Capitolo 18 Andrea

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La musica era alta , i bicchieri continuavano a svuotarsi e le persone ad abbandonarsi a se stesse. Nina non la vedevo da circa un ora , e tutti i miei amici erano spariti dalla mia vista . < chi cerchi?> mi girai e vidi una ragazza mora , alta e dannatamente provocante nel suo vestitino striminzito : era la ragazza che Nina aveva indicato , prima che la perdessi di vista. Rispondo :< non trovo più i miei amici .> sorrise e si avvicinò porgendomi un bicchiere :< ti capisco, io è da un ora che ho perso la mia migliore amica >. Aveva un tipico accento latino . Guardai le sue mani curate e candide porgermi il bicchiere di vodka con un sorriso smagliante < comunque piacere, Cecilia> Risposi al suo sorriso e dissi :< piacere Andrea> la musica era troppo alta, ma chiacchierammo lo stesso nel retro della casa .

Iniziai la conversazione una volta seduti su una panchina nel giardino :< non sei italiana ,vero?> scosse la testa e rispose :< no, vengo da Madrid e sono venuta qui per il tuo stesso programma di studio>

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Iniziai la conversazione una volta seduti su una panchina nel giardino :< non sei italiana ,vero?> scosse la testa e rispose :< no, vengo da Madrid e sono venuta qui per il tuo stesso programma di studio>. Il silenzio incombeva tra noi, ma il trambusto proveniente dalla casa colmava quel vuoto sonoro . La ragazza non sembrava affatto imbarazzata, anzi rideva e canticchiava le canzoni che il dj metteva dalla console . < questa la adoro! Dai balliamo > si alzò di scatto e mi prese il braccio con convinzione, obbligandomi a posare il bicchiere che mi rigiravo tra le mani da un po' < non so ballare > ero impacciato e sorpreso dalla spensieratezza e la sensualità con cui ballava Cecilia . Si avvicinò al mio orecchio e disse :< segui i miei passi >. E cosí feci : sulle note di una canzone latino americana , la ragazza latina sfregava le sue gambe contro la mia ,muovendo il bacino e i capelli a ritmo di musica. Le sue mani viaggiavano sul mio corpo e i nostri sguardi divennero presto magnetici . Cosí osai dire :< ti va se ce ne andiamo?> era la mia mossa finale . Sorrise maliziosamente , come se in quel momento mi avesse letto nel pensiero :< per fare?> . Non era stupida , le andava solo di giocare. Così giocai :< quello che più te gusta> . Rise e mi prese per la mano , fino a raggiungere la porta dell'ingresso della villa di cui eravamo ospiti .
La strada non era del tutto deserta , e tra le facce scorsi quella di Fede mentre teneva la mano ad una ragazza che rideva ad una sua battuta . Urlai il suo nome , e gli andai incontro facendo cenno a Cecilia che sarei tornato presto, e lo stesso fece il mio amico con la sua conquista . < hai un preservativo?> mi domandò Federico ridendo . Gli battei il cinque contento della sua missione portata a termine : Fede non era uno da "una botta e via". Gliene porsi uno e lo salutai , con la promessa che ci saremmo visti l'indomani.

La casa di Cecilia era uguale alla nostra , se non era per il fatto che la sua fosse una casata solamente femminile a giudicare dal profumo e le decorazioni aggraziate. Non riuscii a guardare altro , dato che la mia nuova " amichetta" si  girò di scatto e mi baciò con una tale aggressività di cui  per un attimo ne ebbi paura. Mi slacciò la camicia , ed io le strappai di dosso quel vestitino rosso che le donava tanto.
In un batter d' occhio ci ritrovammo nella sua stanza , nudi sul letto e quegli attimi di paradiso non mi fecero dimenticare Nina. Non la vedevo da un'ora .E se le servisse il mio aiuto?
Cecilia era su di un fianco che dormiva quando mi squillò il cellulare: era lei.
<Andrea ho bisogno di te  ! > la sua voce era allarmante ma vaga .
< Nina dove sei? Ti vengo a prendere > mi alzai di soppiatto e mi vestii velocemente , facendo attenzione a non sbattere la porta della villetta studentesca.
< penso di essere a casa di Samuele , ti prego vieni subito > dal tono della voce sembrava spaventata , confusa e disorientata ma sbiascicava  le parole < sei a casa sua? Ti ha messo le mani addosso quello stronzo?> ci fu il silenzio poi la sua voce rotta :< io...non lo so > in quel momento vidi in lontananza una ragazza bionda che usciva dal vialetto di una villa , aveva il cellulare all'orecchio e le calze strappate : era Nina.
Le corsi incontro e mi abbracciò . < mi hai spaventato ! Cosa è successo? > mentre le rivolsi questa domanda le porsi la mia felpa attorno alle sue spalle . Nina rispose :< ero ubriaca... cioè sono ubriaca e non so cosa sia successo. So solo che mi sono risvegliata accanto a lui così. Mi fa male la testa> . Disse indicando le calze strappate. La rassicurai dicendo :<ritorniamo a casa , ti faccio una tisana e domani andiamo a parlare con Samuele, va bene?>. La biondina annuí e mentre le mettevo un braccio intorno alla sua spalla per proteggerla , Nina disse :< menomale che ci sei tu>. Era ubriaca persa.

Entrammo nella nostra abitazione senza far rumore, ma consapevoli del fatto che metà dei nostri coinquilini non erano tornati a casa quella sera. La aiutai a salire le scale e giunti nella sua stanza si sdraiò sul letto porgendomi una gamba :< mi cambi?> Mi chiese ridendo. La Nina sobria non mi avrebbe mai chiesto una cosa simile , anzi, mi avrebbe sbattuto la porta in faccia. Accettai la sua richiesta e le sfilai le scarpe. Mi alzai e feci per andarmene , ma mi bloccò dicendo:< mi puoi mettere il pigiama?> me lo chiese con una voce così tenera e gentile che per un istante mi ricordò quella di una bimba di sei anni . Risposi :< se mi dai il consenso sì!> . Si sbottonò gli shorts corti e strappati che portava e alzò le gambe per lasciarseli sfilare. Si tolse la mia felpa e alzò le braccia per lasciarsi sfilare la magliettina fine e aderente al suo corpo perfetto. Era difficile non guardarla. In lingerie era un qualcosa di spettacolare e intoccabile allo stesso tempo .Si alzò e cadde a terra ridendo della sua ubriachezza e alzatosi dal pavimento  si infilò dei pantaloncini ed una maglietta come pigiama. Mi guardò negli occhi , e dopo un momento intenso disse :< devo vomitare>. La presi in un secondo per il braccio e la accompagnai al bagno , dove rigettò ciò che aveva bevuto quella sera. Le legai i lunghi capelli biondi e le  lavai i denti per scacciare l'alito cattivo.
Mentre le rimboccavo le coperte mi fermò la mano e disse :< grazie Andrea, veramente.> e mi diede un bacio sulla guancia prima di crollare stravolta tra le lenzuola.

Erano le 12:00 circa quando quello scemo di Federico tornò a casa . < com'è andata play boy?> gli chiesi ridendo . Rispose :< bene bene , e a te?>. Non dissi nulla di Nina ma mi limitai  a rispondergli con un vago "bene".
Emiliano e Lisa rientrarono in tenuta da corsa , litigando su qualche sciocchezza. Mentre ero sdraiato sul divano entrò dalla porta d'ingresso Asia . Aveva ancora il vestito che aveva indossato alla festa , e i capelli scompigliati erano il chiaro segno di una notte selvaggia passata tra le lenzuola di qualcuno. < qualcuno ha dormito fuori questa notte eh!> le dissi ridendo . Mentre il suo sguardo era concentrato a posare la borsa disse :< che c'è? Sei geloso?> . Mentre giravo i canali con il telecomando dissi :< Io , di te? Non ci sperare > . Rise e salì le scale per poi entrare nella sua stanza. Qualcuno bussò alla porta , e così andai ad aprire . Una faccetta familiare e contornata da riccioli castani mi guardava con la faccia colpevole : era Samuele . < Posso entrare?> . Lo guardai dalla punta dei piedi fino alla testa , e gli risposi :< Chi cerchi?> Ero freddo , distaccato ed era giusto così. La sua voce mi dava sui nervi , e lui parlò :< C'è Nina ? le devo parlare >. Lo guardai in silenzio, la situazione era diventata imbarazzante a giudicare dalla sua faccia . < Sta ancora dormendo... che le devi dire?> ero minaccioso , e lui lo sapeva benissimo : nessuno doveva fare del male a Nina. Rispose :< niente , volevo sapere come stava ... ieri non stava benissimo ed ero preoccupato >. Feci una risatina e gli dissi :< eri preoccupato eh...>. In quel momento fummo interrotti dalla voce assonnata di Nina : < ei, che succede?> . appena vide la faccia di Samuele , la sua cambiò in un batter d'occhio. Samuele la salutò e lei disse :< Ciao >. Il ragazzo , ancora sulla soglia della porta disse , indicandomi :< ti va di lasciarci soli?> . la risposta era ovviamente "no" ma decisi di accettare la sua richiesta . così me ne andai dall'ingresso della porta , e rimasi vicino ad ascoltare la loro conversazione.

Nina parlò : < Allora, come mai da queste parti?> . Samuele rispose :< Abito a due passi da qui , sai com'è ...>. erano imbarazzati a giudicare dalla tonalità della voce . Samuele parlò : < ti ricordi cosa è successo ieri sera?> . Silenzio, poi Nina :< a dire il vero, te lo volevo chiedere io . Ti ho detto qualcosa di brutto?Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?> . Samuele la interruppe :< No.. ieri tu sei voluta salire a casa mia e abbiamo iniziato... ecco ... ma tu ti sei interrotta, hai iniziato a piangere dicendo che non potevi farlo perché pensavi ad un ragazzo >. Di chi stava parlando il milanese ? Chi era quel ragazzo che Nina aveva menzionato? C'era una vaga possibilità che quella persona potessi essere io?
Samuele continuò: < poi ti sei addormentata , e questa mattina , non c'eri ... ero solo preoccupato .> Nina rispose :< mi dispiace tantissimo, sono davvero imbarazzata , scusami davvero , non so cosa mi fosse preso . > Samuele disse :< tranquilla, ora vado . Ci vediamo a scuola, okay?>. Annuì e chiuse la porta salutandolo.

Mi vide vicino alla porta e disse :< ei, buongiorno!> . Fece un sorriso dolce, uno di quei gesti semplici , ma che ti rimangono impressi per tutta la giornata e che quando ci ripensi finisci per sorridere da solo come un ebete. Era possibile che mi stessi inconsapevolmente innamorando di quella biondina ? Scaccia quel pensiero assurdo e risposi ricambiando il sorriso : < buon giorno a te , Nina >.

Nota:
Ciao a tutti! Vi piace il mio racconto?! Spero di sí! Ditemi se c'è qualcosa che non vi convince oppure se volete far accadere qualcosa all'interno del racconto ... sarei lieta di avere dei vostri consigli o suggerimenti!!! Detto questo... buon rientro a scuola 🤞🏼🤢❤️

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora