Capitolo 16

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"Cosa ci fai qui?" Liam era scombussolato e lievemente sorpreso, seppur volesse non era riuscito ad essere arrabbiato. Trovarla lì davanti a lui, bella come sempre lo aveva fatto andare fuori di testa. La sua voce dire il suo nome gli aveva fatto dimenticare tutto il resto, persino il tradimento. Lui la amava ancora, non aveva mai smesso. Nonostante fosse stato male dopo la separazione, era consapevole del fatto che si era completamente dimenticato di lei fino a quel momento.

Hayden lanciò un'occhiata a Scott, pregando che fosse lui a parlare "sono stato io a farla tornare qui, non prendertela con lei" colpevole guardò Liam "abbiamo bisogno di tutti, di qualunque creatura possa aiutarci a fermare la guerra" continuò. Un silenzio tombale calò nella clinica, solo Derek non si stava preoccupando minimamente di loro, la sua attenzione era rivolta solo su Theo, il quale era ancora privo di sensi.
Liam distolse lo sguardo da Hayden e si sfregò gli occhi pensieroso.

"Liam, mi dispiace" parlò così a voce bassa che faticó a sentire. Le dispiaceva per cosa? Per averlo tradito? Per essersene andata? O per essere tornata e farlo sentire sempre peggio? Ripensando a come lo aveva trattato passò dall'essere innamorato perso ad essere furioso. Si trattenne, ma il cuore cominciò a pompare sangue sempre più velocemente e in modo irregolare. Immaginarla tra le braccia di un altro, la sua bocca su quella di un altro, lo fece infuriare.
"Non volevo nemmeno tornare io, per non farti stare peggio" continuò poi. La sua voce divenne talmente irritante alle orecchie di Liam che quasi gli venne l'istinto di lasciare tutto e scappare. Scappare in un posto, lontano da tutto e da tutti.

Il respiro irregolare.

"Liam, calmati" lo esortò Scott, il quale si era avvicinato. Liam continuava a fissare Hayden. Era così dispiaciuta, ma a lui non importava nulla. Non voleva più vederla. Cominciò a girare tutto. La stanza, i suoi amici ma lei no. La vedeva ovunque e sentiva la sua voce.

"Liam" la voce di lei rotta dal pianto, non era più in grado di farlo tranquillizzare anzi lo faceva arrabbiare sempre di più.
"Stai. Zitta" scandì bene cercando di mantenere la calma. Respirò pesantemente. Artigli e occhi gialli comparvero "non parlare più". Non riusciva più a sopportare tutto questo. 
Nessuno fiatava. Scott in allerta, in caso Liam scattasse e lei dietro l'Alpha.
"Mantieni il controllo, ripeti con me" provò Scott ma l'altro non ne voleva sapere. Chiuse gli occhi ed ispirò.

"Liam" una voce che non era Scott, né Malia, né nessun altro ruppe il silenzio. Una voce profonda ma estremamente debole e sospirata. Quella voce. Liam aprì gli occhi di scatto e si girò, continuando a respirare sommessamente. Tutti fecero altrettanto.

"Penso si stia riprendendo" esclamò Derek, alzando il capo verso Liam. Quest'ultimo si avvicinò al lettino su cui era sdraiato Theo, ancora con il cuore a mille. Non più per rabbia, ma per sollievo. "Strozzalupo giallo, il più potente di tutti" spiegò Derek.

Theo, pallido e sudato aprì gli occhi lentamente trovando davanti il viso di Liam, abbozzando un lieve sorriso "ci sei riuscito".

"Anche tu" disse in risposta Liam, osservando la benda che copriva l'intera spalla sinistra di Theo. Tutti li osservavano senza proferire parola. Più confusi di vedere i due interagire piuttosto che litigare, e sorpresi per la rabbia di Liam placata da Theo.

*********
Avevano deciso così di rifugiarsi tutti quanti nell'appartamento di Derek. Per il semplice fatto che era abbastanza grande da ospitare tutti e non li avrebbero trovati perché nessuno sapeva della ricomparsa di Derek a Beacon Hills. Avevano discusso sul fatto che i cacciatori possedessero quel tipo di strozzalupo in grado di annientarli tutti e che la guerra sarebbe finita male. Sorse poi la questione dell'Anuk-ite e da ciò che Derek aveva spiegato, li avrebbe uccisi con un solo sguardo. Non c'era speranza per loro, l'esercito dei cacciatori era enorme e l'Anuk-ite imbattibile. Scott era sconfortato, non si sentiva più degno di essere un Alpha, mentre Liam decise di tirarlo su di morale. Per fermare la guerra bisognava fermare prima l'Anuk-ite, il quale era portatore di paura. E se la paura non ci fosse stata tutto sarebbe finito. Theo gli diede completamente ragione, ma si guadagnò un'occhiata da tutti, soprattutto da Malia e Stiles. Nessuno voleva sapere il suo parere, lo tenevano con loro perché una mano in più serviva. Liam aveva convinto gli altri. Abbiamo bisogno di Theo, aveva detto.
"O tu hai bisogno di lui?" sputò Stiles, era stato in silenzio tutto il tempo, ma poi era scattato, l'aveva avvertito di non fidarsi e non l'aveva ascoltato "non riesci a controllarti senza di lui, Liam? E poi da quando Theo è diventato parte del branco?". La conversazione iniziò e finì lì. Liam si sentiva stupido e Theo anche se non lo dava a vedere era infastidito.

Erano circa le quattro del mattino quando si addormentarono tutti tranne Liam. Era troppo agitato per dormire anche se stanco. Non riusciva a credere che Hayden fosse tornata e non avrebbe mai pensato di stare così male rivedendola. Non riusciva più a capire per quale motivo Theo fosse in grado di farlo calmare solo con la voce, quando nemmeno Scott ci riusciva e nemmeno Hayden ai primi tempi. Quale strano potere aveva? E lui quale strano problema aveva?
Si alzò pensieroso, avvicinandosi alla grande vetrata di casa Hale e osservò la cittadina. Poi si voltò osservando tutti, avvolti nei loro piumoni, tranquilli nonostante la guerra che incombeva su di loro. Un ultimo sguardo lo posò su Theo. Aveva una tale fissazione per lui in quel periodo, si preoccupava continuamente. Gli occhi stanchi chiusi, la pelle stava riprendendo colore e vigore, e si ritrovò a pensare che fosse semplicemente bellissimo. Si vergognò anche per averlo solo pensato. Scosse la testa come per scrollarsi quel pensiero inappropriato.

"Cosa mi stai facendo?" sussurrò poi.

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora