Capitolo 24 Andrea

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La giornata era piovosa e a giudicare dagli umori all'interno della casa , l'atmosfera era cupa in generale. Le valigie di Lorenzo accatastate alla porta erano il chiaro segno della sua partenza decisiva :< Lollo , sei sicuro?>. Annuí dicendomi:< si Andre, ci vediamo a Roma questa estate>. Ci saremmo rivisti solo dopo quattro mesi , e la cosa mi dispiaceva immensamente. Dissi:< buona fortuna per tutto allora, ci vediamo alla maturità!>. Mi sorrise ed io uscii di casa. Pioviccicava sulle strade deserte di Orlando, ma la felpa che indossavo bastava per non farmi sentire l'aria fresca che tirava. La campanella suonò , entrai in aula e a giudicare dalle facce mogie dei miei compagni , era una brutta giornata per tutti ... poi ne capii il motivo : sulla lavagna c'era scritto in grande " compito di spagnolo" . Non ne sapevo nulla. Mi girai verso Cecilia che mi sorrise, ricambiai facendole cenno di sedersi vicino a me: dovevo copiare quel compito . La professoressa ci passò i fogli e tra i geroglifici che c'erano scritti sopra ne capii solo mezzo. Così attuai la mia tecnica: feci scivolare la mia calda mano tra le sue cosce , lei sussultò e si girò verso di me con sguardo malizioso. Così mi avvicinai a lei e le sussurrai : < mi servirebbe una mano... non è che gentilmente mi potresti aiutare?>. Una ragazza come Nina mi avrebbe mandato a quel paese dandomi uno schiaffo, ma Cecilia era ingenua e decisamente cotta di me. < certo >. E cosí copiai il compito di spagnolo , beffandomi della sua ingenuità . La giornata non dette segni di miglioramento, ma non appena vidi Nina il mio umore cambiò radicalmente : aveva un maglioncino di un cotone leggero del colore dei suoi occhi che non appena mi guardarono , si spalancarono dalla sorpresa.< Non sei con Lorenzo?>. Scossi la testa , e in quel preciso istante arrivò Samuele che cinse Nina con un braccio e la baciò davanti ai miei occhi. < Allora che facciamo oggi pomeriggio?>. Le chiese ignorando totalmente la mia presenza . Nina rispose:<Guarda che brutto tempo che fa!>. Il ricciolino si avvicinò al suo orecchio e sussurrò qualcosa che suonava come:< e chi ha parlato di uscire!>. Il suo sorrisetto le colorò di una tinta rosea il viso , e con un bacio salutò il milanese che si aggregò alla cricca dei bulli. < Quindi oggi scopate!>. Mentre tirava fuori dei libri dall'armadietto, qualcuno le cadde di mano ,e con sguardo imbarazzato fissò il pavimento pur di non guardarmi. Il suo disagio che manifestava ogni volta che si tirava fuori questo argomento mi fece capire che Nina era ancora vergine , così le dissi:< se vuoi la porta della mia stanza è sempre aperta... se ti serve qualche consiglio fai pure.>. Rise e disse:< Perché dovrei volere dei consigli da uno come te?>. Mi sentii un po' offeso , ma mantenni la calma:< " uno come me"?> . Ci incamminammo insieme verso l'aula di matematica . Rispose:< Sì, uno come te che non si fa tanti scrupoli per usarti, portarti a letto e senza alcun sentimento o romanticheria ti scarica prima che tu possa mettere piede fuori dal suo letto.> Serio , le dissi :< So essere molto romantico se voglio>. La sua faccia incredula era come una sfida per me. Disse:< Hai avuto tempo per dimostrarmelo, eppure...>. Rimasi spiazzato dalla sua risposta ma mi ricomposi :< ... eppure non mi hai dato un motivo valido per arrivare fino in fondo>. Entrammo nell'aula e ci sedemmo distanti , spiazzati tutti e due dalla nostra conversazione. Mr Young non fu pesante quella mattinata , ma nemmeno di buon umore considerando che strillò per ben tre volte mentre Nina faceva un esercizio alla lavagna.

La mattinata passò in fretta , e durante il pranzo mi sedetti con gli altri per chiacchierare . Abbey disse:< Grazie ragazze! Non mi sarei mai aspettata di essere presa in squadra > . Le altre le sorrisero , e Fede disse:< Sei stata bravissima alle selezioni , lo sapevo che saresti entrata >. Abbey lo ringraziò per quella affermazione e solo in quel momento mi ricordai che Fede ci aveva presentato quella ragazza , e che lei ora faceva parte del nostro gruppo anche se non era come noi una studentessa del progetto.

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