Capitolo venticinque

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-Credo che tu mi debba una spiegazione. Da quello che sapevo, tu non avevi famiglia... sono stanca di ascoltare la tua storia per parti- mormorò la giovane principessa mentre il marito chiudeva la porta alle sue spalle.

Gerard era appoggiato contro l'uscio della porta.

Era così bello in quell'istante: pareva come un cavaliere abbandonato a una missione che aveva preso gran parte della sua vita, però aveva lasciato tutto in sospeso per venire a cercarla.

-Non vi è molto da dire. Non ho voglia di parlare di quella donna....

Rori si avvicinò, non avrebbe accettato quell'evasiva, gli puntò un dito contro e lo avvertì con severità:

-Voglio essere sincera con te, però sento che tu non lo vuoi essere con me- si interruppe un secondo, per poi aggiungere –Non fraintendermi: ti amo e ti sei fidato tanto di me in questo tempo, solo che non sopporto che tu mi occulti un segreto, soprattutto se si tratta della vita che hai avuto prima di conoscermi.

-Quanti segreti non mi occulti tu? Non so praticamente nulla di chi tu sia stata prima di giungere alla corte di Rowan- controbatté Gerard.

Aveva ancora un paio d'ore prima di incontrarsi nuovamente con Finn e Zelda nel luogo indicato, perciò avrebbe potuto vivere un po' di tranquillità se non fosse stato per questo.

Ora che avevano tempo e privacy, si stava per scatenare la loro prima vera e propria discussione.

-Io non occulto nulla! Se non sai del mio passato è solo perché non ti sei mai interessato a chiederlo!- esclamò Rori, le cui guance erano visibilmente arrossate dalla rabbia.

-In che momento? In che momento potevo chiedertelo? Se non sei occupata provando a salvare assassini, sei troppo impegnata con Finn, con la sua maledettissima verità, allenando con persone che nemmeno conosci... sono stanco, Victoria!

Rori lo obbligò ad abbassare lo sguardo per trovarsi con i suoi occhi, per poi dirgli:

-Ti da fastidio questo? Perché è diventata la mia vita ora: devo mantenerti in salvo e tu devi farlo con me! Si suppone che siamo appena sposati e che dobbiamo essere tranquilli, invece siamo in mezzo a una missione pericolosa, siamo perseguitati da dei folli soldati e non puoi nemmeno comprendere che io non ho voluto lanciarmi in quest'avventura!

Gerard non alzava la voce di solito, però ormai nemmeno lui riusciva a riconoscersi da quando conosceva quella ragazza.

-Non è una scusa, tu devi parlare con me di ciò che ti preoccupa, non devi prendere e andare da un giorno all'altro per cercare di scoprire qualcosa che probabilmente è solo una paranoia tua!

-Hai detto che ti fidavi di me!-

Il principe adottato notò che la sua amata era al bordo del pianto.

Gerard rammentò che una volta Ulises gli aveva dato un buon consiglio al discutere con una donna, in sintesi si trattava: le lacrime sono segnale che devi smettere di lottare per avere la ragione.

Come avrebbe voluto seguire il suo consiglio!

-Non so che parte di te stia parlando adesso! Se è quella che si è sposata con me, quella che ha provato a sedurmi quando era sposata con Nathaniel o quella che ancora non conosco!

-Va bene, basta così! Vuoi davvero sapere chi io sia? Sono stata l'emarginata della famiglia durante tutta la mia vita, quando mio padre ha deciso di scaricare la rabbia della morte di suo figlio maggiore su di me, mia madre non ha mai fatto nulla per impedirlo. Credi di essere tanto sfortunato perché non hai avuto dei genitori? Sappi che per avere una famiglia come quella che ho avuto io, è tanto meglio non averne nessuna!

Gerard di UgarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora