Gerard, Rori e Finn camminavano in fila indiana, mantenendo questo stesso ordine, per gli intrincati sentieri.
Il suolo era più secco dei giorni passati, doveva essere a causa della mancata pioggia, anche se il principe di Rowan sospettava che non sarebbe durato a lungo perché grosse nuvole nere solcavano il cielo.
Sapeva che Ugarth aveva un altro clima rispetto al suo reame, dopotutto era già il continente, non più un atollo sperduto nell'oceano.
-Le pioggie sono piuttosto comuni qui, perciò non possiamo fidarci del clima. Dobbiamo attraversare il fiume oggi e ho paura che, se iniziasse a cadere acqua dal cielo, dovremo rimandare.
-Quanto è grande Ugarth?- domandò Finn, stanco ormai di camminare senza una meta conosciuta.
-Ugarth è uno dei paesi più grandi che siano mai esistiti. Rowan sarebbe una minima percentuale del suo territorio; se non avesse un esercito così aggressivo e preparato, saremmo già stati vinti da molto tempo.
Finn notò che Gerard parlava al plurale quando si riferiva ai soldati, a Rowan,....
Si sentiva ancora nell'esercito, probabilmente, una volta che appartenevi ai soldati, lo eri per il resto della tua vita.
-Inizierà a fare molto freddo fra poche settimane; gli inverni sono duri a Ugarth, è ciò che fa il carattere forte dei suoi cittadini.
Rori non poté fare a meno di vedere le differenze fisiche fra loro.
Finn aveva un fisico molto sviluppato e, anche se la sua altezza era elevata, non raggiungeva quella del principe, appariva un po' più tozzo dell'altro e i suoi chiari capelli erano di un acceso color del grano, i suoi occhi chiari; era il perfetto modello di un cittadino di Rowan.
Gerard invece era completamente diverso: aveva lineamenti delicati in volto, la sua pelle era più pallida nonostante si fosse abbronzato con il viaggio, i suoi occhi erano più delineati, i suoi capelli erano opachi. Tutto in lui era misterioso e affascinante, il suo stesso fisico era così alto ed elegante che nascondeva la sua forza fisica, come un feretro nasconde una spada.
Lei invece era solo una persona gracile, aveva allenato molto e possedeva un buon fisico ora, ma nel suo paese le donne erano basse e fragili; i colori delle loro chiome erano smorti, si confondevano con la nebbia che vi era la maggior parte dei mesi dell'anno.
Era affascinante vedere tanta diversità in un misero gruppo come il loro; si chiese come sarebbe stato in un altro continente.
Erano giunti vicino all'impetuoso fiume e, tempestivamente, aveva iniziato un violento acquazzone.
-Credi che sia sicuro?- lo interrogò Rori, fidandosi completamente del suo giudizio.
Gerard non si mosse, non parlò e, per un istante, sembrò che non stesse nemmeno respirando; osservava un punto oltre il fiume, vicino alle rocce della cascata, ed era impallidito.
Sembrava aver visto un fantasma.
Scosse violentamente il capo, non era possibile che avesse visto ciò che i suoi occhi gli ordinavano di credere, si voltò verso Finn:
-Tu stesso hai potuto osservare quanto fossero grandi i pesci che nuotano qui, le acque sono molto profonde e il temporale, oltre al pericolo dei fulmini, implica che le creature più grandi e pericolose inizino ad affiorare in superficie e che la corrente sia troppo forte.
Dopo la sua spiegazione iniziò a controllare intorno a sé, aveva paura di ciò che aveva scorso prima.
Rori gli prese la mano, si perdonò quel gesto amorevole innanzi a Finn e provò ad attirare la sua attenzione, invano.
Era la prima volta che vedeva la paura nei suoi occhi, lo aveva considerato sempre come qualcosa di impossibile, invece la sua mano era fredda e il suo corpo tremava.
-Non è nulla.
Finn si avvicinò all'acqua, per poi annunciare:
-Secondo me ce la potremmo fare. Contrario alla tua credenza, questi pesci non andranno in superficie e non vi sono specie pericolose come pensi tu in questo fiume.
Rori credeva che entrambi avessero ragione, ma decise di assecondare Finn questa volta:
-Ogni giorno che perdiamo moltissime vite innocenti continuano a essere falciate dalla guerra che termineremo con questa missione. Non sono disposta ad attendere che la pioggia si calmi.
Detto questo si legò i capelli in uno chignon e si preparò all'attraversamento.
-Per quanto ammiri la tua volontà, temo di essere perplesso su questo...- provò a protestare il principe adottato di Rowan.
Finn si portò la mano al cuore e giurò:
-Prometto sulla mia esperienza che non ci sono reali rischi, riusciremo nella nostra impresa. Forza, andiamo.
Gerard si tolse la camicia e la pose dentro il suo fagotto, poi si legò questo sulla schiena; innanzi lo sguardo attonito dei due accompagnatori argomentò:
-Non posso nuotare con la camicia addosso.
Rori sentì una profonda invidia di coloro che avessero mai nuotato con lui.
Si immerse in acqua il principe di Rowan, avanzando lentamente e sentendo la corrente leggera contro il suo corpo: Finn aveva ragione, non era così impetuosa come si pensava.
Ben presto si trovò sull'altra sponda, in attesa che la sua amata attraversasse anche lei.
I due accompagnatori si immersero insieme, ma il fato volle che loro passassero più difficoltà per giungere dall'altra parte.
Rori era quasi arrivata, si fece aiutare da Gerard per uscire dal fiume che era cresciuto e infuriava contro di loro.
Si volse per vedere Finn essere trascinato verso la cascata.
Senza pensarci due volte si lanciò di nuovo in acqua, non importarono i tentativi di Gerard di trattenerla:
-Rori, no!
Rori nuotò verso il pescatore, ricordando la tragica morte del padre e come fosse la seconda volta che quasi annegava.
Non avrebbe permesso che morisse in quel modo, sapeva che sarebbe sopravvissuta e che avrebbe potuto aiutarlo a mantenersi a galla; il panico non l'aveva invasa, era l'unica cosa che la consolava.
Trovò Finn e lo afferrò per il braccio, per tenersi poi contro una pietra nel suo cammino.
Gerard correva lungo la sponda del fiume, preoccupato e cercando un ramo per far sì che si afferrassero; Finn aveva perso i sensi, non sarebbe stato in grado di tenersi, stava solo aumentando il peso su Rori.
-Gerard!
L'urlo di Victoria lo fece impazzire di dolore, non sapeva con certezza se l'avrebbe potuta prendere.
-Rori!- le indicò la cascata a pochi metri da lei, se si fosse lasciata andare sarebbe precipitata.
Rori lottò con tutte le sue forze per tenersi alla roccia, ma con un solo braccio e per giunta stanco non resistette a lungo.
Lanciò uno sguardo talmente espressivo a Gerard che le due parole che disse dopo non furono necessarie:
-Ti amo.
E, davanti a un impotente Gerard, i due giovani precipitarono dalle rapide.
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Gerard di Ugarth
Historical FictionSeconda parte di Gerard di Rowan, ambientata nella contraparte del Continente, stavolta Gerard si dovrà muovere al suo regno natale, Ugarth, alla ricerca di una pace posticipata da troppo tempo. copertina della meravigliosa E.Grace Meyers!