Capitolo 29

7.7K 700 421
                                    

"Cosa ci fai qui?" spuntò Liam dal nulla, mentre Theo stava sistemando la sua nuova attrezzatura da lacrosse.
"Voglio tenermi in forma" esclamò ghignando, indaffarato. Liam si sedette sulla panchina posizionata al centro dello spogliatoio, aspettando una risposta seria. Stava cominciando ad affollarsi. Quando Theo si svoltò, fissò il Beta.
"Se mi lasci fare, penso di aver scoperto qualcosa, non ci è voluto tanto a farla cedere" disse mentre tirava la cerniera per togliersi la felpa.
Liam deglutì abbastanza che Theo potesse percepirlo "e cosa avresti scoperto?" tentò di mascherare l'agitazione che gli stava salendo. La Chimera sorrise maliziosamente, afferrò i lembi della maglia bordeaux e se la sfilò, così lentamente che Liam poté ammirare tutti i muscoli dell'addome contrarsi ad ogni minimo movimento. Non si accorse nemmeno di Theo che rideva.
"Bello vero?" chiese Theo, con un sorriso sghembo.
"Cosa?" Liam si riscosse dallo stato di trance. La Chimera si indicò tutta quella pelle che aveva appena scoperto "va al diavolo" il più piccolo si alzò di scatto e si avviò nella parte opposta dello spogliatoio per prepararsi. Sapeva di avere gli occhi della Chimera puntati addosso, ma cercò di non darci troppo peso.
"Conosci un certo Stevens? Jake Stevens?" sussurrò Theo al suo orecchio raggiungendolo, facendogli prendere paura. Liam si girò e lo fissò accigliato.
"Si, è arrivato da poco. È il portiere" spiegò velocemente.
"Bene. Lui può essere-" stava confessando ma fu interrotto da un suono acutissimo. Il fischietto del coach.
"Date il vostro più caloroso benvenuto al nuovo arrivato-" fece scorrere lo sguardo, finché lo puntò su Theo "Dunbar vedo che sei già amico intimo di Raeken. Stai attento a non farti togliere il titolo di capitano" lo raccomandò in modo severo.
"Non siamo amici" protestò il Beta.
"Su Liam non vergognarti, siamo buoni, buoni amici" parlò Theo prendendolo in giro, appoggiandogli il braccio sulla spalla.

"Ora che tutti sappiamo che Dunbar e Raeken se la fanno insieme, e a noi non frega niente. Tutti in campo, pecoroni" urlò l'ultima frase, seguita da un altro fischio.

********

"Ora, voglio che ti scontri con ognuno dei giocatori. Impegnati se vuoi entrare nella mia squadra" il coach urlò rivolgendosi a Theo.
Liam osservò ogni movimento della Chimera. Era un po' impacciato ma dalla sua parte aveva tutto quell'ammasso di muscoli e una forza tale, che riusciva a battere quasi tutti solo con qualche spinta. Se si fosse allenato, sarebbe diventato forse il miglior giocatore. Liam essendo il capitano dovette aspettare l'ultimo turno. Non aveva paura di Theo, ma un po' di ansia gli salì comunque. Non era ansia da prestazione, ma il motivo era la Chimera. Lo faceva agitare come nessun altro, come poco prima nello spogliatoio.
Quando arrivò il suo turno, si avviò a centro campo, fermandosi poco distante dal più grande. Al fischio, raccolse la palla con la 'racchetta' e cominciò a correre nella parte opposta, Theo gli si scagliò contro, dandogli uno spintone che lo fece indietreggiare di un paio di passi.
Liam tentò di schivarlo, non sarebbe riuscito a batterlo con la forza, ma con l'astuzia si. Cominciò a correre a destra e poi a sinistra, tentando di confonderlo, ma evidentemente Theo era anche più veloce. Lo colpì con una spallata da dietro e Liam cadde, perdendo la palla. Mentre il Beta si stava alzando, Theo ghignò "scusami piccolo Beta", raccolse la palla e la lanciò in porta.

Un fischio, segnò la fine dell'allenamento, Liam respirava sommessamente osservando Theo che si univa agli altri intorno al coach, che urlava parole del tipo "finalmente uno scontro da veri uomini, non come voi femminucce". Tutti si congedarono tranne Liam e Theo che dovettero sopportare i discorsi del coach, riguardo il loro scontro. Finalmente quando furono liberi, Liam camminò velocemente verso lo spogliatoio, arrabbiato.

Ormai erano rimasti soli. Tutti se n'erano andati.
"Senti, che hai?" chiese esasperato Theo, dopo attimi di silenzio. Liam si voltò di scatto con sguardo minaccioso e gli puntò il dito contro, avvicinandosi pericolosamente.
"Se pensi di venire qui e fregarmi il posto di capitano, stai sbagliando di grosso".
Theo scosse la testa sorridendo "a me non frega niente di lacrosse o di diventare capitano" si spogliò della maglia, nuovamente, sotto gli occhi confusi di Liam "sono qui per scoprire chi è questo Stevens e che legame ha con Jane, era questo che volevi, giusto?" estrasse un asciugamano bianco dallo zaino e un sapone, avviandosi alle docce, senza aspettare una risposta da Liam.
Quando si riscosse dai suoi pensieri lo seguì "è solo questo che hai scoperto?" domandò come se fosse poco ciò che aveva scoperto. Theo lo fissò accigliato.
"Almeno qualcosa ho fatto. Tu, Liam? Cos'hai scoperto? Hayden, Mason e Corey cos'hanno scoperto? Sono l'unico, quello più inaffidabile di tutti, il cattivo di turno, ma l'unico che qualcosa è riuscito a trovare. Perciò si, è solo questo che ho scoperto" sputò tutto come se fosse un ciclone tenuto a bada per troppo tempo. Non riusciva a sopportare che ancora non venisse accettato. Ma se loro non lo accettavano, lui non accettava che loro fossero così schivi e diffidenti nonostante si stesse impegnando con tutte le sue forze per essere una persona migliore. Ma soprattutto, cosa che più di tutti lo infastidiva era Liam. Così dannatamente cocciuto, così orgoglioso che non era mai riconoscente una maledetta volta. Che non gli dicesse mai "bravo, stai facendo un buon lavoro" o che gli tirasse una pacca sulla spalla di incoraggiamento. Mai nessuno aveva trovato, in vita sua, che gli desse fiducia, neanche Liam che gli era sembrato l'unico vicino a potergliela dare.

Liam lo fissò, forse dispiaciuto e si avvicinò.
"Scusami" Theo ancora furioso distolse lo sguardo, ma non si mosse. Il Beta lo guardò a lungo, il petto della Chimera che si alzava e abbassava velocemente, le labbra socchiuse. Gli mancavano quelle labbra carnose, gli mancava Theo da matti e anche se lo aveva fatto arrabbiare, era contento di averlo lì. Lo prese per il braccio, lo spinse contro di sé e lo baciò violentemente, poi sempre più dolcemente, le loro lingue si fusero in una lenta danza. Theo gli afferrò i capelli, tirandoli di poco. Liam gli sfiorò la pelle dei fianchi, facendo rabbrividire il più grande. Infine si staccò.

"Io mi fido di te"  disse Liam, come se gli avesse letto nel pensiero, come se tutto avesse perso significato davanti a quella dichiarazione.

Alone - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora