Capitolo 10

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Liam in quel sotterraneo era l'unico 'sano' tra i tre. Theo era irriconoscibile, il viso ricoperto di sangue continuava a rigettare quella sostanza argento; da una buona mezz'ora era caduto in uno stato di coscienza-incoscienza. La guarigione non si avviava e Liam stava pensando a qualsiasi modo per aiutarlo. Era sdraiato al suo fianco, respirava a malapena e stava perdendo tanto sangue. Troppo. Provò a prendergli la mano per assorbire un po' di dolore, ma non ci riusciva. Non aveva provato molte volte ad alleviare il dolore a qualcuno. Anzi mai. Non ci aveva mai provato, quindi non aveva la più pallida idea di come si facesse. Aveva visto Scott e Malia farlo, e funzionava sempre. Ma lui non ci riusciva. A quel punto provò di nuovo, si concentrò. Ma niente. Probabilmente la sua mente si rifiutava di aiutare un traditore, ma il suo buon cuore diceva altro. Gli dispiaceva vederlo in quello stato, anche se sapeva che se la situazione fosse stata inversa, Theo lo avrebbe lasciato nel suo dolore.
Non diede ascolto alla sua mente e continuò. Provò con il braccio, con la gamba, con il viso. Ma continuava a non funzionare. Stava tremando, le mani non davano segno di stare ferme, e questo rendeva tutto più difficile.
Sussurrò qualcosa di incomprensibile. Si guardò intorno allarmato, come se potesse spuntare qualcuno per aiutarlo e tutto successe così improvvisamente. Il cuore non batteva più e il petto smise di alzarsi e abbassarsi. Preso dal panico lo scosse violentemente, lo alzò per le spalle e lo chiamò. Theo era inerme. Non sapeva cosa fare e per un attimo gli venne da vomitare. Di nuovo.

Poi si ricordò ciò che suo padre gli aveva sempre insegnato. Tutti i metodi di primo soccorso per non trovarsi impreparato in situazioni d'emergenza, e quella era un'emergenza. Si tolse il giubbotto e lo infilò sotto la testa di Theo, cominciò a schiacciare il suo petto con colpi forti alternandoli a secondi di pausa.
La fronte imperlata di sudore, le mani tremanti, la mente confusa e la vista offuscata. Non si era mai sentito così male e inutile in vita sua come in quel momento. Theo non dava segni di voler aprire gli occhi.

Sperava di non dover andare oltre a quel massaggio cardiaco. Sperava si potesse svegliare in quel modo. Ma non succedeva nulla.
"Maledizione" esclamò sofferente Liam. Così fu costretto, se voleva riportarlo in vita. Fu costretto. Gli tappò il naso, prese un forte respiro e con un attimo di esitazione posò le sue labbra su quelle di Theo. Soffiò forte e si staccò, riprese con il petto, poi tornò sulle sue labbra. Quelle labbra che in ogni circostanza sputavano sentenze, che avevano detto le cose più cattive che un umano potesse dire, in quel momento erano senz'anima, ricoperte di sangue e gelide come il pavimento di quel sotterraneo.
Se Theo avesse saputo cosa Liam aveva fatto, l'avrebbe preso a pugni e avrebbe detto qualcosa come "preferivo morire pur di farmi fare un respiro bocca a bocca da te".

"Forza, forza" continuava a ripetere tra un respiro e l'altro. Riprese una terza volta ad appoggiare le labbra su quelle di Theo, quando sentì un dolore lancinante trapassargli il corpo, mollò tutto e si staccò di colpo.
Realizzò in un secondo momento che stava funzionando, quindi ritornò sulla bocca. Non soffiò, rimase solo appoggiato. Quello bastò per assorbire un po' di dolore. Era un dolore così forte che credette di non farcela, ma non si staccò. Le vene diventarono nere e gli occhi di Theo si aprirono di colpo.

Liam si staccò sollevato quando Theo finalmente reagì, si alzò seduto e tossì così forte che tutto il sangue ricoprì il pavimento intorno a loro. Liam sorrise stanco ma soddisfatto di avercela fatta. Era riuscito a togliergli un po' di quel dolore forte. Non si sentiva bene, gli faceva male tutto ma in quel momento niente più contava.
Theo posò lo sguardo su Liam, il quale sorrideva timidamente, e lo guardò scioccato. Senza parole.
Osservò le labbra insanguinate di Liam, poi si toccò le sue sporche di sangue.

Non disse niente, solo lo guardò. Il piccoletto era stravolto, seduto contro la parete, ridotto male ma sempre meglio di lui. Riportò lo sguardo sulle labbra di Liam e senza pensarci, senza rendersene conto, tutto alla velocità della luce, lo prese da dietro il collo, lo avvicinò a sè e pose fine alla distanza che li separava. Le labbra di Theo su quelle di Liam unite in un bacio che di romantico non aveva nulla. Un bacio frettoloso e bisognoso. Un bacio tra due persone che si odiavano, ma che in quel momento avevano bisogno l'uno dell'altro.

Liam preso alla sprovvista strabuzzò gli occhi, tentò di respingerlo ma poi ricambiò. Accecato da quel desiderio lo afferrò per il giubbino e lo tirò più vicino. Theo lo lasciò fare anche se la ferita faceva ancora male. Continuarono a baciarsi violentemente per un paio di minuti, e così come avevano iniziato finirono. Ponendo fine a quel terribile errore dettato da un momento di debolezza.

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora