Capitolo 23

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Erano passati un paio di giorni da quando si erano visti l'ultima volta, e avrebbero dovuto vedersi quel pomeriggio per esercitarsi a guidare.

Quando Liam arrivò nel corridoio della Beacon Hills High School, c'erano già Hayden, Mason e Corey ad aspettarlo, li raggiunse, li salutò e posò i quaderni delle prossime lezioni nell'armadietto. Nel frattempo arrivò anche Theo in compagnia di Jane, stavano ridendo di qualcosa che aveva detto lei, Liam li guardò e sbattè di colpo l'armadietto.
"Andiamo?" chiese impaziente agli altri, loro lo guardarono non capendo quel gesto ma non dissero nulla.

Se Liam era già incazzato, Theo quella mattina si era svegliato bene, niente incubi, niente Tara, niente cuori strappati. Niente di niente. Per lui questo era già un traguardo. In compagnia di Jane arrivò a scuola e anche se aveva fatto finta di niente lo aveva visto. E aveva visto tutto ciò che seguì la sua entrata.
Un sorriso di soddisfazione gli si formò sul volto, per quell'esternazione da parte di Liam. Dopo quel primo momento non lo vide più. Tutto era tranquillo fin quando, durante la lezione di matematica, sentì il suo telefono vibrare nella tasca dei pantaloni. Lo estrasse senza farsi vedere e lesse:

È urgente. Ci vediamo in bagno.

Era Liam. Theo chiese il permesso di uscire, si avviò verso il bagno e trovò Liam ad aspettarlo appoggiato al muro, con il volto preoccupato.
"Ho ricevuto un messaggio" cominciò il Beta.
"E...?" chiese Theo in attesa che continuasse.
Liam cominciò a camminare avanti e indietro per il bagno.
"Era Lydia. Mi ha detto che sente qualcosa di strano"

"Che significa che sente qualcosa di strano?"

"È una banshee, non so che genere di cose senta, ma ha detto che sente che qui a Beacon Hills c'è qualcosa di pericoloso" proseguì Liam agitato.

"Qui a Beacon Hills c'è sempre qualcosa di pericoloso"
Liam annuì "L'ho detto anche io. Ma mi ha detto che questo è più pericoloso​ degli altri dato che riesce a sentirlo da così lontano"

"E io che dovrei fare? Non faccio parte del branco, non vedo perché dirlo a me-" disse Theo dopo attimi di silenzio. Non aveva mai fatto parte del branco, non lo avevano mai accettato, ma erano pronti a chiamarlo se serviva il suo aiuto "hai il tuo branco, dillo a loro, chiama Scott" gli suggerì.
Liam si fermò e scosse la testa "Lydia mi ha detto di non dire niente a Scott, è impegnato nella sua vita e io voglio cavarmela senza di lui. Agli altri l'ho già detto, ma volevo dirlo anche a te. Sei ancora una mia responsabilità e ti ho salvato dalla morte svariate volte, giusto?" gli rivolse uno sguardo speranzoso. Sperava davvero che Theo accettasse di aiutarlo, una mano in più avrebbe fatto comodo e con lui sarebbe stato più facile. Theo era più grande, aveva più esperienza ed era più forte in caso di combattimenti.
"Ok-" esclamò Theo fissandolo "ma voglio qualcosa in cambio" Liam fece una risatina, e alzò gli occhi al cielo.

"Sapevo che non avresti accettato così facilmente" si portò le mani sui fianchi aspettando.

"Ho accettato la tua richiesta di aiuto, ti sto insegnando ad andare in macchina e pretendi che non voglia niente in cambio?" Gli domandò ovvio Theo, mentre l'altro lo guardava  "voglio che mi aiuti con matematica, la odio" Liam si mise a ridere. Di nuovo.

"Che razza di condizione è?" Theo lo guardò in un modo che avrebbe potuto ammazzarlo.

"Bene, buona fortuna con la cosa pericolosa, fammi sapere quando la trovi" affermò Theo avvicinandosi all'uscita.

"Ok, ti aiuto" urlò Liam facendosi subito serio.

"Vedo che ragioni, oggi alle 15 a casa mia" concluse Theo, uscendo dal bagno e lasciando Liam nella sua rabbia

*******

"Perché ho accettato questa cosa?" si continuava a chiedere Liam da più di un'ora. Non riusciva a credere di aver accettato una proposta da Theo Raeken. Avrebbe dovuto stargli lontano, non ci si poteva fidare. Lo aveva sempre saputo. Inevitabilmente qualcosa lo portava sempre nella direzione sbagliata. Sceglieva sempre l'opzione da evitare, l'opzione che non avrebbe mai dovuto scegliere. Eppure ogni volta che si faceva tutti questi discorsi in testa era lì pronto ad andarlo a cercare.
Anche in quel momento, nonostante con la sua mente stesse combattendo una battaglia sul fatto che non doveva avere niente a che fare con Theo, le sue gambe lo stavano portando diretto alla sua porta.

Il cuore batteva a mille ma lo ignorò. Theo gli faceva uno strano effetto, ogni volta che se lo sentiva vicino. Il cuore impazziva, la mente si annebbiava e non riusciva a pensare lucidamente, come quella mattina in cui aveva accettato di aiutarlo.
Forse reagiva così perché lui era l'unico ad averlo visto così cambiato, o perché era stato lui a tirarlo fuori dall'Inferno. Non lo sapeva ma restava il fatto che non riusciva a calmarsi.

Arrivato, suonò il campanello stupendosi del fatto che Theo avesse una casa. La porta si aprì e si presentò un Theo totalmente diverso da come si vedeva a scuola. Indossava pantaloni della tuta, una maglia bianca, i piedi erano scalzi e portava gli occhiali da vista. Liam soffocò una risatina ed entrò.
"Non fare commenti, sfigato altrimenti dico a tutti che non sei in grado di guidare una macchina", Liam non gli diede ascolto e come se fosse casa sua, con una sicurezza di cui non sapeva nemmeno di avere, si avviò al tavolo, poggiando lo zaino su di esso.
"Come fossi a casa tua eh" lo intimò Theo evidentemente irritato. Liam si girò e gli sorrise.

"Forza, da questo momento inizia il nostro accordo" e Theo non potè far altro che sbuffare e sedersi di fronte a quel piccolo stronzetto, che nonostante tutto lo faceva star bene.



Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora