Capitolo 23 Nina

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Il sole era acciecante e il rumore del mare dava un senso di spensieratezza e infinità unica. < allora? Ti pace?>. Samuele era cosí sorridente che scatenò in me una strana allegria . Era quel sorriso che volevo accompagnasse le mie giornate , quei riccioli infantili e quel modo divertente di parlare. In quei giorni in cui non parlai con Andrea il mio umore e le mie paranoie migliorarono notevolmente facendomi capire che quella situazione invece che giovarmi , aggravava le mie condizioni sentimentali .
Tirò fuori dal suo zaino una tovaglia che posò sulla sabbia rovente e tirò fuori dei panini che mangiai volentieri parlando con Samuele del più e del meno . Domandai :< allora? Raccontami un po' di te, di Milano !> . Ingoiando l'ultimo boccone annuì e iniziò a parlare:< Milano... quanto mi manca! Le passeggiate, le uscite con gli amici ... mi mancano persino mamma e papà! > sorrisi con un senso di colpa che mi fece sprofondare il cuore almeno fino ai piedi per non provare quel sentimento di nostalgia che Samuele sentiva nei confronti dei suoi genitori. Cambiai domanda:< hai fratelli o sorelle?> . Rispose :< ho una sorellina di 5 anni... Silvia mi manca più di tutte> sospirò guardando il mare , come se potesse scorgere aldilà dell'oceano la sua famiglia. Lo imitai , poi la sua voce :< facciamo il bagno?>. Si alzò di scatto tendendomi la sua mano , i ricci che scintillavano al sole.
Indossammo il costume e ci tuffammo . Tra noi c'era un silenzio teso , carico di aspettative. I nostri sguardi si avvicinavano sempre di più fino a che le nostre labbra non si toccarono . Fu un bacio semplice che non scatenò in me nulla di particolarmente forte , ma diffuse un senso di pace interiore impressionante. Uscimmo dall'acqua e ci sdraiammo al sole dove i baci assumevano il sapore del sale.

La spiaggia era deserta , ma mi sentivo osservata e a disagio mentre ero con Samuele

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La spiaggia era deserta , ma mi sentivo osservata e a disagio mentre ero con Samuele. Scacciai quella sensazione terribile per stare con lui. La chiacchierata era interrotta ogni tanto da qualche bacio , o qualche carezza e la cosa non mi infastidiva più di tanto.
Mi guardai qua e lá intorno , giusto per stiracchiarmi quando vidi un ragazzo alto e moro che non appena venne colpito dal mio sguardo si abbassò. Non ci feci caso, ma poi guardando meglio scorsi Andrea dietro una palma. < Vado a fare una telefonata e arrivo >dissi a Samuele che aveva lo sguardo rivolto verso il sole per abbronzarsi. Camminai sulla spiaggia deserta poichè a Febbraio gli abitanti della Florida non erano soliti trascorrere un pomeriggio al mare. Andrea era di spalle e quando gli battei un colpetto sulla schiena sembrò quasi spaventato. <Eiiiii Ninaa , anche tu qui in spiaggia?>. Feci un finto sorrisetto:< già, che coincidenza vero?!>. Rise e mi chiese:< con chi sei venuta?!> . Inarcai il sopracciglio e risposi:< lo sai benissimo che sono qui con Samuele>. La sua faccia sorpresa mi irritò ancora di più:< Perché sei qui?>. La sua voglia di ridere e scherzare continuò a irritarmi:< Approfitto della giornata di sole per respirare un po' d'aria pulita>. Prese un gran respiro e buttò dal naso l'aria presa. Lo penetrai con lo sguardo sperando che cogliesse la mia rabbia. Poi prese una sigaretta e ponendo la mano davanti per non far arrivare il vento se l'accese e mi sorrise.

Ero profondamente irritata da quel suo comportamento infantile. Andrea era bipolare , al pensiero che solo due ore prima avevamo chiacchierato nel pcortile della scuola come due amici ,mi venne da ridere. Disse :< vado a salutare Samuele> lo bloccai prendendolo per le braccia :< non ci pensare proprio: ora tu prendi la macchina e torni a casa>. Fissò per un solo secondo la mia mano posata sul suo bicipite e disse :< va bene mamma > e tirando dalla sigaretta con le sue labbra carnose se ne andò facendomi l'occhiolino. Avrei dato tutti i soldi del mondo pur di entrare nella sua mente e capire il perchè faceva cosí.

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora