Capitolo 24

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Mentre Liam spiegava un'espressione incomprensibile, Theo non lo stava nemmeno ascoltando. Con le braccia appoggiate sul tavolo faceva oscillare la penna tra il pollice e l'indice, era proteso verso Liam, fingendo di capirci qualcosa. La verità era che di solito qualche semplice passaggio lo capiva ma in quel momento, con davanti Liam non stava capendo più niente.
Gli osservava le mani che scrivevano rapidamente sul foglio numeri e simboli e poi passava alla bocca, che non smetteva di muoversi. Parlava, parlava ma Theo pensava a tutt'altro. Da quando aveva baciato Liam per la prima volta non aveva fatto altro che volerne di più, ma si era sempre trattenuto.

Gli osservò la bocca l'ennesima volta e non poté far altro che immaginare un sacco di cose che avrebbe voluto farci. 
Liam non si accorgeva di nulla, troppo concentrato su quella stupidissima scusa che Theo si era inventato per vederlo più spesso. Che odiava la matematica e non la capiva era vero, ma se la sarebbe cavata anche da solo se non fosse stato per quella fissazione che aveva. Liam Dunbar.

Quando Liam gli chiese se lo stesse  ascoltando, imbarazzato per essere stato colto di sorpresa disse che comunque non ci stava capendo niente.
"Se almeno mi ascoltassi invece di guardarti in giro" ribattè irritato Liam. Ricominciò a parlare e di tanto in tanto alzava lo sguardo per controllare che Theo lo stesse seguendo.
"Senti, Liam basta." ordinò, ma il Beta seccato lo mandò al diavolo dicendo che gli stava facendo perdere solo tempo che avrebbe potuto utilizzare per uscire con Hayden o Mason.

"Perché hai accettato?" chiese Theo arrabbiato.

"Mi hai quasi obbligato, dato che se non l'avessi fatto tu non mi avresti aiutato" urlò nel momento in cui Theo lo prese per la maglia, lo sollevò dalla sedia e lo sbattè contro il muro. Il viso contratto in una smorfia rabbiosa.
Vicini. Troppo vicini. Gli aliti che si mischiavano. Liam guardò le labbra a Theo, con il cuore che non aveva ancora smesso di battere da quando aveva varcato quella soglia.

"Avresti potuto decidere di non venire-" continuò Theo "ma invece sei qui, perché Liam?" quando ci mise più del dovuto a rispondere, lo fece lui al suo posto "te lo dico io. Perché anche tu vuoi quello che voglio io ma non lo ammetterai mai." Gli diede un altro colpo facendolo sbattere di nuovo contro il muro, Liam stava avendo seriamente paura. Non di Theo, ma ciò che lui stesso avrebbe potuto fare che non avrebbe dovuto.

Così Theo sentendo il cuore di Liam accelerare non perse l'occasione "Al diavolo tutto" e si avvicinò facendo congiungere le sue labbra con quelle del Beta. Mollò la presa sulla sua maglia e appoggiò le mani contro il muro ai lati della testa di Liam, così da poter annullare le distanze con tutto il corpo.
Continuarono baciarsi semplicemente, come due adolescenti alle prime armi fin quando Liam prese l'iniziativa introducendo la lingua chiedendo il permesso a Theo, il quale non glielo negò.

Il bacio divenne così passionale che qualcosa cominciò ad essere evidente, Theo mossè il bacino contro quello di Liam, che emesse un gemito impercettibile ma che il più grande percepì facendogli perdere tutto il controllo.
Theo staccò le labbra "non sai da quanto aspettavo questo momento" e gli sorrise malizioso. Liam non potè rimanere impassibile davanti al soggetto di tutti i suoi pensieri. Lo aveva aspettato anche lui da molto ma a differenza di Theo non lo avrebbe mai detto ad alta voce.
Ma a Liam non gli andava di essere sovrastato, essendo un maschio voleva avere lui il controllo, perciò prese il più grande per la maglia bianca sottile, entrando in contatto con suoi muscoli tesi, e capovolse le posizioni. Prese Theo per il viso baciandolo ancora, un bacio bisognoso. Il più grande lo prese per i fianchi e se lo appoggiò contro, afferrando il bordo della maglia di Liam, la alzò di poco così che potesse sentire la sua pelle.
Percorse gli addominali di Liam per poi portare le mani di nuovo al bordo della maglia, mentre la stava alzando il campanello suonò.

"Chi è?" urlò Theo staccando la bocca da Liam, ma tenendolo ancora per la maglia.

"Sono Jane" si udì dalla parte opposta della porta.
Theo guardò Liam e urlando un "arrivo" si staccarono del tutto, il più grande andò ad aprire la porta mentre Liam si sedettè prendendo la penna in mano, fingendo di essere concentrato.

Jane entrò in casa felice, abbracciò Theo di getto e in Liam si insinuò un sentimento nuovo. Gelosia.
In un primo momento Jane non lo vide, ma quando lo fece, cambiò espressione. Si fece subito seria.
"Liam" disse lei impassibile. Il Beta la fissò non sapendo cosa dire, anche perché non la conosceva e non riusciva a capire come lei potesse sapere il suo nome.
"Ehm, tu sei...?" chiese lui confuso, passando lo sguardo da lei a Theo "e poi, ci conosciamo?". Lei distolse lo sguardo e sorrise timidamente. Theo nel frattempo li guardava, prima uno poi l'altra.
"Voi due vi conoscete?"
"Ehm...no ne ho sentito parlare-" si giustificò imbarazzata "ok me ne vado" indicò la porta.
"No, stai pure me ne vado io" Liam si alzò, chiudendo i quaderni e mentre li stava mettendo nello zaino, fu fermato dalla Chimera.

"No, dobbiamo finire. Ricordi? Devi aiutarmi" gli lanciò un'occhiataccia, così che Liam fu costretto a fermarsi.
"A fare cosa?" chiese Jane osservandoli.
"I compiti, i compiti. Devo aiutarlo con i compiti" esclamò Liam, prima che potesse farlo Theo. Jane annuì.

"Ok tolgo il disturbo" quando lei uscì, il Beta lanciò un occhiata preoccupata al più grande che fece spallucce e tornò al tavolo a finire ciò che avevano iniziato. I compiti.

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora