Capitolo tredici

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-Vi credete un monarca con il diritto di ammogliare chi desiderate? La vostra fama vi precede- lo accusò Gerard, appena ebbe l'occasione di avvicinarsi all'uomo.

Due guardie lo fermarono dal mettergli le mani addosso, cosa che lui mai avrebbe fatto, e gli intimarono di permanere al fianco di Zelda.

-Non mi credo un monarca, lo sono: il mio popolo mi ha scelto per condurre Belleville alla libertà e allo splendore che merita, io sono l'autorità religiosa e politica, io sono lo Stato- gli spiegò l'uomo dalla voce roca.

Il principe adottato lo guardò: la figlia gli era dissimile in ogni senso, i suoi lineamenti erano spigolosi e austeri, i suoi capelli grigi erano lisci e giungevano fino alle spalle, coperti da un copricapo nero che ricordava un cilindro (non lo aveva tolto nemmeno per entrare in chiesa), il suo naso retto gli conferiva una certa aria marziale e i suoi occhi castani erano infuriati.

Le sue mani erano quelle di un uomo che non aveva lavorato molto, di certo non aveva aiutato ad alzare il villaggio dalle fondamenta.

-State giocando a divenire un reame solo perché il re di Ugarth non si è dedicato a cacciarvi.

Gerard notò la presenza bionda di Finn, in abiti prestati da quei popolani, che aveva il volto pallido e scioccato.

-Il matrimonio che contrarrete con Zelda farà sì che Ugarth e Belleville entrino in pace, principe di Rowan.

-Io sono già promesso a un'altra.

L'astio che rivelava la voce di Gerard era simile a un ringhio di lupo.

-Una donna che sicuramente è già deceduta. Colei che viene presa dal Mostro viene disonorata e uccisa, solo contiamo con una sopravvissuta e lei ha avuto un figlio. Siate così gentile da non interporre altri stupidi ostacoli in questa unione.

Zelda era pietrificata, guardava ogni persona presente in cerca di un appiglio, però si sentiva come un animale pronto a essere sacrificato.

-Padre, vi prego....

L'uomo le fece cenno di tacere, non aveva intenzioni di sentire altro proferire dalle sue labbra; sembrò funzionare perché aveva cresciuto la ragazza con sommissione e lei non gli disobbedì.

-Vi siete presentato come il principe di Rowan e adesso vi sposerete con la principessa di Belleville; il nostro popolo conterà con la protezione del vostro contro Ugarth.

L'uomo prese il contratto e lo pose innanzi i due giovani, preparandosi a officiare la cerimonia che li avrebbe costretti a stare insieme finché la morte non si impossessasse di uno di loro.

Il principe sapeva che era irrevocabile sposarsi con Zelda, pensò a come avrebbe reagito Victoria e si rese conto che non avrebbe più potuto avere una relazione con lei se....

Finn si fece avanti, con fatica per il suo stato di salute:

-State commettendo un errore, onorevole re di Belleville.

L'uomo si voltò, pronto a mettere a tacere il pescatore ferito, però questi lo sorprese al sollevare uno stemma della casata dei Rowan.

-Non vorrete dare vostra figlia a un semplice scudiere, giusto?

Gerard comprese il piano del suo nuovo amico, gliene sarebbe stato grato per il resto della sua vita, ma non capì perché lo faceva: se lui si fosse sposato, Finn avrebbe avuto una possibilità con Rori.

-Spiegatevi immediatamente.

Finn si avvicinò ai due sfortunati ragazzi e pose una mano sulla spalla del principe dai capelli color pece.

-Devo recarmi a Ugarth e non potevo di certo farlo alla leggera. Vi sono centinaia di pericoli per un principe educato come me, perciò abbiamo deciso di cambiare le nostre identità. Non vi è mai stato un principe Gerard, quanto un principe Finn.

Il "sovrano" di Belleville prese il contratto, iscrivendo il nome di Finn Bingley e di sua figlia, i due giovani lo firmarono.

-Perché non avete parlato prima? Non avevamo modo di sapere che il principe di chiamasse Finn Bingley!

-Mio signore, io sono sempre stato un uomo discreto, siccome mi hanno legalmente adottato qualche anno fa. Posseggo tutti i diritti di principe ereditario dalla morte di mio fratello maggiore, però ho deciso di mantenere il mio cognome in ricordo della mia famiglia.

Il pescatore volle mordersi la lingua al realizzare che Gerard aveva preso quella decisione sul serio: doveva aver portato una marea di sentimenti negativi nel cuore del suo amico.

-Stavo per commettere un grave errore, principe Finn. Stavo per ammogliare la mia principessa a un semplice e disprezzabile scudiere- mormorò l'uomo.

-Non solo è disprezzabile, ma anche odioso e i suoi modi sono da zoticone, non comprendo come io possa aver trovato una persona del genere per sostituirmi durante tutti questi anni.

"Ti stai divertendo, Finn, giusto?" rise dentro di sé il vero principe di Rowan.

-Sono lieto che voi siate stato coraggioso e abbiamo fermato una tragedia- continuò l'uomo.

-Sarebbe stato terribile! Mia madre Beatrice ne sarebbe stata desolata, non potrei mai permettere che un popolano come lui abbia con sé una principessa. Sapete benissimo quanto sia difficile ai nostri tempi trovare una giovane di sangue blu, di buona famiglia e dalla bellezza di una divinità come lo è vostra figlia.

Finn stava recitando il ruolo che aveva sempre dato a un nobile: un personaggio infimo capace di adulare un altro con un rango uguale o superiore al suo per ottenere un beneficio.

-L'unica mia petizione per compiere alla lettera il contratto che ho appena firmato è che la vostra popolazione mi scorti fino al luogo che sospettate appartenga al Mostro, voglio recuperare la mia amica, la principessa Victoria Renata di Wari e Castiglia.

Colui che si proclamava un re trasalì, divenne paonazzo:

-Non mi avete detto che era una principessa la giovane scomparsa! Questo potrebbe causare un incidente tremendo, il suo reame potrebbe voler entrare in guerra con i nostri e.... Dobbiamo trovarla subito!

"Benedetto tu sia, Finn!" pensò Gerard.

-Lei è la fidanzata del mio scudiere, è caduta nei suoi incanti credendo che si trattasse di un reale nobile, però è una donna nobile, perciò desidero riaverla con noi.

-Zelda vi condurrà al suo covo- si diresse alla figlia poi -. Non è così?

La figlia del pastore ancora si stava recuperando da ciò che stava succedendo: era stata promessa in sposa a un pescatore, che si faceva passare per un principe, per far sì che il vero nobile potesse stare con la principessa di un regno lontano che era stata rapita dal Mostro; era più che naturale che fosse scossa.

-Sì, li porterò io stessa.

I tre giovani si voltarono e si prepararono a partire, per essere interrotti dall'autoritaria voce del padre di Zelda:

-Dopo il matrimonio.

Gerard di UgarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora