Capitolo 22 Andrea

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Eravamo in palestra per assistere alle selezioni delle giocatrici di pallavolo, quando Nina mi salutò per la prima volta dopo quella notte. Cecilia non perdeva mai l'occasione di seguirmi, tormentarmi e parlarmi anche nei momenti in cui preferivo stare con gli altri : stava diventando un qualcosa da evitare come la peste , senza contare che i miei amici ridevano di questa situazione ogni volta che gli sguardi tra me e la spagnola si incrociavano fra i corridoi. I suoi capelli biondi scintillarono non appena se li legò in una coda disordinata , stava parlando con la sua squadra , i calzoncini aderenti e il rumore delle scarpe sportive che stridevano ad ogni movimento davano la perfetta idea di un allenamento intenso e concentrato delle candidate . Lisa , Sole, Asia , Caterina e Nina si consultavano prendendo appunti su un quadernino che avevo visto girare più volte da una parte all'altra della casa , mentre una fila di ragazze dall'aria tesa erano adesso appostate in una riga ordinata davanti ai loro sguardi esaminatori. <Come tutte voi sapete , siete qui per candidarvi al ruolo del centrale : il centrale è un ruolo importante , nel quale serve precisione di attacco e un bel salto per murare gli attacchi avversari.> La sua voce era dura ,ma riecheggiava nella palestra dove oltre alle ragazze , sugli spalti erano appostati molti ragazzi incuriositi o guardoni. La voce di Nina :< Quindi se siete qui per divertimento o svago , la porta è quella. Noi giochiamo ad un livello molto alto ed è stato molto difficile convincere l'allenatore a farci partire. >. Le teste annuirono.

Alla fine delle selezioni le ragazze candidate erano solo tre : Abbey l'amica di Fede, una certa Olivia Freeman una ragazza nera e molto robusta , e Sharon Day una biondina vanitosa che a giudicare dalle occhiatacce che Nina le rivolgeva capii subito che sarebbe stata il prossimo scarto. Mentre ero concentrato a guardare ciò che succedeva dagli spalti , Emiliano si avvicinò e mi disse :< Domani esco con Lisa , cosa mi consigli di fare ?> . Risposi fissando ancora il campo che mano a mano si svuotava da tutte le pallavoliste :< Non portarti a letto nessun'altra ragazza, o sarai rovinato per sempre >. Percepii anche senza guardare la faccia sbigottita del mio amico :< Eh???>. Scossi la testa come quando ci si sveglia da un brutto sogno, e provai ad abbozzare una risposta :< Cioè... volevo dire... portala in un locale carino , falle fare qualcosa di bello e poi te la porti a casa per concludere .> Fece un sorrisetto , poi mi rispose :< No Andre, forse non capisci ... io mi sono innamorato di lei , delle sue fossette dei suoi capelli chiari e della sua risata . Non voglio fare nulla , chiedo solo di stare con lei e basta ... >. Emiliano era sempre stato uno spirito libero , tatuaggi , fughe da casa e il classico ragazzo da una botta e via , quello che mia madre diceva di non frequentare. Non avevo mai sentito prima di allora un discorso del genere uscire dalla sua bocca , quindi stupito risposi :< Ma come fai? Cioè ma chi sei ?> Lui mi sorrise e disse :< Mi dispiace che tu non riesca a capire Andre , perché innamorarsi è bello infondo >. Era vero che io quella sensazione non potevo capirla , era vero che era anche un po' colpa mia , ed era palese che quella situazione sarebbe dovuta cambiare. Uscimmo tutti dalla palestra e ci dirigemmo verso l'aula del professor Young per un'altra sgradevole lezione . Presi posto accanto ad un ragazzo grassoccio di nome Tim , e fissai l'unico banco libero che la classe aveva lasciato per la solita ritardataria del giorno :Nina. < Mi scusi professore mi stavo cambiando > Disse spingendo una scarpa dentro lo zaino e sistemandosi i capelli impresentabili . Mr Young con il suo tono prevaricatore disse :< Signorina Bianchini lei si è guadagnata un'ora di punizione > Nina iniziò a controbattere :< Mi sono scusata , e sono arrivata comunque con un leggerissimo ritardo insignificante !>. L'uomo dalla barba folta sembrò molto divertito dalla situazione e rise provocando la ragazza che scattò in piedi e uscì dalla classe sbattendo la porta. La campanella suonò e mi diressi nell'aula di biologia dove quell'idiota di Mchallan mi fece lo sgambetto sostenendo di non avermi visto :< Ma guarda dove cazzo cammini !> Mi disse nella maniera più burbera possibile . La classe guardò la scena in silenzio. Risposi :< Mi hai fatto lo sgambetto! Ti ho visto, coglione .> . La sua faccia si tramutò in una espressione falsamente indignata che provocò le risatine beote dei suoi amici :< Mi hai visto? Addirittura!>. Mentre con uno scatto d'ira il mio pugno destro partì verso il suo zigomo , entrò Mrs Grendel di corsa intenta a fermarci :< MCHALLAN! BOLOGNESI! IN PUNIZIONE DOPO SCUOLA!> .

Samuele porse a Nina un fiore in segno di tenerezza , dicendo :< Andiamo?>. Lei tese la mano ma la ricacciò subito :< Samu , mi sono dimenticata che sono in punizione ... vieni qui alle 17:00 così mi porti in quel posto >. Le mie orecchie percepirono questo breve tratto di conversazione prima che la campanella scoccasse per mandare gli alunni impuniti a casa . Ma noi non facevamo parte degli impuniti. Mentre guardavo Nina che aggiustava il colletto della polo di quel ricciolino fermai Asia per chiederle spiegazioni :< Asia ... ehm come è andata oggi?> . Chiuse lo sportello del suo armadietto sprigionando la sua bellezza :> Avanti... che ti serve? Sputa il rospo.>. Guardai nella direzione in cui ora Nina e Samuele erano intenti a chiacchierare come dei liceali alle prime armi , e per un attimo li invidiaii. Asia :< Non stanno ancora insieme, ma a breve succederà . Lui è carino ma troooppo romanticone per i miei gusti > disse roteando gli occhi al cielo. Mentre mi allontanavo vidi Federico ed Abbey in un corridoio a ridere e a scherzare , mi vide e disse :< Vieni a casa con noi?> Poi vide la mia faccia e capì :< Andrea che palle sei ancora in punizione!>. Acennai un sorrisetto, salutai l amica di Federico e me ne andai diretto nella solita fredda aula .

< Mr Pinuzzi oggi non sarà presente quindi lo sostituirò io per queste ore> disse un vecchio barbuto alla lavagna. Le mani grinzose e la voce stanca mi fecero capire che il professore davanti a noi avesse più o meno una sessantina d ' anni . Mchallan era seduto vicino a Nina , l'occhio nero che mi fissava cattivo . Presi il quaderno e iniziai a fare i compiti per il giorno dopo , e quando alzai lo sguardo dopo un quarto d'ora vidi che il professore si era addormentato in un sonno profondo lasciando la classe abbandonata a sé stessa. Nina si alzò e venne verso di me sedendosi sulla sedia libera del mio stesso banco. < che cosa studi?> mi chiese con la voce più dolce possibile. Mi era mancato parlare con lei . Risposi :< matematica > . Annuì, il silenzio che aleggiava su di noi. Così le feci una proposta :< Ma se uscissimo da qui?>. Prese la sua borsa e con un sorriso mi tese la mano che io presi molto volentieri per uscire da quella gabbia. Il sole caldo era insopportabile, ma la quiete che si respirava nel cortile della William R. Bone high school non faceva pesare il fatto che la temperatura fosse di 35 gradi. Anche se ero contento che Nina mi avesse portato fuori con lei , notai che il suo sguardo era cambiato : non era più uno sguardo carico di odio , ma quasi rilassato e tranquillo . Disse : < allora, ti manca casa?> . Sentivo mia madre di rado, ma comunque mi mancava tutto di lei :< non particolarmente> . Ricambiai la domanda , e lei mi rispose :< A dire il vero , per nulla>. Mi spiazzò la sua risposta , ma infondo era per quello che mi piaceva Nina : non era una ragazza scontata, viziata e piagnucolona ma una dura e testarda. Poi l'argomento di conversazione cambiò radicalmente:< allora, come va con Samuele?>. Sorrise mentre il suo sguardo rimase fisso sulle sue nike :< va molto bene, cioè è l'inizio ma spero sia una storia seria. Tu con Cecilia?>. La risposta mi turbò, così decisi di dare a Nina ciò che lei mi aveva sbattuto in faccia :< bene, stiamo insieme >. La bugia sfacciata fece inarcare le sue sopracciglia per la sorpresa , non per incredulità. Dopo un' ora passata a chiacchierare in quel cortile , tornammo in classe senza una parola.
Appoggiato ad un palo , Samuele aspettava Nina con un sorriso a trentadue denti . Mi salutò e baciò Nina sulla guancia facendomi irritare. La biondina si girò e disse :< ci vediamo a casa per cena>. Abbozzò un sorrisetto e entrò nella macchina di Samuele , vidi lo sguardo compiaciuto del ricciolino perforare i miei occhi , e lí capii cosa dovevo fare: seguirli.
Scusate  se ultimamente publico molto poco, ma le idee e le ispirazioni non vengono sempre! Sono aperta ai vostri consigli e alle vostre opinioni... un bacio 😘 -matildestories

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