Capitolo trentadue

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Quando si svegliò al mattino dopo, Gerard istintivamente cercò con la sua mano destra la figura minuta della moglie addormentata.

-Rori...- mormorò, ancora a occhi chiusi e assonnato.

Lei non era al suo fianco. Si alzò di soprassalto e notò che il suo lato del giaciglio era freddo: Victoria raramente si alzava prima di lui e, nei pochi casi nei quali questo avveniva, soleva restare al suo fianco fino al suo risveglio.

Doveva essere andata via da molto tempo.

Non si curò del fatto che non portasse altro che un paio di pantaloni, uscì dalla sua stanza e si recò all'abitazione dei suoi accompagnatori, sperando vivamente che lì si trovasse.

-Rori!- esclamò.

L'unica persona presente era Finn, che sedeva sul proprio letto con lo sguardo perso nel vuoto e un sorriso addolorato sulle labbra.

-Bingley?

-Suppongo che alcuni nascono per essere protagonisti e altri, come me, sono solo personaggi secondari- mormorò, mostrando il contenuto della sua mano: l'anello che aveva dato a Zelda poco tempo prima.

-Cos'é avvenuto?

Finn prese aria: nonostante non fosse mai stato d'accordo con il suo matrimonio e con l'idea di perdere ogni opportunità con Victoria, oramai aveva accettato la sua vita così com'era ed era arrivato a sentire certo affetto per Zelda.

-Per colpa del mio nome ha trovato una scappatoia dal nostro compromesso nuziale. Ha argomentato che Finn Bingley non era mai esistito e che lei non amava Finn Mahoney, perciò... ha semplicemente deciso di andarsene- si interruppe, pronto a raccontare la parte più complessa: -. Mi ha minacciato ripetutamente che lo avrebbe fatto, che se non avessi abbandonato Victoria e te, lei sarebbe andata via, ma non credevo che....

Si tenne il petto con una mano e fissò lo stupefatto amico.

Gerard iniziò a farsi un'idea generale su ciò che era successo: Zelda aveva abbandonato Finn e Rori era corsa a cercarla.

-Dobbiamo stare attenti, Whitefield.

-Come?

-Le tragedie vengono di tre in tre. Zelda mi ha abbandonato ieri notte e...- non poté proseguire perché Gerard scattò d'immediato:

-Ieri notte? Vuol dire che Rori non è andata a cercarla?

Finn si allarmò anch'egli:

-Pensavo che lei fosse in camera con te.... Non ho avuto il tempo di raccontarlo a nessuno, nemmeno a Cameron.

I due corsero fuori, cercando disperatamente in ogni stanza qualche traccia della principessa di Wari e Castiglia o di Cam, o di chiunque potesse saperne qualcosa.

-Il fratello di Rori!- ricordò Gerard, recandosi in direzione ai suoi appartamenti; Rori non sarebbe sparita senza avvisare Dylan, con il quale aveva ricominciato una buona relazione.

L'orrore lo travolse al sapere che la delegazione di Wari e Castiglia era partita all'alba. Un servo del re lo avvisò che anche la principessa dai capelli di platino e il suo giovane amico erano con loro.

-Mi dispiace, Mio Signore, ma Lady Victoria Renata vi ha chiesto espressamente di non provare a contattarla.

Fu inutile la galoppata fino al porto, era troppo tardi per raggiungerla.

Tutto ciò che trovò fu un mozzo che gli consegnò una lettera di Cameron:

Gerard.

Tutto ciò che posso fare in questa missiva è chiederti perdono. Ho intrapreso questo viaggio con colei che fu tua moglie per il bene di tutti noi.

Gerard di UgarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora