L' Hogwarts Express si fermò al binario, i prefetti dell' anno precedente furono i primi a scendere per aprire le porte ai più piccoli.
《Primo Anno, con me.》Una voce dal timbro potente e familiare giunse all'orecchio attento di Hermione che, di scatto, si voltò verso la provenienza.
Gli occhi le si riempirono di lacrime, ma non ne lasciò scappare neanche una mentre quasi correva verso Rubeus Hagrid.
Nel momento in cui abbracciò il mezzogigante, o almeno, cercò di farlo, quest'ultimo si voltò sorpreso verso di lei. Considerava Hermione una sorellina, insieme a Ron ed Harry, perciò vennero le lacrime agli occhi anche all'omone.
《Hermione, sono contento di rivederti, ma adesso sbrigati, devi andare, ho sentito che la McGonagall ha una sorpresa per te.》Disse Hagrid, ridendo sotto i baffi, segno che non avrebbe dovuto dirlo, ma lo aveva fatto solo per lei.
La riccia sorrise, poi raggiunse il suoi migliori amici.
Sulle piccole barche a remi la vista di Hogwarts era, come sempre, spettacolare. Sembrava ancora più bella e vitale del solito, perché aveva una storia in più da raccontare. Certo, non era bella, ma almeno aveva un lieto fine.
La mora, pur avendo gli occhi lucidi, non pianse, al contrario di Ginny, che ormai era un fiume in piena. Con sua grande sorpresa Luna, con le guance umide, le si avvicinò.
《Puoi piangere, Hermione. Si vede, sai? Che ti tieni tutte le lacrime di dolore dentro. Non posso costringerti a versarle, anche se ti farebbe bene, ma posso consigliarti di farle uscire man mano in momenti pieni di bellezza come questi.》come ogni volta che parlava con qualcuno, Luna ritornò al suo posto come se niente fosse accaduto, lasciando spiazzato l' interlocutore.
Si riscosse nel momento in cui vide gli altri scendere dalle barchette, li imitò e si avviò verso le carrozze.
《Herm.》si sentì chiamare.
La riccia si voltò.
《Hermione, prima di entrare volevo dirti una cosa.》Ronald le prese una mano, riscaldandogliela.
《È il nostro primo anno da fidanzati, qui ad Hogwarts, e penso che sarà bellissimo.》Hermione, impaziente, lo spronò a continuare.
《Quest'anno ci sono i M.A.G.O. Volevo chiederti se...》Hermione, per non ridere, si finse arrabbiata, gli voltò le spalle e incrociò le braccia, mettendo su un broncio fasullo.
Nonostante le scuse e le suppliche dell'amato, continuò a camminare imperterrita, ma solo per voltarsi e baciarlo quando meno se l'aspettava.
《Tu quest'anno studierai sotto mia osservazione. Non esisteranno pomeriggi di ozio insieme ad Harry. Vero, Harry?》Il corvino, sentendo le parole dell'amica, impallidì e cercò di scappare, ma Ginevra glielo impedì, portandolo vicino la sua migliore amica.
Le due si batterono il cinque mentre i ragazzi si scambiarono un'occhiata disperata.
Arrivarono alle carrozze e tutti si bloccarono sul posto. A trainarle c'erano delle specie di cavalli alati quasi ridotti allo scheletro. Nessuno li aveva mai visti prima, nessuno tranne Harry e Luna, ovviamente.
《Si chiamano Thestral.》La voce candida di Luna giunse alle loro orecchie.
《Sono visibili solo a chi ha visto la morte in faccia. Ci sono sempre stati, ma quasi nessuno riusciva a vederli. Comunque io li trovo adorabili.》Disse salendo tranquillamente sulla carrozza.
《Wow, non li avevo mai visti prima.》sussurrò Hermione, già pensando che avrebbe dovuto fare una ricerca solo su di loro.
Si avvicinò ad uno dei tanti e gli accarezzò il muso. Al contrario di come si aspettava era caldo e morbido. 《Herm, sbrigati!》La richiamò Ginny.
Salì sulla carrozza e si avviarono verso il cancello.***
Draco Malfoy faticò a trattenere un sorriso e lacrime di gioia alla vista della sua unica, vera casa. Sentì un piacevole calore al petto, che si spense quasi subito, però, visto l'algido cuore del giovane.
《Draco, hai passato delle belle vacanze?》Pansy Parkinson gli si avvicinò, aggrappandosi al braccio muscoloso del biondo. Era una bella ragazza, la Serpeverde, con il viso a cuore, gli occhi verdi in contrasto con la carnagione olivastra e i capelli scuri, ma la sua ragione era totalmente offuscata dalla bambagia.
I suoi pensieri volgevano solo alle frivolezze, rovinando il suo bell'aspetto.
Tutti sapevano che il re e la dama dei Serpeverde avevano una relazione, non seria comunque.
Ma lei, nella sua corazza di illusioni, credeva davvero di essere innamorata di lui, e persino che lui provasse dei sentimenti per lei. Ma non era così.
Draco non aveva né tempo né voglia di stare con la Parkinson. Non sapeva neanche perché qualche anno prima, quando era anche lui troppo immaturo, aveva dato inizio a quella storia, che storia poi non era.
《Non male. E tu, Pansy?》Benché il tono fosse annoiato e privo d'interesse, Draco era sempre stato abituato a comportarsi da gentiluomo verso le purosangue.
Per la prima volta non voleva la Serpeverde intorno a lui, si era accorto della sua immaturità, forse troppo tardi. Non si spiegava come non avesse fatto a notarlo prima, come aveva potuto farsi offuscare dalla lussuria.
《Draco, ciao, è un piacere rivederti》Astoria Greengrass parlò prima che l'amica potesse farlo. Lei Era simile ad una dea, con i suoi lunghissimi capelli color del caffè, i suoi occhi scuri, le sopracciglia folte del medesimo colore, le ciglia lunghe, nere risaltanti sulla pelle chiara e delicata, le guance perfette, come il suo fisico, leggermente arrossate e le labbra a cuore, rosa come i petali del fiore. Era bellissima, non c'era niente di più da dire a riguardo.
Ma a Draco sembrava così falsa...
I suoi erano tutti atteggiamenti impostati, tutto ciò che faceva era programmato, i suoi sorrisi, le sue domande, solo di cortesia. Il biondo si sorprese dei suoi pensieri, solo in quel momento stava notando tutte quelle crepe disegnate sul guscio perfetto delle vite di quelle due ragazze.
Tutta quella frivolezza e falsità lo disgustarono a tal punto da rispondere velocemente, ma educatamente, alla domanda di Astoria e allontanarsi il prima possibile da loro.
Si avvicinò, invece, al suo amico Blaise Zabini.
《Hey, Draco, contento di essere qui?》Il moro era forse l'unica persona vera che conosceva. Solare, sempre sorridente e sincero, era questo che ispirava simpatia.
《Si, per quanto mi costi dirlo ad alta voce. Non vedevo l'ora di tornare qui.》Dopo tanto tempo riuscì ad accennare un vero sorriso.
《Guarda là: a quanto pare la Grenger, che devo ammettere che sia bella, è con Weasley e sua sorella con Potter.》Ridacchiò Blaise, ma senza cattiveria. Gli faceva piacere, non aveva mai provato antipatia per i Grifondoro, ma neanche simpatia.
Lo sguardo di Draco si spostò verso l'oggetto della frase dell'amico. La Grenger. Un senso di odio e repulsione si fece largo dentro di lui, tanto che fu costretto a distogliere lo sguardo.
Vederla felice, poi, gli provocava un senso di rabbia, che gli graffiava le viscere. Era lei e solo lei la causa dei suoi mali.
Entrarono nel castello e a Draco quasi venne un colpo. Era sempre così bella, calda e vitale, Hogwarts.
Tutti gli studenti attorno a lui si guardavano intorno, lacrimanti.
Una e una sola lacrima che racchiudeva tutti i ricordi più profondi e dolorosi scivolò sulla sua guancia. Quando se ne accorse si guardò attorno, maledicendo la sua debolezza.
Gli studenti si recarono nella Sala Grande. Altri ricordi, altre lacrime. I professori che li attendevano li guardarono amorevolmente. Presero posto. Era una sensazione strana per tutti essere lì, come ogni anno, dopo quello che era stato. Ma i loro cuori sapevano che nessuno avrebbe fatto finta che niente fosse successo, si sarebbero presi cura dei ricordi e avrebbero narrato ai loro figli le vicende come una fiaba, prima di andare a dormire.
I primini entrarono, si guardarono attorno meravigliati, e Draco ricordò il suo primo anno, che sembrava distante anni luce. Avevano quella purezza e quella meraviglia negli occhi che solo bambini come loro che, fortunatamente, non erano stati macchiati dalla guerra, potevano avere.
La professoressa, ormai preside, McGonall, guardava ogni singolo studente con orgoglio. Fatto il solito discorso di fine anno, arrivarono allo smistamento delle case. Il Cappello Parlante, un po' bruciacchiato, pronunciò la sua solita filastrocca, poi procedette.
Prima di cenare la preside parlò.
《Studenti di Hogwarts, sono fiera di voi. Avete combattuto con coraggio e nobiltà d'animo e anche se alcuni di voi, sfortunatamente, non ci sono più, sono felice che siate ancora qui. Come vedete Hogwarts è stata ricostruita, ma le sue mura ci racconteranno sempre quello che ha vissuto. Volevo, inoltre informarvi di una cosa. Quest'anno sulle pareti, sono stati aggiunti dei quadri. Sono dei caduti in battaglia, così li sentirete ancora vicini. Lo so che è difficile per tutti, ma dobbiamo ricominciare a vivere.
Oh, e quasi dimenticavo. I prefetti di quest'anno sono: per i Tassofrasso Hannah Abbott, per i Corvonero Luna Lovegood, per i Grifondoro Hermione Grenger e per i Serpeverde Draco Malfoy. Bene, è tutto, sia servita la cena.》Le tavolate si imbandirono di prelibatezze, ma gli sguardi non erano puntati sul cibo.
Tutti guardavano sdegnati Draco Malfoy.
I sussurri che giungevano alle sue orecchie erano tutti contro di lui.
Una cosa era chiara: lì nessuno lo voleva, era colpevole quanto i Mangiamorte ed era responsabile delle morti nella Prima e nella Seconda Guerra Magica.
La situazione si fece insostenibile, così si alzò di scatto dalla panca e raggiunse l'uscita a grandi falcate, mentre sentiva la schiena ardere di sguardi pieni di rabbia.Angolo Autrice.
Hey, eccomi tornata dopo un bel po' con un nuovo capitolo.
Vorrei poter aggiornare più spesso, ma purtroppo il mio tempo libero è limitato alla sera, che dedico alla stesura dei capitoli. Soltanto che, siccome sono una doemigliona assurda, alle undici ho già sonno, perciò non posso fare molto. Questo capitolo l'ho scritto due volte perché la prima versione non mi piaceva per niente. Volevo che vi arrivasse quella sensazione proprio al cuore che ti riempie, proprio come succede ai protagonisti.
Se avete mai provato una cosa simile sapete che è una delle sensazioni più belle che ci siano.
Fatemi sapere se ci sono riuscita con una stellina o un commento.
Ci ritroviamo al prossimo capitolo,
Baci,
-M💕

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Life.||Dramione
FanfictionTratto dal prologo: "Probabilmente vi sarete chiesti innumerevoli volte che cosa sia la vita. Lo avrete cercato nei libri, lo avrete chiesto ai vostri genitori, avrete desiderato così tanto saperlo da non accorgervi che la risposta è proprio sotto...