Capitolo 4

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Liam dopo la nottata in cerca di Derek si svegliò scombussolato. Un po' per non essere riusciti a trovarlo e un po' per aver rivisto Theo. La Chimera aveva il potere di innervosirlo e lo odiava per questo. Non negava di averlo trattato male la notte precedente, ma non gli importava più di tanto. In confronto a ciò che Theo aveva fatto quello era il minimo. Ma comunque adesso faceva parte del branco e in un modo o nell'altro avrebbero dovuto collaborare. Liam si ripeteva che se voleva vincere su Theo, una volta per tutte, avrebbe dovuto lasciare da parte l'odio e la rabbia e trattarlo con indifferenza. Infatti ciò che alimentava la stronzaggine di Theo era la rabbia. La sua. E doveva imparare a mantenerla. Fin dal loro primo incontro l'aveva preso di mira, considerandolo il meno capace, il più piccolo, il più acerbo, rivolgendosi ai suoi coetanei e lasciandolo da parte. E questo faceva infuriare Liam.

Quando si chiuse la porta alle spalle per recarsi a casa di Scott notò dall'altra parte della strada, nel parcheggio, un auto. La conosceva, era il pick up di Theo. Ma cosa ci faceva li? Con passo deciso attraversò la strada e quando fu abbastanza vicino si fermò, poi pensò a cosa stesse facendo e fece per voltarsi, ma poi ci ripensò e osservò all'interno.
Theo se ne stava sdraiato sui sedili posteriori avvolto da una coperta, che non dava l'impressione di essere pulita, con il braccio alzato dietro la testa e il cappuccio della felpa calato sugli occhi per proteggersi dai raggi mattutini. Liam cominciò a bussare sommessamente finchè l'altro si svegliò di soprassalto, evidentemente impaurito. Il più giovane trovò la scena divertente e trattenne una risata mentre osservava Theo strofinarsi gli occhi. Quest'ultimo si decise ad aprire la portiera e scendere, dopo essersi infilato le scarpe, dando un spintone a Liam.

"Ma ti sembra il modo?-" urlò mentre l'altro si aggiustò il giubbotto "idiota" continuò poi.
"Volevo solo ricordarti della riunione a casa di Scott" si giustificò Liam. L'altro sbuffò, prendendo dall'auto il suo giubbino di jeans.

"Si, me ne ricordavo. Il piccolo Dunbar si preoccupa per Theo, questa cosa mi è nuova" esclamò allargando le braccia stampandosi un ghigno sulle labbra. Il suo solito ghigno.

"Smettila di chiamarmi così, non sono più il ragazzino che hai conosciuto, e non mi preoccupo per te, fidati" d'altro canto Theo non sentì nemmeno cosa avesse detto Liam e mise in moto, chiuse la portiera, lo osservò e abbassò il finestrino "Allora? Sali o stai lì impalato?" glielo disse come se salire sulla sua auto fosse la cosa più ovvia e semplice al mondo. Alzò gli occhi al cielo, e salì. "Dì la verità mi hai svegliato perché volevi un passaggio, vero?" disse partendo. Che sbruffone, pensò. Liam si ripetè di mantenere la calma e non rispondere. Doveva ignorarlo. In realtà non capiva perché avesse acconsentito alla domanda di Theo. Poteva benissimo arrivare a casa di Scott a piedi o con la bicicletta come aveva fatto spesso. Si ripromise che non ci sarebbe più salito. Passarono svariati minuti in cui nessuno dei due parlò.

Liam sorrise mentalmente per averlo ignorato e averlo fatto zittire, allora cercò di smorzare quel silenzio. "Non sembra molto comodo" era una affermazione semplice, nessuna provocazione, niente di niente. Solo una semplice affermazione.
"Cosa?" chiese confuso Theo, non capendo a cosa si riferisse. Liam indicò i sedili posteriori "Tu che dici? Certo che no, non è comodo" disse irritato.
Liam si zittì, offeso, e decise di non dire più una parola fino a che furono arrivati a casa di Scott. Perché voleva sempre fare il buono per poi sentirsi rispondere in quel modo?

Durante tutto la discussione Liam era totalmente assente e arrabbiato. Spesso osservava Theo. E si arrabbiava ancora di più. Poi osservava Mason e Corey, sempre insieme. In quel momento gli venne in mente Hayden dopo tanto tempo, quanto gli mancava. Si era chiesto spesse volte dove potesse essere e con chi, ma da quando Theo era ritornato nella loro vita, se n'era completamente dimenticato. Solo in quel momento se ne ricordò, vedendo quanto era felice il suo migliore amico. Allora si chiese se anche lui avesse trovato, prima o poi, l'anima gemella, la persona con cui avrebbe condiviso il resto della sua vita. Aveva sempre pensato potesse funzionare con lei, ma evidentemente non era la persona giusta. In tutti quei pensieri, si accorse di avere lo sguardo rivolto verso Theo, anche quest'ultimo se ne accorse e gli rivolse un sorrisetto. Liam irritato, spostò immediatamente lo sguardo.

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora