30- Ice.

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"I'm going under and this time I fear there's no one to save me
This all or nothing really got a way of driving me crazy. "

-Someone you loved, Lewis Capaldi.

"Sto andando sotto e questa volta temo che non ci sia nessuno che mi salvi
Tutto questo o niente mi ha davvero fatto impazzire"


Hermione continuò a correre a perdifiato per tutto il corridoio del settimo piano. Sfrecciava davanti ai quadri, disturbandoli, vedeva a malapena dove andava, era sconvolta.
Ad un certo punto dovette fermarsi a causa delle gambe che dolevano e il fiato mozzato.
Dovette sedersi, riprendere aria, far rallentare il battito. Si sentiva arrabbiata, delusa, sporca.
Ma sentiva ancora il suo tocco appena accennato. L'aveva sfiorata a malapena, eppure le sue dita gli erano rimaste addosso, sentiva bruciare il punto in cui lui l'aveva accarezzata. Sentiva ancora il fiato di Draco mescolarsi con il suo, per diventarne uno solo. Sentiva ancora il calore del corpo di lui così vicino a lei, così forte. È curioso, non trovate? È curioso che i gli esseri umani producano calore indipendentemente da tutto. È alquanto bizzarro, se ci pensate. Una persona calorosa è diversa da una persona che produce calore.
Draco non era caloroso. Draco era un pezzo di ghiaccio, duro, resistente, freddo, gelido, bollente, doloroso, debole. Draco era il ghiaccio di cui erano fatti gli iceberg, era il ghiaccio che, sottile, si incastonava tra i fiocchi di neve. Era un cristallo, bellissimo, talmente fragile e sottile da far passare i raggi attraverso e colorarsi dei colori della vita. La vita, già, proprio quella.
Ma era anche un ghiacciaio, solido, scivoloso, inscalfibile.
Era arrabbiata con Draco, che aveva usato il suo fascino per incantarla. Era arrabbiata con se stessa, che si era fatta abbindolare, e ciò portava anche la delusione. Come aveva potuto stare così vicina ad un altro ragazzo, provare tutte quelle cose pur essendo fidanzata?
Si sentiva sporca, perché quello non era un ragazzo qualsiasi, ma era la sua nemesi, il suo peggior nemico, era Draco Malfoy. Si rese conto solo in quel momento quanto fosse stata stupida: aveva corso in corridoio, di notte, facendo un baccano tremendo, con i Prefetti di secondo grado in giro, ben oltre il coprifuoco, quando sarebbe dovuta essere già addormentata profondamente.
Si nascose nel buio e cercò di scendere le scale il più silenziosamente possibile.
Quasi non respirando per paura di fare troppo rumore, riuscì ad arrivare al dormitorio sana e senza Flitch e Mrs. Norris alle calcagna. Liberò i polmoni, sbadigliò e si avviò verso la scala che portava al dormitorio femminile.
Con la coda dell'occhio notò il camino ancora acceso e mai come all' ora desiderò addormentarsi sulla poltrona rosso-oro, riscaldata dalle fiamme, ma i suoi amici avrebbero cominciato a fare domande. Beato chi, in quel momento, stava su quella poltrona.
Hermione sobbalzò, il battito accellerò e le guance diventarono immediatamente bordeaux. C'era qualcuno sulla poltrona, ma non poteva vedere chi, visto che era di spalle. E se l'avesse vista rientrare? Avrebbe detto tutto ai suoi amici? Oppure la persona era Harry, Ron o Ginny?
La sua mente cominciò a macchinare scuse, fino a farle scoppiare la testa. Intanto stava lì, paralizzata tra l'ingresso e le scale, con il camino scoppiettante in sottofondo.
Decise di fare di ordine nella sua testa: innanzitutto non era sicuro che quella persona fosse sveglia, quindi bisognava avvicinarsi per assicurarsi l'effettivo stato di sonno-veglia. Poi sarebbe potuta sgattaiolare nella sua stanza.
Si avvicinò alla poltrona con il cuore a mille. La luce del focolare distorcevano i tratti e i colori. Vedeva una cascata di capelli. Era una ragazza. Si avvicinò un po' di più, tendendo l'orecchio. Il suo piede urtò una sedia, che si mosse. Fece un rumore minimo, ma, in tutto quel silenzio, risultò assordante. La ragazza si mosse. Hermione si bloccò. Il cuore le batteva talmente forte che temeva si sarebbe dissociato da lei di lì a breve. Le lancette dell'orologio segnavano le 23:57. Il cuore le galoppò nel petto. Di lì a tre minuti Seamus avrebbe terminato il suo giro di ronda, sarebbe rientrato nella Sala comune, l'avrebbe vista, avrebbe fatto domande, le avrebbe fatte ai suoi amici e loro le avrebbero fatte a lei.
Quindi, doveva sbrigarsi. Le lancette sembravano fare troppo rumore e andare troppo veloci. Fece altri quattro passi. Colse il respiro pesante della ragazza: stava dormendo. Era arrivata alle sue spalle, la riconobbe come Cheryl, che si era evidentemente appisolata sulla poltrona, leggendo un libro di Rune Antiche. Era un' appassionata, proprio come lei. Infatti il libro che stava leggendo non era un testo scolastico, ma uno preso in prestito dalla biblioteca.
Adesso doveva ripercorrere la strada a ritroso e salire nel suo dormitorio. Fece un passo indietro. Erano le 23:58. Solo due minuti e Seamus l'avrebbe colta in flagrante.
Fece un'altro passo, l'asse di legno sotto il suo piede destro scricchiolò.
Trattenne il fiato aspettando una reazione da parte di Cheryl, che non arrivò.
Fece altri tre passi, non respirando.
Alle 23:59 sentí un rumore: il rumore di una porta che si apriva. Era quella della Sala Comune.
Seamus era rientrato un maledettissimo minuto prima. Si affrettò a fare altri tre passi indietro per ritrovarsi proprio vicino alle scale. Vide l'ombra di Seamus chiudere la porta girandosi di spalle.
In quel momento Hermione schizzò sulle scale. Salí i primi due gradini, poi sentí la porta chiudersi.
Mise il piede sul terzo, Seamus entrò nella Sala Comune definitivamente.
Si tolse il mantello e la cravatta, appendendoli all'attaccapanni. Si voltò di spalle. Con una falcata Hermione giunse nell'ombra delle scale, dove sarebbe stata abbastanza allo scuro da non essere vista. Buttò fuori l'aria e si rilassò sui gradini, sedendosi. Avrebbe aspettato che anche lui fosse andato a dormire, poi sarebbe finalmente andata nella sua camera. Ma la sorte, quella sera, non era dalla sua parte. Seamus non aveva ancora intenzione di salire in dormitorio: si stravaccò sul divano, chiudendo gli occhi. Cheryl si mosse e lui li riaprí, accorgendosi solo in quel momento della presenza della ragazza.
Hermione guardò la scena attraverso la ringhiera in ferro. Il giovane Grifone si avvicinò alla ragazza dai fluenti capelli color oceano. Le tolse il libro dalle gambe, chiudendolo e appoggiandolo sul tavolino. Andò all'attaccapanni e afferrò il suo mantello, trasformandolo in una coperta rosso-oro e adagiandola delicatamente sul corpo di Cheryl addormentata. Hermione sorrise: Seamus era davvero un ragazzo d'oro, tenero di cuore.
Ron le ritornò in mente come un fulmine a ciel sereno. Era sempre così preso dal Quiddich nell'ultimo periodo che quasi lo vedeva di rado.
Riconosceva che si stesse impegnando fino in fondo nella sua passione, ed era contenta per lui, ma le mancava stare con il suo ragazzo. Quasi mai riuscivano a ritagliarsi un momento per loro due, solo loro due.
Finalmente Seamus andò a dormire e lei salí di corsa in dormitorio, pensando che l'indomani avrebbe avuto delle occhiaie ancora più terribili del solito.

Angolo autrice.
Chiedo umilmente venia. Siete liberi di fucilarmi, venire sotto casa mia con i forconi e mandarmi al patibolo.
In mia discolpa posso dire che mi sento sempre più sovraccaricata di impegni e il tempo libero ormai si è ridotto all'uscita del sabato sera. In più ci si mette il fatto che quando cerco di scrivere, la sera, o crollo dopo 10 minuti oppure non riesco. Penso di aver bisogno di nuovi stimoli e di nuove idee, perciò non so a quando sarà il prossimo aggiornamento, ma vi rassicuro dicendovi che, nel frattempo, cercherò altre ispirazioni (che consiste nel guardare video fandom Dramione o comunque tema Harry Potter, oppure leggere fan fiction e farmi ritornare l'esaltazione di vedere Hermione con Draco).
Spero di sbloccarmi il prima possibile.
Con affetto,
-M💕
Ps: per farmi perdonare, ecco a voi un Draco secs mlml😂❤️

 Con affetto, -M💕Ps: per farmi perdonare, ecco a voi un Draco secs mlml😂❤️

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