Capitolo 21 Nina

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Ero davanti a lui, i ricci castani chiarissimi quasi biondi e la bocca che lasciava spazio ad un sorriso smagliante tutte le volte che la conversazione si faceva divertente. Quel pomeriggio mi scrisse chiedendomi di uscire , e incoraggiata dalle mie amiche accettai la proposta assurda . Samuele sembrava aver rimosso completamente i fatti avvenuti la sera della festa , e decisi di fare lo stesso con un po' di riluttanza.< ... e quindi tu hai risposto davvero così a Mr. Young ?Non ci credo!> Disse ridendo e con la faccia sbigottita. Risposi :< Si te lo giuro! Neanche Andrea poteva crederci, quando mi ha sentita!< Risi , notando immediatamente che la sua espressione era cambiata, e la scena si era fatta imbarazzante. Mi guardai intorno sperando che quei minuti passassero in fretta, non successe. La sua voce :< Andrea... state insieme?> aveva un tono sereno e vagamente incuriosito. Risposi :< Io e Andrea? ma ti pare!> e sfogai il mio imbarazzo in una risata isterica. Lui alzò le sopracciglia incredulo , e disse :< allora siete ex? Siete o eravate qualcosa.> Era sereno , pacato e gentile ma notava con gusto che quella conversazione mi metteva a disagio. :<Quando sto vicino a voi c'è della tensione quasi ... come dire ... sessuale?> Risi dicendo :< No no , sarà il tuo sensore che è ... come dire... impreciso?> . Rise alla mia battuta e sviai l'argomento parlando del futuro .

< Andiamo , ti accompagno a casa > Ci alzammo dalle poltroncine striminzite del fast- food e ci incamminammo verso l'uscita. In macchina regnava il silenzio , ma non uno di quelli imbarazzanti ma un tranquillo e pacato silenzio. L'auto si fermò , e mi girai per salutare Samuele :< Allora ... grazie per la serata , sono stata bene grazie .> Lui si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia , ma dopo aver cincischiato tra la gote e le mie rosee labbra , si lasciò trasportare dalla frenesia dell'attimo e.. < No, non posso >. Interruppi quella scena da film , la sua faccia imbarazzata si girò di scatto dicendo:< scusa pensavo che ricambiassi .. hai detto che eri stata bene...> Risposi più imbarazzata di lui :< forse ti ho illuso già accettando l'invito... scusami davvero >. Annuì mogio e disse :< ci vediamo a scuola allora> . Aprii la portiera e lo salutai baciandolo sulla guancia. La sua macchina girò l'angolo ed io rimasi lì sul vialetto della villa maledicendomi in tutte le lingue del mondo .

Perché mi comportavo così da stupida, così immaturamente menefreghista nei confronti di quel ragazzo e avrebbe dato tanto pur di avermi? Era bello , solare , divertente e socievole , allora perché, perché non riuscivo proprio a buttarmi in quel mare di emozioni ? La risposta la conoscevo bene, era evidente e lampante sotto i miei occhi , ma io ero ottusa e testarda mentre tentavo di nasconderlo a me stessa prima che agli altri :Andrea. Quello stronzo, sbruffone e pieno di sé aveva sconvolto i miei piani dal momento in cui avevo messo piede in quel maledetto condominio . Quel ragazzo mi faceva impazzire tutte le volte che si avvicinava a me con quel sorrisetto e le sue buone intenzioni che trasformava in litigi e paranoie, ma io non potevo far saltare la mia copertura da "amica "e dichiararmi così , eppure la voglia di cambiare quella situazione di stallo era troppo desiderosa di venir fuori e cambiare le cose . Così presi un gran respiro , mi sciolsi i capelli e mi specchiai guardandomi dallo specchietto della nostra macchina. Erano le 22:00 e quando bussai alla porta di casa e quando Asia mi aprí disse:<ah sei tu...>.Risposi alla sua smorfia e corsi di sopra per parlare col ragazzo che aveva creato in me tutta quella frenesia e voglia di essere importante per qualcuno. Aprii la porta della sua stanza di scatto abbattendo le barriere della confidenza , cosa che lui aveva fatto solo un giorno prima scatenando una lite furiosa nel corridoio.Ma il mio umore felice e speranzoso cambiò alla vista di Andrea e Cecilia ,la ragazza latina che avevo conosciuto a scuola quel giorno : stavano sdraiati a ridere, lui con le mani avvinghiate sui suoi fianchi intenti a guardare un film divertente dal suo portatile. Le sue mani scattarono alla vista del mio viso sbigottito, disse sprezzante:<Hai sbagliato stanza, Nina>.Le risate soffocate di Cecilia aumentarono la mia rabbia,che tuttavia non lasciai trapelare tra le mie parole:< Si, evidentemente ho sbagliato> Dissi sperando che avesse colto l'allusione alla nostra situazione "sentimentale" dannatamente confusa. Non feci in tempo a chiudere la porta , gli occhi si riempirono di lacrime offuscando la mia vista e mi impedirono di controllare le mie emozioni. Soffocai un singhiozzo e gli sbattei la porta in faccia. Per un attimo il mio cuore sperò che quella porta si aprisse , e che Andrea corresse per rassicurarlo e sussurragli qualcosa di dolce , ma quella dannata porta non ne volle sapere di aprirsi. Raggiunsi la mia stanza e mi addormentai con il viso rigato di lacrime.

La testa mi scoppiava  e quando passai le mie mani sul viso rimase impresso il mascara colato perciò andai in bagno e mi struccai completamente sciacquandomi il viso e legando i capelli in una crocchia . Erano le 4:00 della mattina e il mio stomaco brontolava pericolosamente , così decisi di scendere nella cucina avvolta nell'oscurità per sgranocchiare qualcosa: mi arrampicai su uno sgabello per raggiungere un sacchetto di patatine in cima alla credenza , le mie dita sfiorarono l'involucro di plastica che le conteneva il cibo tanto bramato ... BUM.  Sentii dei passi e la luce si accese :< Oddio , ti sei fatta male?> Andrea mi tese una mano e mi tirò in piedi , aggiustando lo sgabello . Il cuore pulsava come se avesse potuto uscire dal petto , e la ragione non era il volo che avevo appena fatto. Risposi :< No , no tranquillo sto benone> . Presi le patatine e feci per andarmene ma la sua voce mi bloccò:< Mi trovo bene con Cecilia, tu che ne pensi?>. Stava scherzando. Non potei credere a quella domanda ma stetti al suo gioco :< Se ti pace , buon per te > . Mi sedetti sul divano , mentre lui trafficava con una tazza di Camomilla in cucina. Continuò a parlare:< Sai, questa sera quando sei entrata nella mia stanza...> . Il mio respiro si fece più discontinuo e al pensiero di affrontare quella discussione mi tremarono le mani. Per un attimo mi convinsi che  stessero arrivando le sue scuse per essere stato un idiota, un completo disastro, ma poi la sua voce:< Mi hai interrotto mentre stavo per far decollare la serata ... non so se mi capisci>.  Il mondo mi crollò addosso. Non rendeva conto che ogni frase di quella conversazione era un cazzotto sullo stomaco. Risposi più fermamente possibile :< Non sapevo andassi a letto due volte con la stessa ragazza! Ah giusto... Asia è stata l'unica eccezione della tua vita!>. La mia voce suonò ironica, ma lui non sorrise:< Okay, sentiamo qual è il problema?>. Arrosii violentemente, poi dissi:< Il mio nessuno, tu hai qualche problema ?>.sorrise maliziosamente , il suo sguardo perso nei miei occhi. Rispose :< io non ho nessun problema.> il suo tono era fermo ,la sua occhiata era ferita, ma non capivo quale fosse il motivo : lui era stato con Cecilia , ed io ero stata  con Samuele . Decisi di fare il suo stesso gioco:< sai, sono uscita con Samuele ... è carino e mi piace! Tu che ne pensi?>. Feci il sorrisetto malizioso di chi vuole colpire dritto al cuore con la freccia. Il suo sguardo sprizzava rabbia in ogni direzione e il suo tentativo di nascondermelo non riuscì come aveva sperato. Poi rispose con la voce più indifferente che mai:< se ti piace... ma avete già scopato no?>. Rimasi bloccata a quella domanda , come se un fulmine mi avesse colpito in pieno petto. Risposi:< non penso siano affari tuoi , e poi non sono tutti stronzi come te . > rise , ma capii che nella sua risata non c'era divertimento : i suoi occhi erano tristi, il sorriso beffardo poco accennato.  Era triste ma non capivo la ragione, in fondo lui era uscito con Cecilia aveva raggiunto lo scopo della sua serata ... eppure qualcosa di malinconico era nascosto dietro il suo sguardo che lasciava trapelare i suoi sentimenti che tanto respingeva. Così ,presa dalla rabbia colpii dritto al suo cuore con la freccia più acuta che trovai :< Mi piace davvero , magari potrebbe diventare una cosa seria ... chissà> . Digrignò i denti, le nocche bianche dai pugni serrati  ,mi rispose :< sono contento per te>.
Il soffitto della mia stanza ispirò pensieri e domande ingombranti : perchè Andrea era arrabbiato pur essendo stato con Cecilia tutta la sera? E se quella ragazza fosse stata una copertura? E se lui si fosse innamorato di me ma fosse troppo duro per ammetterlo con se stesso? Allontanai quelle assurdità dalla mia mente stanchissima e chiusi gli occhi. Nell'istante prima di addormentarmi pensai molto a Samuele , ad Andrea e a tutto ciò che stava succedendo in quei giorni , e capii una cosa molto importante: dovevo stare con chi mi faceva stare bene , con chi mi apprezzava e tra i due quella persona non era di certo Andrea Bolognesi. Perché non buttarsi? Perché non lasciare quel ragazzo dal sorriso malizioso alle spalle? Perché non cambiare qualcosa nella mia vita per una volta ogni tanto? Perché non provare a farmi coinvolgere da Samuele , in quella che sarebbe potuta diventare una storia ? E così mi buttai , forse inconsapevole di ciò che mi sarebbe capitato più in là.

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora