Capitolo 29 Andrea

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Era notte fonda e mentre tutti erano nei propri letti io vagavo per le strade silenziose di Orlando calciando un sassolino solitario come me. Asia quella sera mi propose di andare nella sua stanza ma declinai l'offerta per non illuderla come avevo fatto fino a quel momento. Avrei messo la testa in ordine, avrei aspettato a dichiararmi a Nina e avrei lasciato in disparte tutto il resto.
Tornai a casa quella mattina solo per prendere lo zaino e dirigermi verso quello che sarebbe stato il mio ultimo giorno di scuola.

I corridoi erano affollati e i sorrisi stampati sui volti di tutti , misero di buon umore anche me. Nina era lí che sorrideva con le sue amiche e quando andai alla macchinetta la salutai:< buon giorno>. Sorrise dolcemente e rispose:< come mai questo buon umore? Divertito troppo stanotte? >. Risi anche se lei non ricambiò:< non immagini quanto >. Si incupì e se andò senza un vero motivo.
Mi sedetti al solito tavolo della mensa circondato dalle chiacchiere e le risate degli altri:< Allora? Siete pronti per domani?> . Chiese Abbey allegra. Rispose Nina:< si dai, ma le toghe ci vengono date dalla scuola giusto?>. Abbey non le rispose , e Fede sbuffando disse:< si , sono già nei nostri armadietti. Domani alle 12:15 c'è la cerimonia dei diplomi degli studenti stranieri... ah a questo proposito! Andrea ti hanno eletto oratore della cerimonia...> tutti si girarono sorpresi , ma io non capii:< cioè?>. Sole disse:< cioè devi fare un discorso ,genio!> . Tutti risero , ma continuavo a non capire:< e che dovrei dire?> . Lisa:< parla della tua esperienza, ringrazia insomma le cose che vedi fare nei film!> annuii e cambiammo discorso . Mentre le nostre bocche erano dedicate al cibo Nina chiese ad Abbey:< oi Abbey mi passeresti il sale?>. L'americana sembrò non sentirla , così Nina le rifece molto educatamente la richiesta , ma Abbey fece finta di non sentire un'altra volta. Fede stava sudando in fretta e tutti balenavano gli sguardi tra le due. Nina disse :< Abbey hai qualche problema con me? Ti vedo strana.> . Non lo avesse mai detto. La mora iniziò a ridere , una risata isterica uscì dalle sue belle labbra mentre rispose ironica:< e perché mai?>. Fede intervenì :< Abbey ho lasciato una cosa nel tuo armadietto, mi accompagneresti?> . Quella lasciò il pranzo sul tavolo e se ne andò seguita dal mio migliore amico con il quale non  avevo avuto occasione di parlare negli ultimi giorni. Lisa disse:< Secondo me tra quei due c'è qualcosa> Emiliano le rispose:< io lo avevo capito da tempo!>tossicchiai e Nina mi guardò chiedendomi:< stanno insieme?>. Stetti zitto, ma infondo "chi tace acconsente " . La bionda disse:< devo andare a chiedere scusa ad Abbey allora> . Si alzò e abbandonò il tavolo. Ero rimasto solo in mezzo alla confusione e inesistente agli occhi degli altri. I bulli, le cheerleaders , i giocatori di football , i nerd non avrebbero preso l aereo di ritorno a Roma con me , quindi decisi di rimanere un po' lì per contemplare quegli ultimi momenti di piramide gerarchica dei teenagers americani.
La campanella suonò e tornammo tutti quanti nella casa per rifare i bagagli e mettere in ordine le cose essenziali.
< come sto?> chiese Nina in tono funebre mentre scendeva le scale. Aveva un tailleur nero ed elegante , i capelli rigorosamente legati in una coda di cavallo e una borsetta a tracolla formale. < Sei pronta?> le chiese Lisa mentre ciancicava una barretta ai cereali . Sole disse:< sii forte, guardalo in faccia e dai la tua testimonianza in maniera molto accurata e dettagliata. Non vergognarti e esci a testa alta da quel tribunale>. Mi ero totalmente dimenticato dell'udienza contro Samuele. Nina disse:< sono pronta>. Tutti la guardarono dandole pacche amichevoli sulle spalle , rassicurandola e dicendole che al suo ritorno noi saremmo stati lì ad aspettarla . Caterina le disse:< vedrai che a quello stronzo gli daranno una bella pena da scontare>. Qualcuno citofonò alla porta e quando Asia aprì era il tutor Luca Bloom :< Nina , quando sei pronta io e l avvocato ti portiamo in tribunale>. Nina era un fascio di nervi, ma cercava di nasconderlo con la sua apparente sicurezza. Uscirono e in casa calò il silenzio.
Andai nella mia stanza , presi un foglio e iniziai a buttar giù le prime idee per il mio discorso . " Cari presenti" no troppo amichevole. "Cari studenti" non si poteva sentire. Cosí buttar giù qualche riga e mi affidai all'arte dell'improvvisazione .
Quando Nina tornò erano le 19:30 e la faccia stravolta ma soddisfatta era il chiaro segno di una vittoria combattuta:< com'è andata?> . Tutti accorsero alla porta per farle domande e farla mettere sul divano . Rispose:<Si è preso 6 mesi di carcere e un anno di lavoro socialmente utile>.
Nina era strana: ogni volta che provavo a guardarla , lei distoglieva lo sguardo oppure non rideva alle mie battute. Era cosí bella in quel suo tailleur elegante che quando tornò dalla sua stanza in pantaloncini e maglietta ne fui quasi dispiaciuto.
Mentre eravamo a tavola Caterina parlò:< martedí abbiamo il volo alle 22:30 quindi direi di muoverci alle 19:00> Annuimmo tutti anche se al pensiero di ripartire i nostri volti si intristirono>. Quei sei mesi passarono davvero in fretta , furono i più belli della mia vita .
C'era quel tipico venticello estivo che raddrizza i peli delle braccia al punto giusto per non sentire freddo , e il panorama dal tetto della villa era un qualcosa di fenomenale:< che ci fai qui sola soletta?> chiesi a Nina che si girò sorpresa:< rifletto>. Le sorrisi mentre appoggiai la mia felpa sulle sue braccia tremanti :< non mi serve>. La scansò accuratamente , ma con il sorriso dolce di sempre che però , in quel momento, creò un gelido distacco tra noi.  Silenzio , poi lei:< aveva quei suoi occhi verdi e i ricci biondi che mi piacevano tanto, e poi... quel fisico da palestrato di cui mi invaghii subito . Un mostro con le manette è quello che si merita di essere quello stronzo>. Pensava ancora a Samuele fissando le case ,seduta sulle tegole scomode.Guardava il vuoto, il nasino all'insù che disegnava un profilo perfetto , le ciglia che fendevano l'aria ad ogni strizzata d'occhio. Disse:< ieri ero venuta a cercarti , ma come al solito stavi con Asia>. Un odio misto al sarcasmo giunse alle mie orecchie da quelle parole. Risposi:< No, ieri ero a fare una passeggiata in giro>. Rise , tornò seria e disse:< tranquillo, non giustificarti >. Era arrabbiata , ma rassegnata ed esausta allo stesso tempo .  Ero stanco dei suoi dubbi e della sua pseudo gelosia , quindi non controbattei. Mi ero deciso: mi sarei dichiarato in quel momento a Nina. < scendiamo che sento un po' freddo>. E niente, la mia occasione venne bruciata cosí, su due piedi in un millesimo di secondo.
Mentre scendevamo dal tetto una pazza idea mi venne in mente, e il mio piano si sarebbe attivato in poco tempo.

Ciao a tutti! Mi scuso per l'assenza ma in cambio vi aspettano tante sorpresine. Vi avviso che il mio racconto sta per finire ma già in mente qualche idea... manca davvero poco!!! Siete curiosi?
-mmbb❤️❤️❤️

Io che odio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora