Capitolo 17 Nina

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Il raggio del primo sole di un mattino caldo , mi invase la faccia stropicciata. Accanto a me dormiva Andrea e non potei fare a meno di rimanere a guardare i suoi lineamenti perfetti che sembravano abbracciare la luce del sole che si infilava tra le tapparelle. Scansai la sua mano da sotto la mia testa e vedendo che erano le 6:45 decisi di uscire e andare a comprare la colazione per tutti.
Percorsi tutta la via tra le luci dell'alba e nel giro di 15 minuti arrivai al primo Sturbuks. Un odore di dolci e caffè invase le mie narici , e il mio risveglio fu completato alla vista di tutti quei dolci sul bancone. La faccia della commessa non sembrava così allegra mentre serviva un ragazzo dalla faccia familiare . Non appena il ragazzo si girò capii che era il milanese che conobbi la prima sera. < ei! Anna, giusto?>. Scossi la testa rispondendo :< Nina. Come mai qui ?>. Allungò il braccio mostrandomi dei cornetti , come per dire:" ehi sveglia! Cosa posso fare da Sturbuks".
Dissi:< giusto! Anche io, compro dolci per tutti>. Rise e disse:< vieni che ti offro la colazione!>. Mi avvicinai al bancone e lui ordinò due cappuccini, ed io 10 cupcakes.
Samuele disse:< allora? Come mai qui ad Orlando?>. Risposi:< per il tuo stesso motivo>anuì dicendomi :< nella nostra villa siamo cinque ragazzi e cinque ragazze  e veniamo tutti dalla stessa scuola per il vostro stesso progetto .> risposi :< e gli altri?> . Bevve un sorso di quella sottospecie di caffè e disse :< verso la fine della via ci sono altri venti italiani , ma di scuole diverse , cioè dieci ragazzi di un liceo maschile e dieci di una femminile di Firenze mi pare> . Annuii pensierosa mentre lui disse :< questa sera danno una festa al 44, ci state?>. Risposi di impulso :< al 44? Okay, vedremo.>

Ci alzammo e tornammo nella via dove abitavamo

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Ci alzammo e tornammo nella via dove abitavamo. Lo salutai e aprii la porta di casa posando i cupcakes sul tavolo. Mi sedetti sul divano mentre Andrea si stropicciava gli occhi per la stanchezza.
< abbiamo dormito qui?> disse sconcertato Andrea. Annuii e gli mostrai la colazione :< ti ho portato un cupcakes> rispose :< grazie Nina >. Mi diede un bacio sulla guancia. Mentre si abbuffava con la crema di quel grasso dolce dissi:< al 44 c'è una festa stasera... ti va di andare?>. Lui rise dicendo:< una festa? Figo >. In quel momento scese Lisa in tenuta da corsa , seguita da Emiliano che provava a convincersi di essere un tipo atletico. Emiliano era uno di quei tipi che non avevano problemi a trovare una ragazza, insomma era considerato da tutte un ragazzo particolarmente carino: anche se era il più basso di tutti , aveva gli occhi di un celeste timido, le labbra fine e un naso perfetto , ma il vero motivo per il quale tutte gli andavano dietro era quell'aria da cattivo ragazzo che gli donavano i suoi tatuaggi. Fece l'occhiolino a Andrea e seguì Lisa.
< starebbero bene assieme quei due > Esordì Andrea mentre finiva il suo cupcakes. Scesero anche gli altri , e in men che non si dica tutti i dolci finirono.
Il campanello suonò, e quando aprii la porta trovai uno strano omino con un grosso scatolone . Disse < questo ve lo dà la scuola, serve una firma> firmai , e l'omino sparì . Tutti ci mettemmo attorno a quel pacco e una volta aperto trovammo altri dieci pacchi di dimensioni ridotte. Ognuno prese il proprio, ed io salii in camera per vedere di cosa si trattava : un computer e qualche libro. Diedi una rapida occhiata al foglio delle attività e notai con stupore che la squadra femminile di pallavolo non era tra i gruppi sportivi più gettonati, così feci una ricerca e ne capii subito il motivo: in tutto il campionato avevano vinto una sola partita ... a tavolino.
Cheerleading, football, recitazione, canto, falegnameria , bricolage , erano i gruppi più gettonati , ma ancora per poco tempo: decisi di andare a parlare con il preside Prichett.

Tornata Lisa, parlai alle ragazze di ciò che avevo scoperto sulla squadra di pallavolo , e insieme prendemmo la macchina per andare a parlare con il preside .
Così scendemmo dal mezzo e diritte alla presidenza spalancammo la porta quasi prepotentemente, e parlammo con il signor Prichett :< noi in Italia giochiamo a pallavolo in serie B , e vorremmo proseguire il nostro allenamento qui in Florida . Ci manca un membro della squadra , quindi potremmo fare dei provini per le ragazze di questo liceo... che ne pensa?>. Sorrise e disse :< devo ammettere che mi sembrate motivate... parlerò al coach Glee  di questa vostra richiesta , e vedremo se sarete adatte al campionato che si terrà qui>. Stringemmo le mani al preside e uscimmo trionfanti.
Una volta salite in macchina Asia disse :< ma secondo voi , ne vale veramente la pena?> . Le risposi ferma :< si, Asia>. Stette zitta e appoggiò la testa sul finestrino. Sole disse :< ora dobbiamo trovarne un'altra, una tosta .>annuirono con decisione tutte .
Nel pomeriggio chiamai il mister Fioretti per dargli la notizia :< sono contentissimo! Vi state divertendo in Florida?> gli risposi e attaccammo la chiamata. Ne approfittai del momento per chiamare i miei genitori . < tesoro! Ci manchi tanto!> urlò mia madre dalla cornetta . Risposi :< anche voi mi mancate, qui è tutto così grande!> risero e dopo varie raccomandazioni attaccarono .
Mancavano ancora due giorni all'inizio delle lezioni, ed io mi annoiavo a morte in quella lussuosa villa. Decidemmo di andare a fare una passeggiata, ed esplorare così il grande quartiere in cui eravamo ospiti.
Uscimmo tutti e camminammo per la via fino alla fine , scoprendo che al lato della strada c'era un grandissimo parco verde. Passammo tutto il pomeriggio in quel prato gigante, dove le mamme portavano a spasso i bambini, e gli uomini i cani. Era sdraiata accanto ad Andrea, a guardare le nuvole e ridendo delle loro strane forme quando sentimmo Caterina :< quindi voi due state insieme?>. Asia rise malignamente . Risposi :< certo che no, cosa credi? >. Andrea si mise seduto e guardò in faccia Caterina :< e se anche fosse?> . Il cuore mi battè fortissimo a quella frase , e non potei fare a meno di guardarlo in faccia . Lui si schiarì la voce e aggiunse :< ovvio che non stiamo insieme.> Asia interruppe la conversazione :< Cate, andiamocene > così quelle due si girarono e andarono a giocare a pallone con gli altri.
Io e Andrea rimanemmo lì, distesi sul prato a guardare quelle nuvole insolite .
Erano più o meno le 19:00 quando tornammo a casa . Mi feci una doccia e mi misi degli shorts jeans e una canottiera succinta per andare alla festa di cui Samuele mi aveva parlato. Scesi in salotto e vidi gli altri in tenuta da casa :< beh? C'è una festa, non vi va di andare? > . Gli altri si guardarono con faccia interrogativa.< vabbè, allora ci cambiamo!>. Aspettai un quarto d'ora prima che tutti si preparassero per l'occasione . Così percorremmo la via e con il sentire della musica ci fermammo. Bussai alla porta e mi aprì un ragazzetto rinsecchito e con p' apparecchio ai denti. Dopo varie risate dei miei amici , dissi:< possiamo entrare?> . il nerd alzò le spalle e ci spalancò la porta: la musica era assordante , e la copiosità di gente aveva messo a soqquadro l'intera villa . Nel giro di dieci minuti , l'unico rimasto vicino a me era Andrea . Andammo nel giardino e notammo che ragazzi e ragazze della nostra età si buttavano in piscina vestiti, e facevano lotte a cavalcioni, birra pong, gare di shottini : tutto sembrava divertente ed eccitante.
Andrea disse :< cosa vuoi fare per primo?> Risposi :< sbaglio , o abbiamo una gara di shottini in sospeso noi due?> ridemmo , mentre Samuele si avvicinò a me per salutarmi . < lui è Andrea, un mio amico > si strinsero la mano mentre con un sorrisetto falso si squadrarono dalla testa ai piedi . Disse :< ci vediamo dopo> e facendomi l'occhiolino si allontanò da noi. Andrea commentò:< quel tizio ci sta provando con te , spudoratamente> risi a quella osservazione assurda , ma vera . Poi Andrea continuò:< è caruccio, provaci no?!> Il vicino dell'interno 5 , quello che ho odiato e amato allo stesso tempo , osava darmi consigli sui ragazzi? Decisi di ricambiare : < la vedi quella?> dissi indicando con un cenno alla testa una ragazza bellissima dai capelli mori e lunghi ,il fisico mozzafiato e il naso all'insù . < a fine serata ( succeda quel che succeda) deve tornare a casa con te>. Ridemmo entrambi , consapevoli di esserci lanciati una sfida a tutti gli effetti.

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora