Eravamo accoccolati sul mio letto, a parlare e a stare insieme. La sua mano cercava la mia intimità, ma la respingevo con tutta me stessa. Verso le 23:00 se ne andò in punta di piedi per non svegliare gli altri , ma non appena lo salutai e chiusi la porta trovai Andrea seduto sul divano :< allora? Com'è andata?>. Sapevo bene a cosa si riferiva, e decisi di stare al suo gioco:< bene , mi è piaciuto>. Si strozzò con la bibita che stava bevendo, ma mantenendo la calma disse:< sono contento>. La sua espressione facciale non rispecchiava le sue parole. Così mi misi a descrivere nei dettagli ciò che lui voleva sapere, ma ciò che in realtà non era mai successo. <... e quindi poi siamo rimasti sul letto , e poi Samuele se ne è andato>. La sua faccia non era perplessa , ma arrabbiata . Soddisfatta salii nella mia stanza.
Era una giornata di sole, la classica "quiete dopo la tempesta " che si respirava in casa era stata accettata e benvoluta da tutti : Lisa ed Emiliano scesero le scale ridendo ad una battuta di Sole, Federico canticchiava un motivetto allegro, Asia diede il buongiorno a tutti per la prima volta e Matteo aveva preparato la colazione per tutti. L'unica ad essere un po' triste fu Caterina :< Ei, Tutto bene?> chiese Matteo porgendole la tazza di caffè . Alzò lo sguardo dicendo:< Sì, sono solo un po' giù per Lorenzo... mi passerà!>. Andrea non si era ancora fatto vedere , quindi mi alzai e sgattaiolai nella sua stanza per svegliarlo ma quando aprii la porta lui non era lì , pensai che fosse uscito prima quindi non mi stupii più di tanto. Indossai un paio di blue jeans, le mie vecchie all star ed una maglietta a maniche corte, presi la borsa e me ne andai a scuola. Era mattino presto quando scorsi Andrea sul campo da football mentre picchiava con cattiveria un manichino imbottito. Abbey arrivò alle mie spalle e mi sorprese a fissare il mio coinquilino :< Ieri gli hanno offerto un posto nella squadra , o almeno così mi ha detto Fede>. Scossi la testa per distogliere l'attenzione , e dissi tre me e me :< Strano che non me ne abbia parlato>. Abbey sussurrò :< Oh ieri ha cercato di dirtelo... ma tu eri impegnata>. Guardai male la brunetta accanto a me , e me ne andai in classe per la lezione di storia. Non ne sapevo il motivo , ma il fatto che Andrea non mi avesse parlato del football mi fece andare in bestia.
Entrò in classe molto agitato, le mani che stuzzicavano i jeans e gli occhi che roteavano da una parte all'altra. < Tutto apposto?> chiesi facendogli posto accanto a me . Mi rispose :< si , tutto bene >. Mentre prendeva il libro dallo zaino gli chiesi quasi come se non mi importasse :< allora? Questa squadra di football?> . Abbozzò un sorrisetto divertito e mi rispose:< wow, vedo che le notizie corrono>. In quel momento entrò Samuele , e gli chiesi :< Perchè non me ne hai parlato?>. Accennò lo sguardo sul ricciolino che avanzava verso il nostro banco e mi rispose :< forse eri in pensiero per altro>. Decisi di non controbattere a quella provocazione ma mi limitai ad ascoltare quella lezione di storia.
Erano le 9:45 quando durante la lezione di letteratura ( uno dei pochi corsi che seguivo da sola) qualcuno bussò alla porta :< salve , il coach Peterson voleva vedere il signor Andrea Bolognesi > . Liam Red era sulla soglia della porta col suo sorriso smagliante e il giubbotto della squadra di football . Erano tutte incantate dalla presenza di quel bellimbusto e ammetto che anche la sottoscritta ne fu estasiata , tanto che le parole mi uscirono dalla bocca tutte insieme e tutte d'un fiato :< non è in questa classe>. Si girò a guardarmi e mi ringraziò. Quando finalmente tornai in me , mi accorsi di voler indagare sul motivo della chiamata di Andrea. Così sgattaiolai fuori dall'aula e mi diressi nel campo da football dove Andrea ed un uomo dall'aria austera e burbera erano uno di fronte all'altro , mentre Liam si teneva sugli spalti. Andrea continuava a colpire quello strano manichino imbottito, a correre e a seguire i vari esercizi che il Coach Peterson gli indicava di fare. < è bravino alla fine ,dai> disse Liam Red con lo sguardo rivolto verso il campo. Così risposi :< ehm... non saprei , in Italia non giochiamo a football>. Mi sorrise e porgendomi la mano mi disse :< piacere , sono Liam>. Aveva i capelli corti , gli occhi azzurri ed un sorriso acciecante .< piacere , Nina> .
Così mentre tornavo in classe incontrai Samuele che con un'allegria inaspettata mi disse:< ehi , ho una proposta da farti> le sue labbra che toccarono le mie e le sue mani che scivolavano lungo la mia schiena erano piacevoli in quel momento : < senti , ma se oggi ti portassi in un bel posticino?>. Annuii con la testa e me ne andai dandogli un bacio sfuggente sulla guancia.< forse mi prendono come riserva ! > saltava di gioia Andrea dietro di me . Eravamo tutti molto allegri per la notizia , e ne parlavamo nella mensa affollata :< ciao ragazzi !> Ci salutò Abbey correndo via in fretta . La salutammo con dei cenni senza troppo entusiasmo , mentre Andrea parlava ancora della squadra di football.
Uscimmo da scuola molto stanchi , e vidi Andrea discutere animatamente con Samuele che non appena mi vide mi baciò interrompendo Andrea e facendolo inquietare. < di cosa parlavate?> . Samuele con un sorriso e una pacca sulla spalla di Andrea disse :< di calcio, cose da maschi>. Il ragazzo moro e dal sorriso smagliante lasciò un sospiro e se ne andò rassegnato lanciando un'occhiataccia verso gli amici del ricciolino.
< Allora? Dove mi porti?> chiesi a Samuele mentre la macchina macinava chilometri . < lo vedrai>.I rami secchi e l'erba incolta sotto i miei piedi mi fecero sentire bene , a casa: mi ricordava le passeggiate in montagna con mio fratello . Alzai lo sguardo e una naturale tettoia di foglie e alberi nascondevano il sole che in quella giornata non vedeva l'ora di filtrare tra quelle foglie più verdi che mai. < Non so come si chiami questo posto, ma è qui che mi piace venire quando voglio stare da solo>. Mi indicò uno spiazzo in cui ci stanziammo per mangiare. Il bosco intorno a noi era tranquillo e inquietante allo stesso tempo , se non avessi conosciuto Samuele avrei pensato ad un omicidio premeditato. Finii il panino e ci sdraiammo su di un plaid per rilassarci. Sentivo il suo respiro sul mio collo , e la sua mano e che lentamente mi slacciava i jeans :< fermati>. Dissi tranquillamente, ma il mio imperativo non venne percepito da Samuele che in quel momento rispose:< sh sh faccio tutto io, non ti preoccupare piccola>. Non si fermava , le sue dita erano partite per terre inesplorate e il suo respiro e i suoi baci mi opprimevano , mentre io scalciando gli intimavo di smettere. < ma che cazzo fai?! Levati ti ho detto!> era a cavalcioni su di me , i polsi bloccati e lui che compulsivamente mi baciava il collo sudato dalla fatica. Una lacrima mi scese dalla guancia mentre cercavo di dimenarmi e proprio quando le mie urla sembravano fermarsi in quel bosco sconfinato vidi il ricciolino biondo davanti a me cadere a terra dagli spasmi mentre una voce rassicurante mi disse:< tranquilla, è tutto finito>. Poi , il vuoto.
Ciao a tutti! Mi scuso tantissimo per la mia assenza , ma prometto di compensare con grandi sorprese! Ditemi cosa ne pensate: siete curiosi di sentire il proseguimento? Che dite , pubblico oggi un altro capitolo??? Commentate e dite il vostro pensiero che sono curiosa ... baci 😘
-mmbb29
STAI LEGGENDO
Io che odio solo te
RomanceNina ha diciotto anni , due migliori amiche , una squadra di pallavolo ed un carattere solare ed espansivo. Il suo problema? Quel troglodita dell'interno 5. Andrea ha diciotto anni , un gruppo affiatato di amici e con il suo carattere ribelle e stu...