Capitolo 13 Nina

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L'America era il sogno di tutti , il chiaro segno di una vittoria personale. "Partire per ricominciare " cantava Cesare Cremonini alla radio. Chissà chi o che cosa mi avrebbe cambiato oltre oceano, chissà se avrei riso , o pianto. Il "chissà" è una parola che mette i brividi alcune volte , perché mette in ballo altre mille domande che ti fanno pensare al futuro:" Chissà se se avrò dei figli, come li chiamerò. Chissà se faranno l'università o se diventerò nonna.". Tutto mi spaventava , e tremavo alla sola idea di passare ben 6 mesi della mia vita in un altro continente.

Erano le 22.00 quando la macchina dei miei genitori mi passò a prendere per portarmi all'aeroporto. In macchina mamma mi fece mille raccomandazioni , e papà la sosteneva annuendo con la testa . Parcheggiammo e uscimmo dall'auto per dirigerci al gate giusto. Abbracciai Sole e Lisa e parlammo sottovoce tra di noi :< menomale che ci siete voi>. Una sciocca frase può servire. Arrivarono anche i ragazzi , alchè il preside disse  :< Gli accordi già sapete quali sono . Comportatevi bene e studiate . Una volta arrivati vi diremo noi cosa fare.>.

Imbarcammo i bagagli ,e dopo aver visto i miei genitori versare qualche lacrima li salutai per imbarcare la mia nuova vita. Aspettammo per un po' seduti sulle panchine, circondati dalla confusione caotica dell' aereoporto.

 Aspettammo per un po' seduti sulle panchine, circondati dalla confusione caotica dell' aereoporto

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Mi sedetti in volo tra Sole e Lisa e con le mani strette affrontammo il decollo. Federico mi salutò e mi fece cenno di andare da lui . La maggior parte delle persone dormivano , quindi ne approfittai e andai a sedermi accanto a lui. < Allora? Tesa per il viaggio?>. Annuii e risposi :< Tu?>. Annuii pure lui. Aveva pianto . Lo riconobbi dagli occhi arrossati e gonfi. Domandai :< tutto bene?>. Rispose :< ho solo paura delle cose nuove, poi passerà.>. Accennai un timido sorriso e per cambiare discorso chiesi:< Il tuo amichetto?>. Rise :< Sta vicino alla panterona >. Risi sapendo che quel nomignolo era riferito ad Asia. Federico era simpatico, e decisi di farmelo amico subito. Mi addormentai sulla sua spalla , e lui sulla mia testa. Ci risvegliammo a Francoforte intontiti. Scendemmo da quella gabbia chiamata aereo  e vagammo in cerca di un fast food per circa un ora. Ad un certo punto Andrea mi prese per un braccio e mi disse :< Non puoi fare come ti pare!> Sembrava arrabbiato , ma non ne capii bene il motivo .< Non è che, dato che sei gelosa di Asia allora puoi fare la gattamorta con Federico.> A quella frase sbottai :<spero che tu stia scherzando! Fare due chiacchiere con il tuo amico solo perché era l'unico sveglio su tutto l'aereo , non significa "fare la gattamorta". Ma poi, fammi capire, cosa ti interessa? Siamo fidanzati? NO. Sei tu che mi respingi , quindi io faccio quello che mi pare e piace >. Fece un sorrisetto e disse :< Okay . Se questo è il tuo gioco , giochiamo.>. In quel momento non capii quella frase , ma quando prese per mano Asia e la condusse al bar per lo spuntino delle 4:00 ., mi si aprì un mondo. Mi assicurai che Andrea stesse guardando la scena di me che prendevo sottobraccio Federico per trascinarlo al bar . Ci mettemmo seduti ad un tavolino ed io mi misi in una posizione strategica per vedere le sue mosse , cosa che (a quanto pare) fece pure lui. Federico con una faccia sorpresa iniziò una conversazione :< allora... che cosa prendi? >. Non sentii nemmeno ciò che aveva detto quindi annuii e basta . Il bel ragazzo davanti a me si limitò a sospirare e esasperato mi chiese :< Ci sta guardando?>. Feci una faccia interrogativa , anche se sapevo benissimo di cosa stava parlando. Sorrise e disse :< è proprio scemo. Usa questo trucchetto con tutte. >. Smascherata , dissi:< ed io cosa dovrei fare?>. Mi sorrise e mi disse:< di certo, non dovresti fare quello che stavi facendo con me.>. Arrossii per la vergogna e dissi:< scusami , è che mi fa così... così.. incazzare !>. Rise. Prese due cappuccini e ci gustammo quel pasto come due vecchi amici seduti ad un bar qualsiasi. Andrea sparì dalla mia testa per un quarto d'ora , ed io risi alle battute di Federico non per far ingelosire un povero bambino di 18 anni , ma solo perché volevo ridere.

Usciti dal bar ci incontrammo con tutti , e Lorenzo disse : < avete sentito cosa hanno detto?>. Tutti scossero la testa , mentre gli altoparlanti dissero :< Volo per Orlando cancellato causa meteo.>. Ci guardammo tutti negli occhi e Matteo imprecò. Caterina prese il telefono e si allontanò per parlare con il preside Bassetti. Tornò dicendo che il preside aveva già trovato un alloggio adatto a noi, e che l'indomani saremmo partiti alle 17.30. Disse anche che due taxi ci avrebbero portati lì . Così, senza dire una parola uscimmo da quel gigantesco edificio e salimmo sui taxi chiamati dal preside. Il tragitto fu lungo e la maggior parte di noi dormì. Arrivammo in un grazioso hotel a quattro stelle e al nostro arrivo Andrea chiese ad una signora della reception le nostre stanze. Tornò con cinque chiavi. Emiliano chiese :< ma se noi siamo dieci, perché le chiavi sono cinque?>. Andrea con il suo solito sorrisetto disse :< Le camere sono già tutte occupate, quindi ci dobbiamo dividere in coppie per dormire: un maschio ed una femmina...>. Rimanemmo in silenzio , e Sole disse :< facciamo a estrazione, così non ci saranno preferenze, no?>. Annuimmo tutti , mentre Asia preparava i bigliettini con tutti i nostri nomi. A sorte , Emiliano finì con Sole, Matteo con Lisa, Lorenzo con Caterina. Rimanemmo in quattro: io, Asia, Federico e Andrea. Asia estrasse il suo nome, e mentre pescava il nome del ragazzo con cui sarebbe andata a letto , pregai che su quel bigliettino non ci fosse il nome di Andrea. Pescò il nome di Federico , ed io e Andrea ci guardammo aspramente.

La camera odorava di pulito, e le lenzuola immacolate si spiegazzarono quando Andrea ci saltò sopra. Andai in bagno per rinfrescarmi , e quando tornai Andrea era accoccolato al cuscino a petto nudo .

 Andai in bagno per rinfrescarmi , e quando tornai Andrea era accoccolato al cuscino a petto nudo

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< Spero non ti dia fastidio, ma io dormo così>. io mi ero portata un cambio nel bagaglio a mano , così andai di nuovo in bagno e indossai dei pantaloncini molto corti e aderenti, ed una canottiera. Mi sdraiai distante da lui e provai a dormire. Niente di niente. Avevo troppe cose che mi frullavano nella testa , e il cappuccino bevuto all aereoporto non mi aiutò un granchè. La sua voce interruppe i miei pensieri:< Non riesco a dormire, tu?>. scossi la testa . Lui si alzò e, mettendo in mostra la sua muscolatura perfetta , andò verso il frigo-bar della stanza. Mi passò due birre , il prosecco e una boccetta di vodka. Stappò le birre e disse :<obbligo o domanda?> . Risi, ripensando a quella serata dove conobbi un ragazzo diverso da quello che ora avevo davanti. Risposi:< Domanda>. Diedi il primo lungo sorso. Disse:<Sei gelosa di Asia?>. Risposi :< No, ma mi mette tristezza vedervi assieme . Il fatto che non ci sia amore in quello che fate non vi mette a disagio?>. Rispose:< Non l'ho mai vista sotto questo punto di vista, ma oggi l'ho solo sfruttata per vedere...>. Dissi :< per vedere se ci rimanevo male? insomma, hai tre anni ? E poi, quella scenata che mi hai fatto per Federico era patetica. Non dovrà succedere mai più , chiaro?> . La serata la passammo a bere come dei Russi in astinenza, a parlare senza peli sulla lingua. Per un attimo mi sembrò di ritornare a quella sera .

Mi svegliai alle 14:40 con un mal di testa da spavento. Andrea non era vicino a me quindi mi alzai , mi cambiai e scesi per vedere se qualcuno era sveglio. Tutti i miei compagni erano nella hall pronti per partire.

Arrivammo al gate giusto in tempo , e passammo i controlli in un batter d'occhio, per poi correre all'impazzata verso l'aereo. Passai otto ore di viaggio con un mal di testa da spavento , e mi addormentai sulla spalla di Sole mentre mi raccontava della sua nottata con Emiliano. Da quello che le mie orecchie percepirono , Sole ed Emiliano passarono una bella serata tra chiacchiere e risate , mentre Lisa e Matteo crollarono prima ancora di conoscersi.

Con i postumi di una sbronza colossale , e assonnata più che mai , atterrammo sul suolo americano per una nuova vita.

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora