Capitolo diciannove

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-Spiegami cosa ti è successo ieri, Rori- esigette il principe adottato di Rowan, quando fu sicuro che la coppia che galoppava dietro di loro non li potesse sentire.

Si erano appena dati il cambio a cavallo, ora Rori aveva le redini, siccome sapeva che il suo amato era stanco e aveva un perfetto dominio di esse.

-Sono esplosa per nulla.

-Tu sai qualcosa che non mi vuoi dire.... C'é qualcosa che io possa fare per obbligarti a confessare?

-Ti piacerebbe che sapessi qualcosa di Finn per usarlo come scusa per allontanarlo da me, giusto?- provò a scherzare, rivolgendogli un sorriso malizioso.

-Non m'ingannare. Per quanto voglia vedere Finn legato a un albero mentre noi due cavalchiamo verso il tramonto, so che tu non lo diresti mai. Non mi distrarrai dal mio scopo di scoprire perché hai quasi tagliato la testa di Bingley- al pronunciare l'ultima frase non poté evitare di sorridere al pensiero della principessa colpendo almeno il pescatore.

-Ti sembra divertente, vero?

-Effettivamente, mi farebbe piacere vedere la faccia che ha fatto di nuovo. Non aveva prezzo....

Rori sentì che veniva stretta di più alla cintura.

-Puoi fidarti di me, Rori- le sussurrò così vicino al collo da farla sussultare e rabbrividire; Gerard osservò le braccia scoperte della ragazza e notò divertito che aveva la pelle d'oca.

-Lui ha detto che non amava Zelda, mi ha fatto infuriare. Ha accettato che tu ed io avessimo una relazione, ma dice che non si innamorerà di lei... mi sono arrabbiata perché avrei potuto essere nella stessa situazione se tu... se tu non....

Gerard sapeva che lei gli stava mentendo, però colse che nella sua bugia, almeno nell'ultima parte, vi era un fondo di verità.

-Era scritto che avrei conosciuto l'amore grazie a te, perciò non pensare più a cosa sarebbe successo, va bene?

Abbandonò il tema, l'avrebbe lasciata agire come più fosse consono a lei, non amava immischiarsi nelle sue azioni a meno che lei glielo chiedesse.

Preferiva vederla indipendente e capace di maneggiare un problema.

-Facciamo una fermata qui- le indicò.

Rori non comprendeva perché Gerard volesse fermarsi in quel momento, quando non erano nemmeno troppo stanchi dal viaggio, e in quel luogo, un cimitero abbandonato.

Rammentò improvvisamente ciò che aveva vissuto il suo fidanzato da bambino e le sembrò di aver udito accennare di un camposanto.

-Questo è il cimitero dove ti ha trovato il re di Ugarth quando eri un bambino, vero? Qui è dove ti sei rifugiato quando sei scappato da John?- lo investì con una serie di domande alle quali lui rispose annuendo lentamente.

Legarono i cavalli a una lapide particolarmente alta, il principe adottato prese per mano la ragazza dai capelli color platino e iniziò a camminare con lei per il camposanto.

-Non era uno scherzo quello dei crisantemi- mormorò lei, osservando che sulla maggior parte delle tombe giacevano dei mazzi di crisantemi, e che questi fiori iniziavano a crescere anche selvaggiamente sul prato.

Pareva di stare in piedi in mezzo a un mare di petali bianchi che, per il vento, venivano fatti volare intorno a loro.

-Comprendi perché sono gli unici fiori che amo?- Rori capì che non si stava riferendo solo ai fiori, ma a lei per rassicurarla per ciò che aveva detto prima.

Rori aveva sempre pensato che un cimitero non fosse un luogo gradevole, invece comprese che vi era una grande sensazione di calma in esso e ora, anche se non figurava fra i luoghi preferiti della principessa di Wari e Castiglia, era pur sempre un posto pieno di emotività per lei.

-Potremmo restare qui a riposare per qualche giorno, se volete. Almeno sarebbe un tetto sotto il quale riposare finché la situazione con il popolo di Belleville si sarà risolta completamente.

Rori valutò la situazione.

Ugarth non era un paese così rozzo come veniva pitturato, sembrava persino più colto di Rowan, sicuramente lo era più di Wari (erano quasi barbari quelli che non appartenevano alla monarchia).

La capitale era stata divisa intelligentemente: dopo quel pericoloso bosco (pieno di ribelli e dal quale solo una persona naturale da Ugarth potrebbe uscire), vi era un camposanto, da lì vi era una lunga strada disabitata fino a vedersi in lontananza le prime case di campagna in mezzo ai campi e l'inizio della città.

La strada era fatta di pietroline chiare, evitavano che i cavalli inciampassero con il fango quando pioveva e possibilitando anche il passaggio delle persone a piedi.

-Sì, dovremmo restare almeno per un po'. Voglio che Gerard valuti bene il percorso che dovremmo intraprendere- concluse finalmente.

-Mi piace Ugarth- dichiarò Finn, sperando che la principessa tornasse a rivolgergli la parola.

Rori fece finta di non ascoltarlo, non aveva voglia di parlare con lui finché avesse scoperto cos'era realmente avvenuto.

-Sir Duncan diceva che Ugarth, se non fosse popolata, sarebbe il regno perfetto- le commentò Gerard, mentre le indicava la direzione della vecchia casa abbandonata che gli aveva funto da rifugio quando era un bambino.

-Questo è perché i cittadini di Rowan credono che possono venire a invaderci con il pretesto di vendicarsi di una morte avvenuta un centinaio di anni fa solo perché vogliono uno sbocco sulla regione, non è così?- fu Zelda a parlare questa volta.

Pareva che le stesse a cuore la reputazione del suo paese.

-Mio padre si è proclamato re e ha deciso di aiutare le truppe di Rowan, credendo che, se le avesse lasciate passare per il nostro bosco senza interferire, loro non avrebbero fatto nulla. Avete portato la distruzione in questo reame, e non vi siete mai pentiti delle vostre azioni.

L'accusa era diretta a Gerard, come se lui non fosse stato una vittima di tutta quella situazione.

-Ci sono altri motivi per i quali si mantiene questa disputa- farfugliò lui, deciso a non litigare.

Zelda si avvicinò a Gerard, puntandogli contro un dito accusatore; per lui fu più che sufficiente per concludere quella disputa:

-Non hai minimamente sofferto il conflitto che Rori ed io stiamo cercando di terminare, tu non sei una vittima della guerra. Quando verrai abbandonata, abusata e umiliata in ogni modo che un essere umano possa immaginare, ascolterò come i soldati di Rowan hanno distrutto la tua vita.

Finn si pose in mezzo a loro, poggiando una mano sulla spalla di Gerard.

-Non toccarlo!- urlò Rori, ponendosi in mezzo.

-Rori, che ti prende?- le chiese Zelda, esteriorizzando la paura che aveva sentito nei confronti di quel gruppo da qualche tempo.

-Non voglio che ti avvicini a noi finché non mi dirai la verità su chi tu sia.

Sapeva troppo.

Gerard di UgarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora