Uno squillo interruppe la magia .
Ci distanziammo con le facce imbarazzate e Nina rispose al cellulare:< Sole , dimmi tutto!>. Guardava altrove , forse immaginando i prati oltre l'oscurità . < siamo usciti per andare a fare una passeggiata... scusami ora torniamo>.
Stavo seriamente per baciare Nina? Ma cosa mi era preso? Totale frenesia nella mia mente, mille pensieri e una voce nella mia testa disse:" coglione , cosa fai?". I suoi occhi si rifiutavano di incontrare i miei in quel momento più a disagio che mai.
Ritornammo a casa in silenzio , anche se Nina qualche volta provava a formulare qualche frase , io confermavo il mio disagio con il mio rumoroso silenzio.
Ognuno nelle proprie stanze , svegli e con i pensieri aggrovigliati allo stesso nodo: e se ci fossimo baciati? Cosa sarebbe successo se le nostre labbra si fossero toccate? E finalmente mi addormentai per poi risvegliarmi in una domenica di sole limpido:< ti ho portato la colazione>. Nina entrò spalancando la porta con il piede e le mani che portavano un vassoio carico di cornetto e cappuccino. Si sedette ai piedi del letto aspettando che dicessi qualcosa . <buongiorno , grazie > iniziai a mangiare mentre con una mano mi stropicciavo gli occhi gonfi dal sonno. Mentre pensavo a tutt'altro Nina parlò:< dimentichiamoci di ieri... eravamo stanchi e tutto , ti va?> . La guardai negli occhi : voleva realmente dimenticare? Non potevo leggere nella sua mente, ma la mia diceva a caratteri cubitali : SI.
Cambiai radicalmente discorso , mentre Nina mangiava un pezzo del mio cornetto :< allora? Sei pronta a tornare a casa ? > posò il lievito che stava per ingurgitare e mi guardò:< tu?>. Mancava pochissimo al nostro ritorno in Italia , e l'idea non mi dispiaceva un granchè . Cosí rispose lei al posto mio :< io sinceramente ho solo paura della maturità... per il resto vorrei rimanere qui>. Silenzio. Poi le chiesi :< agitata per oggi?> . Sorrise e mi disse:< sappiamo di poter vincere. Ci siamo preparate e non è il momento di pensare all'agitazione>. Quanto mi piaceva questa sua determinazione , questa sua carica energica offuscata e confusa dalla sua calma apparente.Erano le 16:00 e il palazzetto dove si teneva la partita era pieno e carico per il grande momento: avevano atteso e sudato la finale più di ogni altra cosa . Le avversarie arrivarono nelle loro minuscole divise e dopo varie urla di incoraggiamento , il saluto alle avversarie e dopo essersi posizionate in campo , la partita iniziò.
Fede si mangiava le unghie tesissimo mentre le nostre ragazze giocavano in campo, Emiliano esultava ad ogni punto, mentre Matteo ed io ci guardavamo intorno incuriositi dalla folla circostante. Persero il primo set di pochi punti , e lo sconforto nelle loro facce era lampante ma Nina con la sua costante energia e positività iniziò ad urlare un discorso di incoraggiamento in italiano in modo che le avversarie non capissero :< allora ! Siamo qui da quasi sei mesi e non abbiamo mai perso una partita! Costanza e impegno sono state accanto a noi in questi mesi e non lasciamo che sei ragazzine ce le portino via! Tiriamo fuori le palle e vinciamo questa partita! Siete con me?!> urlarono tutte assieme , unite più che mai continuarono a giocare con il solo intento di stracciare le avversarie. Dopo due ore di sofferenza vinsero la partita portando a casa la coppa dello Stato della Florida consegnato dal presidente del medesimo.
Tornarono a casa stanche ma soddisfatte e allegre. Comprammo per festeggiare quattro bottiglie di super-alcolici e a casa tra una risata e l'altra finirono immediatamente. Eravamo tutti su di giri stravaccati a cantare canzoni stonate ma cariche di libertà ed energie positive. Nina chiamò il silenzio sbiascicando e barcollando si alzò in piedi e disse:< volevo ringraziare tutti per il sostegno ricevuto -fece una risata rischiando di cadere - in questi mesi . Sono contenta di aver trascorso ogni giorno qui , con delle persone meravigliose che mi hanno dato tanto e alle quali spero di aver regalato un pezzo di Nina ... > . La cucina fu avvolta dagli applausi mentre Abbey , l'unica estranea invitata alla festa privata , disse:< sono contenta di avervi conosciuto , davvero e spero di riuscire a venire il prima possibile a Roma > . Fede la strinse nelle spalle , mentre tutti continuavano a chiacchierare parole felici , ubriachi.
Erano le 00:45 quando sentimmo la musica provenire da una villa in fondo alla nostra via. Entrammo nella casa affollata dove evidentemente si festeggiava la fine dell'anno scolastico per gli studenti stranieri . Nina aveva perso il controllo di sè : la musica la trasportava in un viaggio lontano dalle persone circostanti , tanto che prese i lembi della sua maglietta e se la sfilò simulando uno strip-this . Tutti esultarono e applaudirono mentre Nina si slacciava gli shorts . Decisi si intervenire prendendola in braccio e la trascinai tra le urla di protesta verso una stanza sicura. Rise a crepapelle sdraiandosi sul letto , ed io con lei mentre tentavo di farla ragionare:< Nina ma che fai! Rivestiti>. La sua risata divenne uno sguardo divertito:< ai suoi ordini , signore!> rispose simulando un saluto militare. Risi e prendendo la maglietta gliela infilai con la forza , ma nel mentre Nina cadde dal letto ed io sopra di lei. Divenimmo di nuovo seri , mangiandoci con gli occhi e desiderando immensamente la stessa cosa. Finalmente si mise la maglietta , si alzò in piedi e si sciacquò la faccia nel bagno vicino . La guardavo ammirando la sua meraviglia nei movimenti più semplici. Si legò i capelli biondi e luminosi mentre la lampada della stanza illuminava i suoi lineamenti perfetti e quel suo nasino all'insù che mi faceva impazzire. Si accorse che la guardavo e mi sorrise domandandomi incredula :< che c'è?> . Le dissi :< chiudi un po' gli occhi , tra un'oretta ripasso se vuoi> annuí e si abbandonò nel letto di un qualche tale che abitava lí.
La musica era assordante e a passi veloci mi diressi in giardino . Tra il salotto e il bagno c'era un piccolo stanzino dove mi soffermai per ascoltare due voci familiari :< come faremo adesso?> era la voce di una ragazza . Poi sentii la voce di uno dei miei migliori amici :< verrò qui la prossima estate , e poi verrai tu a Roma>. La ragazza singhiozzava mentre il ragazzo le baciava le guance e la rassicurava :< Abbey , ce la faremo ... ti amo >. Abbey tra le lacrime rispose :< ti amo anche io>. Il silenzio che si interpose tra loro venne soffocato da un abbraccio , mentre nella mia mente faticavo a credere a ciò che avevo sentito. Continuai la mia camminata verso il giardino quando vidi lei : Cecilia era avvinghiata ad un ragazzo mentre con lo sguardo penetrava le mie pupille in cerca di gelosia . Risi attorno a quel quadretto e me me andai in cerca di qualcosa da bere . < guarda chi si vede!> era Asia . La salutai e le dissi:< vuoi qualcosa da bere?> . Rise e rispose:< e dove hai lasciato la tua ragazza?>. Risi e dopo un po' risposi :< Cecilia? Non è mai stata la mia ragazza>. Seria in volto disse :< sai a chi mi sto riferendo.> Capii al volo le sue intenzioni :< non è la mia ragazza>. Non smisi di risponderle che completò il mio pensiero :< ma vorresti.> . C'era poca gente attorno a noi , e tra una chiacchiera e l'altra ci ritrovammo soli in una stanza a parlare.
< Sai che io posso darti tutto >. Disse con la faccia più maliziosa che potesse fare, ma io quella volta non ci sarei cascato. Toccava la mia coscia con insistenza mentre scandiva le parole in maniera dannatamente provocante :< Perchè tu vuoi lei , quando hai me?! Lei non sarà mai disponibile come lo sono io .... lo so che mi vuoi.> scansai la sua mano con gentilezza : < Asia , spostati> . Obbedì alla mia richiesta a denti stretti e mentre mi alzavo lei parlò:< Non capisco cosa ho che non va, tu sei uno stronzo ed io sono l'unica che ti capisce ... tu e lei siete troppo diversi>. Le sorrisi dolcemente , pensando di essere gentile le dissi:< le persone cambiano alle volte>.
Mi diressi verso il giardino un'altra volta quando vidi Sole seduta da sola su un lettino vicino la piscina :< Sole, come mai qui sola ?>. Mi sorrise e rispose :< c'è troppa gente, non amo queste feste di solito>. Mi sedetti accanto a lei e la ragazza in questione mi disse:< tu piuttosto, cosa ci fai ancora qui?> . Non capii e le chiesi : < non ti seguo , scusami>. Sole quasi esasperata disse :< cosa aspetti a dichiararti a Nina?>. Ero in imbarazzo , e con la faccia paonazza decisi di aprirmi:< dici... dici che dovrei fare qualcosa?> . Rispose:< dico che ti devi muovere, hai avuto sei fottutissimi mesi e ti devi sbrigare se ci tieni.... perché tu ci tieni giusto? Cioè... tu vuoi stare con lei, vuoi avere una relazione seria con Nina anche se è la persona più confusionaria del mondo , e anche se tu non sai nemmeno cosa sia l amore e insieme sarete un disastro? Perché se hai paura e se non sei disposto a buttarti allora è meglio che smetti di fare l' indeciso e tiri fuori le palle per una buona volta!> . Quella conversazione aveva preso una strana piega, ma ciò mi fece riflettere:< io lo so di essere un casino , e so che anche lei non scherza... ma quando sono con lei ho quella fitta allo stomaco che fa male e a tratti bene e non capisco se ne vale la pena sinceramente. Mi ha fatto capire chiaro e tondo che le sono indifferente quindi...>. Mi guardava in ascolto , e rispose ridendo:< Tu non le sei mai stato indifferente : conosco Nina da quasi dieci anni e ti posso assicurare che so quando una persona le è indifferente>. Le chiesi:< quindi ho qualche possibilità?> . Si alzò in piedi e disse:< ma allora sei stupido ! Devi correre e andartela a prendere , lei è pazza di te e si vede lontano un chilometro>. Ero stupito e indeciso allo stesso momento , tanto che decisi di pensarci ingurgitando qualche bicchiere di uno strano alcolico colorato . Ma le belle notizie durano sempre troppo poco .
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Io che odio solo te
RomanceNina ha diciotto anni , due migliori amiche , una squadra di pallavolo ed un carattere solare ed espansivo. Il suo problema? Quel troglodita dell'interno 5. Andrea ha diciotto anni , un gruppo affiatato di amici e con il suo carattere ribelle e stu...