Capitolo 30 Nina

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Il sole picchiava violentemente in quella caldissima giornata di fine Maggio. La tunica e il cappello viola dei maturandi colorava la scena della cerimonia . Eravamo seduti in quelle strette sedie bianche poste in ordine sul prato tagliato in maniera impeccabile , aspettando di ricevere il nostro attestato . Noi studenti stranieri eravamo davanti ad un palco che aspettava il preside , mentre tutti gli alunni americani della William R. Bone High School erano vestiti con abiti eleganti dietro di noi solo come spettatori: avrebbero preso il loro diploma a fine anno scolastico.  Eravamo tutti emozionati e tristi all'idea che quello sarebbe stato il nostro ultimo giorno di scuola in America , e terrorizzati all'idea che, una volta arrivati in Italia , avremmo affrontato il fatidico esame di maturità. Girai lo sguardo e notai Abbey che accennò un piccolo sorrisetto nel suo bel vestitino a fiori. Avevo parlato con lei il giorno prima, scusandomi del bacio dato a Fede senza sapere della loro relazione. 
Ero seduta vicino ad Andrea che si strofinava le mani ogni secondo mentre le goccioline di sudore gli imperlavano la fronte :< tutto okay?> sussurrai . Lui rispose un po' insicuro:< diciamo di sì> .

< Nina Bianchini!> gridò dal microfono il preside . Sali sul palco e dopo la stretta di mano , presi il mio attestato di partecipazione al progetto.
Chiamò più o meno trecento persone per attestare l'ammissione all'esame di maturità che avremmo affrontato in Italia , e dopo ben due ore chiamò sul palco Andrea per il discorso di chiusura. Salì sul palco inciampando sulla tunica, e una volta giunto al legio disse:< buon giorno a tutti> tossicchiò per schiarirsi la gola, la voce tremolante:< siamo giunti tutti insieme alla fine della nostra avventura qui , ad Orlando>. Il sole gli batteva contro , le mani gli tremavano e l'imbarazzo era papabile . Tutti impietositi da quella scena, e lui che continuò il suo discorso:< volevo ringraziare tutti i professori per aver reso possibile questo progetto , e tutti i miei compagni per aver reso speciale ogni momento>. Prese un lungo respiro, lasciò il foglio rassegnato :< sapete che c'è? Non seguirò queste quattro stronzate che ho scritto sul foglio>. Risolini ed esclamazioni invasero il cortile , la sua sicurezza esplose da tutti i pori della sua pelle ,poi silenzio. Andrea:< Voglio parlare ad alta voce , per giocare a carte scoperte...  Ieri notte camminavo da solo per la città, e mi sono accorto di quanto sia bella la vita, avere 18 anni , perdere, vincere , innamorarsi... già, innamorarsi....quanto di voi sono mai stati innamorati nella proprio vita?> . Mi guardai attorno e alcune mani erano alzate. Riprese:< molto bene. Amare se stessi prima di tutto, e dare il tuo amore a qualcuno... impazzirete , ve lo dico ma stare con lei mi rende nervoso e sicuro di me allo stesso momento. Mi rende così vulnerabile che porca puttana vorrei spaccare tutto . Mi rende così banale stare accanto a lei, che ogni volta che la vedo penso "io questa non la merito". Quanto mi arrabbio quando non mi crede, quando dice che sono uno stronzo perchè sto con le altre. Non ha capito che io da sette mesi non faccio altro che pensare a lei, non ha ancora capito che in ogni fottuto momento lei è qui nella mia testa>. Sole accanto a me , mi prese la mano e annuí confermando i miei dubbi: stava parlando di me.
< Vi incazzerete , sbatterete la testa contro il muro , piangerete e vi mostrerete vulnerabili , e non sarà assicurato un rimborso ... eh no cari! L amore è un po' come quando compri un cellulare su internet : lo guardi e pensi " wow ho fatto bene a comprarlo" poi lo accendi e non funziona. Allora lì ti incazzi e pensi :" guarda questo! Mi ha venduto un cellulare rotto". Ti arrabbi, sbatti tutte le porte per aver buttato 700€ , ma pensi di avere un piano B, il rimborso. A quel punto ti scapicolli e cerchi su internet il sito che ti ha venduto quel iPhone , e quando lo trovi , leggi tutta la presentazione e in basso a destra la vedi come se fosse apparsa in quel momento dal nulla : la scritta "NON RIMBORSABILE" è lí.  L'amore è come quella scritta sul sito internet. > .
Erano tutti pietrificati, ma curiosi del seguito. Andrea riprese :< penserete che sono matto , ma vedete quella ragazza bionda laggiù?>.  E fra trecento persone indicò me, facendomi sprofondare in quella sedia di legno mentre tutti gli sguardi erano puntati su di me , lui continuò:< io sono innamorato pazzo di lei . >. Mi scappò un sorriso mentre gli altri cacciarono esclamazioni tipo" awww". Continuò:< non arrossire , ti prego, qui l unico che dovrebbe sotterrarsi sono io che sto facendo questa figuraccia >. Risero tutti , e Andrea riprese:< Nina io non so più come dirti che delle altre non me ne frega nulla, ho fatto i miei errori ma ero sull'orlo del precipizio e ogni volta arrivavi tu e mi salvavi . Anche se ti odio infinitamente per ciò che mi scateni, voglio stare con te, migliorarmi e amare veramente qualcuno. Non so cosa sia l amore ma piano piano , giorno per giorno sto imparando che quello che provo per te è qualcosa >. Mentre parlava , mi alzai e mi diressi verso quel palco dove tutti ora avevano gli occhi puntati. Andrea:< provarci non costa nulla.> e mentre finiva quel discorso presi ridendo il suo viso e dissi:< tu sei totalmente pazzo>. Applausi e urla si scatenarono quando io e Andrea ci baciammo. Avevo atteso così tanto quell istante, ero così felice .

Dopo il lancio dei cappelli, le nostre mani intrecciate e il gruppo riunito per la fine della cerimonia , Andrea si avvicinò al mio orecchio:< andiamocene>. Fece un sorrisetto finto agli altri e disse:< Ho dimenticato una cosa in macchina... Nina mi accompagneresti a prenderla?>. Ci allontanammo dal gruppo .Lo seguii verso il nostre veicolo e una volta giunti lì chiesi<che stai facendo?> era seduto al volante e aspettava me :< ti muovi a salire?!>. Salii vicino a lui , che accese la macchina e partì. Mentre Asia , Sole , Lisa, Cate, Fede, Abbey, Metti e Emiliano si facevano piccoli poiché ci stavamo allontanando , quest ultimo gridò:< ma dove cazzo andate?!> . Provarono a rincorrerci ma eravamo già lontani.
< Dove mi porti?> . Chiesi con il sorriso stampato in faccia.
< Dove vorresti andare?> mi chiese lui con lo stesso sorriso.
Risposi:< lontano>.
E cosí partimmo.

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora