"Lievi raggi solari le riscaldavano a malapena il volto; aprì gli occhi e si guardò attorno: era in un bosco, vicino ad un piccolo lago, che riconobbe come il boschetto della sera di qualche giorno prima.
Il sole stava sorgendo, creando incredibili giochi di luce sull'acqua limpida. Era distesa sull'erba, la prima cosa che notò fu il piccolo solletico che l'erba faceva sulla pianta dei suoi piedi nudi. Indossava un abito bianco e lungo, sembrava più una camicia da notte, però. Si alzò in piedi e cominciò a camminare più in profondità nel bosco. Era magico il modo in cui i raggi solari filtravano attraverso le foglie degli alberi. Si sentiva lo squittio degli scoiattoli e il canto degli uccelli, il profumo dei fiori e dell'erba bagnata di rugiada del mattino. Tutto era tranquillo ed armonioso e ad Hermione spuntò un sorriso sulle labbra. Chiuse gli occhi godendosi quella pace. Restò per alcuni minuti così. Ad un certo punto qualcosa cambiò. Gli scoiattoli smisero di squittire. Gli uccelli di cantare. Tutto si era fermato. La giovane aprì di scatto gli occhi. Ora numerosi nuvoloni neri e grigi incobevano nel cielo. Era tutto troppo tranquillo. Poi sentì uno spostamento d'aria e, un attimo dopo, qualcuno da dietro l'aveva presa per la gola. L'ultima cosa che vide furono due grandi occhi ghiacciati.Hermione si svegliò di soprassalto e completamente sudata, ancora tremava dalla forte paura.
"Era solo un incubo" , si ripeteva, ma ogni volta che ripensava a quegli occhi di ghiaccio, ricominciava a tremare. Erano ancora le 7:00 del mattino e la Tana era nel torpore del sonno.
La riccia decise di scendere in cucina a fare colazione. Quando arrivò nella stanza, prese il succo di mela fatto da mamma Weasley il giorno prima e si fece comparire un grazioso ed elaborato muffin che divorò in poco.
Alle 8:00 individuò i suoi due migliori amici scendere le scale per fare colazione, ancora assonnati. Notò però una cosa alquanto anomala: i due erano fradici dalla testa ai piedi. Mentre Ron era andato a salutarla con un bacio, lei chiese cosa gli fosse successo.
Loro, piuttosto arrabbiati, risposero con un solo nome:《Ginny》
In quello stesso istante comparve la rossa che, saltellante, dava il buongiorno alla sua migliore amica.
"Sembra Luna" pensò sorridendo Hermione.
《Ma cosa hai fatto Gin? 》
Le chiese ridendo.
《Non volevano alzarsi, così li ho svegliati con un pò d'acqua.》Rispose innocente.《Un po' d'acqua? Un po' d'acqua?! Hai usato un Aguamenti come se fossi già dell'età di Bill e poi ci sono io che sono più grande di te e non riesco a centrare uno Schiantesimo. Tutta Molly Weasley...》 i tre scoppiarono a ridere e presto Harry e Ron si dimenticarono di uccidere la piccola di casa Weasley.
Alle 9:00 in punto, il Trio D'Oro era nell'ufficio di Kingsley con altri sei Auror. Dopo i vari saluti, il Ministro della Magia diede le direttive.
《Adesso, il signor Potter e il signor Weasley si occuperanno delle Creature Magiche e dei loro comportamenti anomali. Mentre la signorina Grenger andrà con Hannah Pattinson, Jhonatan Smith, Caleb Pattinson e Lindsey Mongomery.
Lindsey era una donna di 35 anni circa, arruolata negli Auror da 8 anni. Alta, bionda e occhi marrone scuro.
Vivian invece aveva 21 anni. Era un po' più alta di Hermione, capelli neri e corti e occhi verdi scuro. Arruolata da 1 anno e mezzo.
Jonathan era il marito di Lindsey, 37 anni, alto, robusto, moro con gli occhi dello stesso colore dei capelli. Auror da 10 anni.
E poi c'era Caleb. Aveva 19 anni ed era abbastanza alto e palestrato. Era il fratello di Vivian, quindi aveva i capelli dello stesso colore della sorella e gli occhi azzurri. Era diventato Auror subito dopo aver finito gli studi ad Hogwarts, quindi da 1 anno più o meno. La ragazza ricordava di averlo visto qualche volta nei corridoi, era un Tassofrasso.
Dopo le presentazioni le dissero che dovevano materializzarsi. Così, afferrò il braccio di Hannah e si ritrovò di fronte Villa Malfoy.
Cominciò a sudare freddo e a torturarsi le mani: perché erano lì? Aveva brutti ricordi in quella casa.
Si avvicinarono con cautela al portone elegante in legno massiccio.
Si guardò attorno: il giardino era bellissimo e ben curato, fiori di tutti i tipi, alberi, piante, persino una piccola fonte d'acqua.
Jhonatan bussò al campanello a forma di serpente.
"Ovviamente" pensò Hermione.
Aspettarono qualche secondo e venne ad aprire la porta un elfo domestico.
La mora fece una smorfia, seccata.
Era ancora convinta sui diritti degli elfi domestici e sulla sua fondazione C.R.E.P.A.
Dovette trattenersi per non commentare ed entrare senza proteste.
Quando entrarono nel Malfoy Manor, ad Hermione quasi venne un capogiro a causa della penombra che regnava nella fredda casa in confronto alla forte luce del sole dell'esterno.
《Venite, il padrone vi stava aspettando》Disse l'elfo malridotto con voce gracchiante. Mentre l'elfo li guidava da Narcissa, o almeno così lei credeva, si guardò attorno: era tutto sfarzoso come ricordava, ma, stranamente, c'erano molti meno soprammobili.
"Chissà che fine avranno fatto..." pensò Hermione.
Per un attimo, mentre percorrevano quel corridoio ebbe paura che dovessero tenere l'incontro nella stanza in cui Bellatrix Black in Lestrange l'aveva torturata. Si sfioro il braccio sinistro con le dita affusolate della mano destra e sentì l'incrostature della cicatrice ancora palpabile.
Poté però tirare un sospiro di sollievo quando arrivarono un tutt'altro salone, sui toni del nero e del verde, sfarzoso ed elegante come il resto della casa, con un'enorme divano a destra della stanza, vicino la parete, due poltrone nere con dei cuscini verdi smeraldo, una finestra con pesanti tende scenografiche di fianco il divano, dall'altra parte della stanza un grande camino spento. Poi, tutt'intorno mobili di legno pregiato e una parete attrezzata. Non si accorse del ragazzo che stava entrando, infatti quando la superò per accogliere gli "ospiti" ad Hermione mancò un battito: si aspettava la signora Malfoy, non di certo lui. L'impulso di dargli un'altro pugno si fece strada in lei, come succedeva ogni volta che lo vedeva, d'altronde.
Draco si voltò verso gli Auror, li squadrò uno ad uno: conosceva bene Caleb Pattinson e aveva visto ad Hogwarts anche Vivian. I due coniugi, invece, li aveva sentiti nominare in giro, dato che erano Auror davvero formidabili. E poi c'era un'altra figura. Slanciata, dalle invidiabili forme proporzionati, dai riccioli castani chiaro, a testa bassa. Non riuscì a scorgere bene chi fosse, ma pensò comunque che non fosse niente male. Invitò gli Auror a sedersi e fece portare da Gilly, l'elfa domestica, delle tazze di tè. Intanto la riccia non aveva ancora alzato la testa.《Siamo qui per sapere dove si trovano gli altri Mangiamorte.》
Lindsey andò dritta al punto, senza tanti giri di parole.
《Vi ho già fornito dei nomi》Disse seccato il biondo.
《Non tutti》Affermò la ragazza dai capelli neri come la notte.
《Adesso noi andremo a perquisire la casa e la signorina qui presente segnerà il nome e il luogo esatto degli altri Mangiamorte.》Disse Jhonatan, mentre Caleb porgeva alla ragazza di cui ancora ignorava l'identità un foglio ed una penna babbana.
Quando gli altri uscirono dalla stanza, la persona di fronte a lei alzò di scatto la testa, guardando fredda e decisa Draco negli occhi.
Quando il ragazzo riconobbe Hermione, il suo viso assunse un'espressione inorridita.
《Una sanguesporco in casa mia ad interrogarmi? No, tu ora vai fuori di qui.》Disse il giovane si alzava dalla poltrona su cui era seduto e si passava una mano tra i capelli.
Si sarebbe voluto cruciare da solo per aver fatto un'apprezzamento nei confronti della mezzosangue, poco prima. Anche se Hermione era diventata veramente bellissima. Era solo sbocciata in ritardo.
Alle parole di Draco, la Grifona non fece una piega.
《Sentimi bene, furetto platinato: in qualità di futuro Auror io devo interrogarti. Fidati, mi fa schifo solo il sedere su questa poltrona o respirare la stessa aria di un rincoglionito e non vorrei sprecare neanche un secondo del mio tempo con te. Non ne vale la pena. Quindi, prima ti decidi a darmi questi benedetti nomi con le posizioni e prima me ne vado o giuro che ti pietrifico e ti spezzo la bacchetta, ed entrambi sappiamo che senza hai firmato la tua condanna a morte.》Affermò gelida Hermione. Sul volto di Draco passarono una serie di emozioni: stupito perché non si aspettava che la Grenger da cucciolo impaurito si trasformasse in un algida leonessa. Preoccupato che lei sapesse qualcosa dei Mangiamorte che gli davano la caccia. Arrabbiato perché una sanguesporco lo stava minacciando. E infine divertito. Non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo per davvero. Scoppiò in una grossa risata.
Hermione, furiosa. Prese la sua bacchetta dalla tasca dei jeans.
《Pietrificus》Una luce blu si scagliò contro il ragazzo che rimase immobile, con l'ombra di un sorriso sul volto.Angolo Autrice.
Buonasera a tutti, oggi sono di nuovo qui con il nuovo capitolo.
Cosa ne pensate dell'atteggiamento di Hermione nei confronti di Draco?
Fatemelo sapere nei commenti.
Fatemi anche sapere se vi piace con tante stelline.
Volevo pubblicare prima, ma sono stata impegnata tutto il pomeriggio con dei disegni da fare per il corso d'arte, che sto seguendo nella settimana dello studente, cioè questa (come ho accennato nel capitolo precedente).
Non so se riuscirò a pubblicare anche domani, spero di si.
Corro a scrivere il prossimo capitolo,
Baci,
-M💕

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Life.||Dramione
FanfictionTratto dal prologo: "Probabilmente vi sarete chiesti innumerevoli volte che cosa sia la vita. Lo avrete cercato nei libri, lo avrete chiesto ai vostri genitori, avrete desiderato così tanto saperlo da non accorgervi che la risposta è proprio sotto...