Capitolo 13

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"Dobbiamo uscire di qui" affermò Liam, più a sé stesso che a Theo. Quest'ultimo si stava riprendendo, e finalmente dopo molti giorni in cui era stato sdraiato, riuscì a mettersi seduto. Seppur con fatica, non voleva mollare. Era sopravvissuto a qualsiasi cosa, non poteva morire lì, non così. Voleva morire combattendo, non come un miserabile.
Gli rieccheggiarono nelle orecchie le parole del Beta. Sospirò, faticava ancora a respirare e tossì. Alzò gli occhi al cielo e osservò Liam.
"Tu dici?-" gli rispose di rimando, come se non fosse ovvio, come se non lo sapesse, come se servisse Liam a dirlo "sai è una buona idea uscire di qui. Grande idea, Liam. Per fortuna ci sei tu". Il nervosismo, la stanchezza, la fame lo facevano rispondere così, ma probabilmente avrebbe risposto in quel modo anche da sano. Non sopportava Liam. Non lo sopportava quando diceva quelle cose senza senso. Quelle cose ovvie, come se lo considerasse un'idiota. Il Beta gli rivolse uno sguardo truce e lo distolse subito, guardando un punto indefinito alla sua destra. Poi lo portò sulle sue dita sporche.
"Era così per dire" sussurrò.
"Be non dirlo se è così per dire, mi fai innervosire" Theo non ce la faceva più, voleva andare via di lì e sparire. Lontano da Beacon Hills, lontano da Liam, lontano da Scott e tutti gli altri. Andare in un posto tranquillo, dove avrebbe potuto ricominciare da capo la sua vita disastrata. Ritornare ad essere chi era realmente.

"Dove ti portano?" chiese improvvisamente Liam risvegliandolo dai suoi pensieri. La voce bassa e debole. Theo lo fissò, non capendo "quando vengono a prenderti", spiegò l'altro. Non ne avevano mai parlato prima, Theo ci pensò mentre Liam con il volto basso si rigirava tra le dita un sassolino preso da terra. Non se lo era mai chiesto. Tutto succedeva così. Lo venivano a prendere in due e poi si ritrovava in un'enorme stanza quasi buia. Al centro una specie di vasca d'acciaio grande quanto lui, con dell'acqua all'interno. Tutto lì. Non ricordava nient'altro. Non ricordava il percorso che faceva per arrivare in quella stanza, non ricordava i volti dei due uomini, ma sapeva che erano uomini. Scosse leggermente la testa "In una grande stanza. Penso." affermò esitante, rispondendo alla domanda di Liam "c'è...c'è una vasca al centro" confessò poi. Le sopracciglia aggrottate e lo sguardò perso.
L'altro alzò lo sguardo e lo fissò "una vasca? Per fare cosa" chiese stupito, come se Theo lo stesse prendendo in giro. Ma sembrava così serio, non poteva scherzare in quel momento. Continuando a guardare nel vuoto disse che non lo sapeva. Non ricordava niente. Allora Liam proseguì "e come ci si arriva lì?"
"Non so nemmeno questo" disse sconfortato Theo, sentendosi inutile.

Liam si avvicinò trascinando quella maledetta catena, provocando un forte rimbombo. Theo se lo trovò davanti "non voglio morire" confessò. Lo disse in un modo come se la sua vita dipendesse da Liam, come se dicendolo a lui potesse trarlo in salvo. Il Beta probabilmente aveva percepito la paura di Theo e il tono bisognoso in cui aveva detto quella confessione. Liam gli poggiò una mano sulla spalla per confortarlo.
"Nemmeno io voglio morire" ammise "per questo devi aiutarmi, devi ricordare ok?" continuò sicuro, si allontanò e tornò ad appoggiarsi contro il muro.
"Ho detto che non ricordo niente, oltre quello di cui ti ho parlato" si difese arrabbiato Theo. "Che cazzo ti devo dire? Per farti contento devo dirti quello che non è? Pensi che io non voglia andare via di qui, pensi che sia divertente stare in questo stato? Se ti dico una cosa è quella, non replicare" urlò tutto ciò che si sentiva in quel momento, quella frase di Liam lo fece infuriare, come se non si fidasse di lui.
"Mi risulta difficile fidarmi di te, sai" sussurrò Liam evidentemente irritato "so che se fossi io in quello stato, te ne saresti già andato da un pezzo".
Theo non aveva smesso di guardarlo. Lo sguardo che uccideva. Se avesse potuto l'avrebbe ammazzato seduta stante "senti, vaffanculo" urlò ancora. Si sdraiò e si girò con il volto rivolto verso il muro.
Probabilmente si, fossero state situazioni inverse, avrebbe fatto di tutto per salvarsi il culo e lasciarlo lì anche a costo di farlo morire. Ma non capiva perché, se Liam pensava questo di lui, non stava facendo la stessa cosa. Anzi lo stava aiutando. Così si girò e rise, la rabbia stava passando lasciando il posto alla strafottenza "sei proprio un'idiota".
"E tu sei bipolare. Non hai mai fatto una visita di conferma?" rispose a tono Liam, Theo rise ancora e scosse il capo. Il Beta lo guardava non capendo niente. Gli occhi della Chimera erano impenetrabili, non ci capiva niente. Non lo capiva.

"Mi stai tenendo in vita perché hai bisogno di me" continuò Theo, ignorando la domanda. Decise che voleva farlo arrabbiare, talmente tanto. Voleva che gli occhi azzurri di Liam diventassero gialli. Voleva farlo reagire. Voleva smuoverlo. Sapeva che se Liam si infuriava, perdeva il controllo e agiva come una bestia. Questo sarebbe stato un modo per scappare da lì. In quel modo avrebbe perso tutte le incertezze e avrebbe agito, proprio come un mostro.
"Dai, piccolo Beta, non riesci a evitarlo vero? Vuoi sempre provare ad aiutare tutti-" sospirò e tossì. Si sentiva sempre meglio "ma sai bene che non ci riuscirai mai, non sarai mai come Scott" Liam stava respirando pesantemente, sussurrando delle parole incomprensibili, si stava trasformando.
"Lasciati andare, diventa il mostro che sei" quelle parole aspre stavano facendo effetto "liberati di quella catena e uccidimi" faticando Theo si alzò, sovrastando il Lupo seduto ancora in preda alla rabbia.
"Smettila" ringhiò Liam.
Provò un altro modo, mettendogli di fronte la libertà. Aveva assistito a quel rito abbastanza volte per sapere come si faceva. Sapeva delle conseguenze ma non gli importava. Gli venne in mente quando stavano parlando dei ricordi, ma sapeva che se lo avesse proposto a Liam non l'avrebbe fatto. Per paura. Doveva proporlo al suo mostro.
"Vuoi sapere come andare via di qui?-" il Beta non rispose, ma lo prese come un si "devi entrare nella mia mente, cercare e troverai tutto. Devi solo affondare gli artigli qui" continuando a fissarlo si portò la mano alla nuca. Liam portò lo sguardo su Theo, continuando a mantenere il controllo, per quanto ne fosse in grado. Nessuna riposta da parte sua.

"Ok, con questo reagirai" sussurrò Theo, si avvicinò velocemente, facendo una smorfia quando si inginocchiò di fronte a Liam "Hayden. Lei ha preferito me. È stato bello sentire il suo corpo morbido sul mio. Le sue labbra carnose intorno a me. Le sue mani.."in quel preciso istante, sentì un dolore lancinante e capì di esserci riuscito.

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora