiusa per circa quattro ore per problemi di manutenzione.
Perché il Karma è contro di me?
E, senza rendermene conto, mi ritrovo a percorrere la strada che mi condurrà al vicolo proibito, sotto la sempre più crescente voglia di trovare il ragazzo dagli occhi giada che non ha mai lasciato i miei pensieri durante questi giorni.
Ed eccolo qui, davanti a me, in tutta la sua bellezza mentre traffica con le bombolette intento a completare un disegno sulla parete centrale dello spazio.
Non riesco ancora a definirlo, l'immagine principale non è ancora completa, ma pazienza, ho uno spettacolo migliore che merita tutta la mia attenzione in questo momento.
Questa volta, non indossa la solita maglietta nera, bensì una bianca che evidenzia ancora di più il fisico scolpito, per non parlare del cappello nero posto fra la sua chioma pece, che gli da un non so che di ribelle e affascinante.
<< Bambina, già dimenticato ciò che ti ho detto ieri? È maleducazione fissare >> sorride compiaciuto appoggiato al muro, il solito ghigno fa capolino sul suo volto.
Sussulto leggermente, ero così persa ad osservare il suo fisico che non mi sono accorta che si fosse girato.
La sua espressione diventa seria di colpo, ed inizia ad avanzare verso di me.
Ad ogni suo passo in mia direzione, corrisponde un mio passo indietro, e così va avanti finché non mi ritrovo con le spalle al muro e con lui a pochi centimetri da me.
Ed ecco che vedendomi in difficoltà il suo ghigno ritorna, e avvicina ancora di più il suo viso al mio.
Smetto di respirare di botto mentre una sua mano raggiunge la parete dietro di me, aderendo ad essa, il tutto mentre continua a fissarmi negli occhi.
<< Sei tornata a quanto pare >> sussurra con voce carica di emozione.
Si, ma quale emozione?
<< Non devo rendere conto a te della mia vita privata >> trovo il coraggio di rispondere, anche se dentro di me c'è il delirio più totale, causato dalle mie emozioni senza controllo.
<< Il tuo nome >> risponde pacato, non una richiesta, ma quasi un comando.
Ingoio il groppo in gola.
<< Kelshea >> mi esce in un sussurro, mentre punto i miei smeraldi nelle sue iridi giada.
Ghigna ancora per poi poggiarmi qualcosa sul grembo e allontanarsi con uno scatto felino, il tutto continuando a sorridere.
Abbasso lo sguardo e mi ritrovo un sacchetto di patatine in mano. Lo guardo confusa e lui mi rivolge un sorriso furbo in grado di sfidare l'autocontrollo di ogni ragazza.
<< Dovresti mangiare tigre, il tuo stomaco reclama >> dice ridendo mentre io arrossisco di botto.
Prende la sua sacca, le bombolette ed inizia ad avanzare verso il famoso vicolo proibito, non prima di avermi rivolto un ultima occhiata... curiosa, credo.
<< Ci si vede in giro Kelshea >> dice prima di continuare per la sua strada.
Il mio cuore fa una capriola al suono del mio nome fuoriuscito da quelle labbra carnose, accarezzato da quella lingua che mi piacerebbe accarezzare con la mia...
Arrossisco di botto per la seconda volta, ed interrompo immediatamente i miei pensieri prima che raggiungano una piega tutt'altro che casta.
E poi mi ritrovo a sorridere di nuovo come un'ebete alla vista del pacchetto tra le mie mani.
Ed ecco a voi anche il sesto capitolo di Be fast, spero stiate trovando la storia interressente <3
Prima di concludere, piccolo spoiler di ciò che avverrà nel prossimo capitolo:
Soddisfatta mi alzo dall'erba dove precedentemente mi ero seduta per studiare l'ultimo disegno, e mi volto con un sorriso trionfante sul volto, che si trasforma in un urlo terrorizzato seguito da un balzo all'indietro non appena noto il misterioso ragazzo appoggiato tranquillamente all'entrata del vicolo mentre mi guarda con insistenza.
Mi porto una mano al petto e cerco di calmare il mio povero cuore che batte insistentemente nella mia cassa toracica, talmente forte che penso voglia uscire dal mio petto.
Bye @-DoNotFallInLove- <3
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Be fast {-DoNotFallInLove-}
Romance{Completata}; -ho deciso di fuggire da Dio -ti sei mai chiesto quale dei due è più veloce? Kelshea Costela non ha mai conosciuto il significato di "casa" e "semplice". Per lei è sempre stato tutto difficile, sin da bambina, quando sentiva le urla de...