Capitolo dodici

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"Non è ancora arrivato..." rifletté John, mentre riposava sul letto di entrambi.

Gli venne il pensiero che anche quella ragazza potesse essere stata abbandonata da Gerard, come se anche lei non valesse la pena di essere salvata.

In quel caso, cosa avrebbe potuto fare con Victoria?

Soprattutto per il suo strano comportamento: aveva risvegliato certi ricordi della sua relazione romantica con Gerard, ma non rammentava con chi fossero. Ogni volta che tornava una memoria e lui non sapeva spiegargliela, semplicemente si stava cavando la fossa.

Aveva visto come sapeva combattere quella ragazza, quel cane lupo l'aveva messa alla prova; adesso era sparito, era tornato in un punto qualsiasi della foresta prima che potesse mettere fine alla sua vita.

-John, posso parlare con te?

La figura pallida e perfetta della principessa di Wari e Castiglia fece cambiare immediatamente il suo umore.

Nel più recondito angolo della sua anima si stava infatuando, siccome la sua volontà dopo uccidere Gerard era mantenerla al suo fianco.

I suoi occhioni azzurri non erano offensivi per lui come lo erano stati quelli delle altre ragazze che aveva "ospitato" nella sua dimora: nei suoi vi era compassione e gentilezza.

-Vi era qualcuno che mi chiamasse Rori?

Rori? Perché quel nomignolo? Non aveva mai udito chiamarsi in quel modo una donna che di nome faceva Victoria.

-Gerard, colui che mi accecò; lui ti chiamava in quel modo.

Lo disse in modo così freddo e addolorato che anche lui ci credette per un secondo.

Rori iniziò a sudare freddo: che tipo di relazione aveva con quell'uomo?

-Perché?

-Oh Victoria, avrei tanto voluto che tu non sapessi mai di quella parte del nostro passato. Quando... quando ti ho raccontato di ciò che mi è successo, tu hai lavorato per imparare a combattere, eri cieca dal desiderio di vendetta e hai detto che l'avrebbe pagata quell'uomo per ciò che mi ha fatto.

Rori si identificò pienamente in quella personalità: le sembrava qualcosa che avrebbe fatto subitamente se avessero ferito il suo amato.

Questo spiegava la sua forza fisica, la sua abilità con la spada.

-Hai vinto la fiducia di quell'uomo, ti sei infiltrata fra la sua gente e stavi attendendo di tornare a Ugarth per....

La sua pausa fu abbastanza teatrale da convincere Rori che lo avrebbe ucciso, le prese le mani e le baciò:

-So che non ti ricordi di me, forse mai ti torneranno le memorie dei tempi che abbiamo passato insieme, però... ti amo tanto e ciò che abbiamo vissuto è stato così bello che mai potrò dimenticarti.

Era davvero dolce, ma Rori si sentiva scomoda con quelle parole: l'aveva riempita di attenzioni, era sempre al suo fianco, perciò avrebbe dovuto essere innamorata di lui.

Invece era così difficile per la principessa pensare di aver scelto una persona così... attaccata a lei.

Sentiva dentro di sé il bisogno di libertà, la necessità di poter correre quanto desiderasse e avere la possibilità di non tornare se così non lo avesse desiderato, invece con John era come essere prigioniera in una gabbia.

Certamente non sospettava che era imprigionata sul serio.

Se avesse saputo di tutti gli orrori dei quali era stato capace l'uomo che condivideva la stessa stanza, probabilmente avrebbe concluso il lavoro che aveva iniziato Gerard anni prima.

-Gerard è un uomo malvagio- le assicurò John.

-Come ho imparato a lottare? È simile allo stile dei soldati... solo più elegante, dev'essere stata impartita quella disciplina da un uomo esperto che...-

John si alzò in piedi di scatto, stringendosi il luogo che occupava l'occhio ferito.

-John, cosa succede?

-Victoria, credi che io non vorrei sapere queste cose? Voglio darti le risposte che cerchi ma sei stata lontana da me per tempo mentre guadagnavi la fiducia del mio nemico.... Victoria, ti prego, solo fidati di me....

La principessa lo sosteneva fra le braccia, lui se ne rese conto in quell'istante.

-Perché non ti fa ribrezzo il mio viso?

-Non ha ragioni per farmi ribrezzo, John. Tu sei una persona incredibile: sei stato paziente con me anche quando un altro uomo mi avrebbe già abbandonato o forzato a stare con lui. Se in un passato mi sono innamorata di te, avrò avuto le mie ragioni, e probabilmente avrò amato anche il tuo volto.

John era commosso dalla sua sincerità.

Perché una donna del genere era stata capace di innamorarsi di Gerard Michael Whitefield? Come aveva fatto questi per conquistarla e per mantenerla al suo fianco?

Le lacrime gli colarono dall'occhio sano, il che fece che Rori si avvicinasse ancora di più.

-Ti prego, non piangere.

-È che sono molto contento di riaverti qui con me, Victoria. Non hai idea di quanto io abbia aspettato per avere una donna come te al mio fianco, qualcuno che mi amasse per quello che sono....

"Amare... quella è una parola grossa" rifletté la principessa.

John abbassò il volto, titubante, cercando le sue labbra.

-Com'é stato il nostro primo bacio?

La domanda lo sconcentrò: non sapeva come descrivere qualcosa che non era mai avvenuto e che supponeva una certa intimità e romanticismo.

La sua unica possibilità di baciare la giovane che era appartenuta a Gerard era svanita nel nulla, ora non vi era che attendere a un altro suo momento di debolezza.

-Fu a Rowan, ti portai a un teatro e lì... lì ti baciai mentre ti dilettavi con Romeo e Giulietta.

Rori si morse un labbro, girandosi di spalle e realizzando:

"Forse avevo un amante".

La principessa di Wari e Castiglia giunse a quella conclusione per lo strano frammento mentale ove aveva pensato, incoscientemente, al suo amato.

Si decise su cosa doveva fare.

Poteva aver avuto un'avventura con un altro, poteva non stare molto a suo agio quando lui la trattava così protettivamente e non la lasciava prendere le sue decisioni, ma l'unica cosa che sapeva era che gli doveva la sua vendetta.

Non l'aveva mai detto a voce alta, ma sentiva che John desiderava che quel tal Gerard la pagasse per averlo sfigurato.

Almeno gli avrebbe potuto dare quello, glielo doveva dopo tutto ciò che aveva fatto.

Gerard di UgarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora