"All the good girls go to hell
'Cause even God herself has enemies"
-All the good girls go to hell, Billie Eilish.Traduzione:
"Tutte le brave ragazze vanno all' inferno,
perché anche Dio stesso ha dei nemici."Le tende rosso-oro svolazzavano lievemente a causa della finestra socchiusa, da cui entrava un calmo venticello fresco. Hermione si affrettò a chiudere la finestra e si rimise a letto; aveva preso proprio un bel raffreddore, per quel motivo, circa mezz'ora prima, Ginny era andata dall' infermiera per ottenere una pozione anti-influenza.
Era sola nella stanza: la sua migliore amica era andata a lezione come Cheryl e Parvati, mentre Ronald ed Harry si stavano allenando nel campo da Quiddich. Sfogliò una pagina del libro di Artimanzia, leggendone attentamente il contenuto.
La sua meticolosa lettura, tuttavia, fu interrotta da un leggero bussare alla porta.
«Avanti.» Hermione diede il permesso di entrare a chiunque ci fosse stato dietro la porta e, contemporaneamente, con la bacchetta, annullò Colloportus.
Una cascata di capelli azzurri fece capolino oltre la porta.
«Scusa, Hermione, ho dimenticato il libro di Erbologia, oggi la Sprite ha intenzione di fare un po' di teoria. Tu come stai?» La voce gentile di Cheryl riempí la stanza silenziosa.
«Oh, sto migliorando, le pozioni dell' infermeria fanno miracoli. Puoi togliermi una curiosità?» Le chiese Hermione. La ragazza dagli occhi scuri annuì, afferrando il libro ricercato e sedendosi sul bordo del letto di Ginny, di fianco a quello di Hermione.
«Come mai hai voluto cambiare stanza?» La riccia porse la domanda senza peli sulla lingua e ciò fece sorridere l'altra ragazza.
«Le mie compagne di stanza precedenti erano Romilda Vane, Eloise Midgen e Julie Parkes. Oche, mocciose senza cervello. Quella stronza, scusa il termine, di Eloise, che tanto ritenevo amica, mi ha praticamente rubato il ragazzo, l'anno scorso. Non che lui sia migliore, eh. Romilda sparlava di me, poi, nei miei confronti, era carina e amichevole. Julie è forse la più ingenua, mi dispiace molto per lei, ma va dietro a quelle due arpie come un cagnolino fedele. Per evitare di ucciderle con le mie stesse mani ho preferito cambiare stanza. È la McGonall che mi ha assegnato la vostra. Ora quelle brutte papere stanno morendo dalla gelosia. Per avere una vendetta completa, però, devo trovarmi un ragazzo mille volte più bello di David Nolton.» disse la ragazza assottigliando lo sguardo. Hermione ridacchiò, immaginando una massa di capelli blu cercare di uccidere delle oche.
Ha una bella parlantina.
Pensò lei.
«Dai un' occhiata a Seamus Finnigan, è molto carino e sicuramente più di David. Inoltre è intelligente e fa parte dell' Esercito di Dumbledore, tantissime ragazze gli sbavano dietro, ma lui si comporta da ragazzo irraggiungibile. Credo che potresti piacergli.» Rispose la Grifondoro, con tanto di occhiolino. Cheryl arrossí, diventando tutt' uno con le tende a baldacchino bordeaux, abbassò lo sguardo e prese a mordersi il labbro inferiore, nervosa.
Hermione, allora, capí, e le sfuggì un risolino.
«Ti piace, non è così?» dedusse lei, chiudendo il libro di Artimanzia.
Cheryl annuì, arrossendo ancora di più.
«È che non ho mai capito come approcciarmi a lui e non mi era mai successo. Di solito sono sempre molto diretta, non m' imbarazzo affatto e non ho difficoltà ad avvicinarmi alle persone. Con lui, invece, non so come fare ed è una sensazione nuova.» Spiegò la ragazza dai capelli del colore dell' oceano.
Hermione aveva già capito che la sua compagna di stanza era molto estroversa e la sua confessione la face ragionare.
«Perché lui ti piace davvero, provi dei sentimenti veri. Ti darò un consiglio: Seamus è una frana in pozioni, fin dal primo anno le ha sempre fatte esplodere, anche se credo che tu lo sappia. Da ciò che ho visto in classe, invece, tu sei davvero brava. Magari, domani, alla lezione con Lumacorno, potresti presentarti e offrirgli una mano." Suggerí Hermione gentilmente.
Gli occhi di Cheryl parvero brillare, ringraziò molto calorosamente la riccia e corse a lezione di Erbologia.
Quando la porta si richiuse la ragazza constatò che per Ginny, Harry e Ron, le lezioni dovevano essere finite, perciò dopo qualche minuto sarebbero dovuti arrivare nella sua stanza, pronti a sentire tutto ciò che Hermione aveva da dire. La ragazza si alzò dal letto e lo rifece, indossò un paio di scarpe basse da ginnastica, un jeans e un maglione nero, afferrò la sua calda sciarpa dai colori dei Grifondoro e infilò il mantello scuro. Legò i capelli in una coda alta e, mentre pensava all' enorme utilità degli elastici babbani, i suoi amici entrarono nella stanza.
"Hermione, come ti senti?" le chiese subito Ron, andandola ad abbracciare.
"Molto meglio, grazie Ron. Ma adesso allontanati subito, non vorrai che ti mischi il raffreddore?" Scherzò la riccia, allontanandosi dal suo ragazzo. Il rosso fece un finto broncio, alzando le mani.
"Herm, l'attesa mi sta torturando, per favore, andiamo." supplicò Ginevra, torturandosi le mani. La sua migliore amica annuì e uscirono tutti dalla stanza della Grifona.
Harry la prese da parte, tirandola lievemente per un braccio.
"Hermione, presto i tuoi genitori ritorneranno ad essere tali. Hagrid mi ha accidentalmente detto che la prossima domenica andremo ad Hogsmade." Alla mora salirono le lacrime agli occhi. Sorrise, sorrise davvero, ringraziando il suo migliore amico con lo sguardo.
Guardando il Bambino Sopravvissuto, alla strega tornò in mente la sera alla Tana, quando sorprese lui e Ginny in procinto di....
"Hey, Harry, la pozione é entrata nel pentolone?" chiese lei, ridendo maliziosamente sotto i baffi. Il moro parve confuso: aggrottò le sopracciglia e la guardò con fare interrogativo da sopra gli occhiali rotondi.
"Non ti seguo." rispose lui.
Il sorrisetto malizioso della giovane Granger si allargò.
"Ti sto chiedendo se sei entrato nella Foresta Proibita." Ripeté lei, alzando e abbassando le sopracciglia folte.
"No, se ci fossi entrato tu e Ron sareste venuti con me." controbatté ingenuamente.
"Harry!" Esclamò la riccia, stando attenta a non farsi sentire dai fratelli Wealsley che si prendevano in giro, poco più avanti rispetto a loro.
"L' hai fatto sì o no con Ginny?"
Dire che il ragazzo dagli occhi verdi diventò rosso è un eufemismo. Raggiunse un colorito tendente al viola, si bloccò nel bel mezzo del cortile.
"Hermione! Ma come ti vengono in mente certe cose? Certo che no!" La strega più brillante della sua età rise sotto i baffi, poi arrivarono finalmente nell'ala Est, al piano inferiore. Entrarono nell' Aula di Trasfigurazione, vuota. Hermione si sedette su un banco, anche se non avrebbe dovuto, Ron si sistemò su una sedia, con Harry al suo fianco e Ginny decise di accomodarsi sul pavimento, a sua detta "più comodo".
George non era con loro: era dovuto tornare a casa perché Molly aveva un po' di febbre.
"Io e George siamo tornati indietro nel tempo, molto indietro. Non ce l' aspettavamo. Ci simo ritrovati in una stanza, sembrava la stanza di una bambina. Più tardi abbiamo constatato che era di una famiglia babbana del Medioevo. Ciò significa che Hogwarts non era ancora stata costruita, o se ne sarebbe diretta l' edificazione di lì a breve. Non so se lo sapete, ma a quei tempi i babbani davano la caccia alle streghe. Tutti quelli come noi finivano sul rogo. Bambini innocenti strappati alle loro madri, padri che dovevano abbandonare la famiglia nella miseria, fratelli separati dalle proprie sorelle" la voce di Hermione stava cominciando ad incrinarsi, ma non pianse. Non pianse mai. I suoi occhi erano persi nel vuoto, ricordavano ciò che era successo.
"Io e George siamo usciti da quella stanza, avevamo capito da subito che c'era qualcosa che non andava. La casa era vuota, siamo scesi in strada. Non l'avessimo mai fatto... C'erano tantissime persone che gridavano, tutti rivolti a una semplice ragazza in lacrime. La chiamavano strega, esclamavano che doveva essere bruciata viva. E così fecero. Non potete immaginare, non potete neanche immaginare. Quella povera ragazza, probabilmente non era neanche una vera strega, uccisa in uno dei modi più disumani. Io e George avevamo capito tutto, ci affrettammo a cambiarci i vestiti e ad indossarne di più comuni, se così si può dire. Per nasconderci tra la folla. Avevamo bisogno di passare inosservati per riuscire a scoprire qualcosa. Ma c'era un altro problema." I tre ragazzi in ascolto erano a dir poco sconvolti: Ginny era in lacrime, Ron aveva gli occhi lucidi e la bocca spalancata, Harry boccheggiava.
"I capelli di George. Rossi. Per i babbani di quel tempo i capelli rossi erano il peggior male del mondo. Fortunatamente conosco un incantesimo, glieli feci diventare biondi. Passammo più di tre ore a vagare per la città, in cerca di qualcosa, qualsiasi cosa. Ad un certo punto ci fermammo in un parco giochi, era tardo pomeriggio. C'era una bambina, ho sentito come un impulso, che mi diceva di avvicinarmi. Ci siamo avvicinati. Era una bambina con le trecce castane, stava giocando con dei sassi. Ma non era questo il punto. Stava recitando una filastrocca, quasi come se fosse una cantilena. Era orribile. Ma sentivo che era ciò che stavamo cercando. Siamo rimasti ad ascoltarla per un' ora, lei ripeteva sempre la stessa, come se fosse la sua canzone preferita. Stavamo per tornare indietro, ma abbiamo fatto caso a un' altra bambina, un po' più grande. Stava trasformando un rametto di legno in una matita. Se qualcuno l'avesse vista l'avrebbero uccisa. Stavo per correre da lei, per fermarla, ma l'ho notata troppo tardi. Un bambino l'ha subito indicata, chiamando suo padre e dicendogli che era una strega. Inutile dire che degli uomini l'hanno portata in piazza. Ho provato a strappargliela dalle mani, George provava ad aiutarmi. Le guardie non ci hanno ferito, né ucciso, hanno fatto ben peggio. Ad ogni tentativo di salvarla, loro le davano una frustata o una coltellata. Era suo il sangue di cui eravamo ricoperti. È morta sotto tortura. Quella povera bambina... " La narrante terminò di raccontare con un' espressione di pura sofferenza. Aveva constatato, a discapito del suo cuore, che la crudeltà umana non aveva limiti. La stanza era piena di dolore, rabbia, incredulità. Non potevano credere alle proprie orecchie. Sconvolta, Ginevra uscì dall'aula. Era talmente attonita che colpí Pansy con la spalla e non se ne accorse neanche, nemmeno dell' insulto che ne seguí.
La Serpeverde continuò a camminare nella sua direzione, sistemandosi i capelli, sperando di essere perfetta. Giunta nella Stanza delle Necessità si accomodò su un divano nero, aspettando la persona attesa.
Qualcuno, dietro le quinte, sorrideva, osservando tutti loro. Tutto stava andando come previsto, non rimaneva che attendere. La figura incappucciata si tolse il cappuccio del mantello, si passò una mano tra i capelli e svoltò l' angolo.Angolo autrice.
HO IL CELLULAREEEEEEE. L'ho preso ieri e ho passato tutta la notte a scrivere questo capitolo, in cui Hermione è una pervertita, Harry un pesce lesso e Pansy si incontra con gente a caso.
Fatemi sapere cosa ne pensate,
Baci,
-M💕

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Life.||Dramione
FanfictionTratto dal prologo: "Probabilmente vi sarete chiesti innumerevoli volte che cosa sia la vita. Lo avrete cercato nei libri, lo avrete chiesto ai vostri genitori, avrete desiderato così tanto saperlo da non accorgervi che la risposta è proprio sotto...