Capitolo 14

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Un pugno. Un altro e un altro ancora. Liam continuava a scagliarsi su Theo, ancora seduto contro il muro. Il viso tumefatto e sangue usciva imperterrito dal naso e dalle labbra spaccate. Non riusciva a darsi un freno dopo le parole della Chimera. Aveva scoperto come uscire di lì, grazie ai ricordi. Ricordi dimenticati da Theo, perché stati cancellati da quegli specie di cacciatori ma ancora presenti nel suo subconscio. Theo lo sapeva che se Liam fosse entrato nella sua mente sarebbe stato in grado di trovare la chiave per libertà, aveva tirato in ballo Hayden di proposito anche sapendo della possibile reazione di Liam, ma non gli importava dei pugni, del sangue, del dolore. C'era riuscito e finalmente sarebbe scappato da quel posto maledetto. Quel posto gli provocava brutti ricordi, gli ricordava l'Inferno e voleva assolutamente andarsene, anche a costo di compromettere il rapporto creatosi in quelle poche settimane con il Beta. Un rapporto basato per lo più su litigi, ma comunque un rapporto con qualcuno dopo molto tempo in cui era stato solo.

Dal canto suo il Beta aveva visto una carrellata di ricordi su ricordi di Theo, alcuni più offuscati di altri. Aveva visto l'Inferno, aveva visto Tara, il cuore strappato e i Dottori; quelli erano nitidi. Mentre in alcuni aveva visto se stesso. In molti. Ma erano quasi tutti oscurati. Affondando sempre di più gli artigli nella nuca di Theo era riuscito a scovare il modo per andare via di lì, ignorando le urla dell'altro. Furioso aveva estratto gli artigli provocando un rumore disgustoso e aveva cominciato a riempirlo di pugni. La Chimera non reagiva, non si difendeva perché sapeva di aver toccato un tasto dolente. Finché esausto si era allontanato. Lo stava uccidendo, ma per quanto lo desiderasse, non poteva. Scott salvava le persone, non le uccideva e se l'avesse saputo non lo avrebbe perdonato.
Stava cercando di calmarsi e come al solito non riusciva. Strinse i pugni talmente forte da farli sanguinare, ringhiando. Scagliò un ultimo forte pugno al muro.

"Hai visto Hayden nei miei ricordi?" Domandò Theo a Liam, sputando sangue di tanto in tanto. Il Beta girato di spalle urlò "Smettila-", respirò rumorosamente, tentando di controllarsi e non compiere azioni di cui poi si sarebbe pentito "non nominarla più. Non voglio più sentire il suo nome uscire dalla tua cazzo di bocca".
"Rispondi, hai visto lei nei miei ricordi?" insistè l'altro mantenendo la calma. Liam allora tentò di fare mente locale. Tentò di ricordare se Hayden c'era. Ma non ricordò niente che riguardasse lei. Aveva visto qualunque persona, persino lui, ma Hayden no. Mai.
Liam scosse la testa. Theo nonostante il buio, percepì quel piccolo movimento e tirò un sospiro di sollievo, facendo affiorare sul suo viso un lieve sorriso. "Questo significa che non è successo niente con lei, l'ho detto per provocarti e farti reagire, visto che sei stato con le mani in mano quasi due settimane" pian piano stava guarendo, anche se faceva male tutto, e non solo fisicamente. Il modo in cui lo aveva preso a pugni, la rabbia, la ferocia gli avevano provocato una crepa invisibile al cuore che non era suo. Lo faceva sentire strano quel piccolo lupo arrabbiato e aveva quel costante obiettivo di doverlo aiutare, salvare e calmare. Anche in quel momento lo stava facendo, rassicurandolo sul fatto che con la sua ex fidanzata non era successo nulla.
"Dio, Liam, eravate così insignificanti insieme. Chiunque l'abbia allontanata da te ha fatto una gran cosa, hai tirato fuori le palle da quando lei non c'è più" lo rassicurava, ma sempre a modo suo. Ma l'altro non accettava. Era stufo, era stanco. Ricordare Hayden e il male che gli aveva fatto lo faceva sentire sempre peggio. Si girò verso Theo, evidentemente messo meglio rispetto a prima e lo guardò implorante, pregandolo di smetterla.

Passarono minuti a fissarsi, Theo capì e abbassò lo sguardo, togliendosi un po' di sangue dalla bocca, tirando su con il naso.
"In ogni caso, non è lei che volevo" disse di getto, quasi impercettibilmente sperando che Liam non sentisse. Non l'aveva mai ammesso nemmeno a sé stesso, non riusciva ad accettarlo. Liam gli provocava qualcosa che non era in grado di capire, ma in quel momento vederlo così; malridotto, con quello sguardo implorante non riuscì a trattenersi. Non era gay, non lo era mai stato, aveva avuto relazioni precedenti con delle ragazze, ma ciò che provava per loro non era niente a confronto di ciò che gli provocava Liam durante i loro infiniti sguardi. Non era gay, ma Liam gli piaceva. Non lo avrebbe mai ammesso.

Il Beta lo guardò confuso, confermando che aveva sentito l'ultima frase, scosse il capo distogliendo lo sguardo. Non disse niente, solo "Alzati che ce ne andiamo".

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora