Capitolo 15

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Giovedì 27 Settembre 2017

«Stella metti dentro anche questi» mi consiglia mamma porgendomi dei pacchetti di fazzoletti «Sicura di aver messo dentro tutto? Ti manca qualcosa?»

«No mamma! Credo di aver ricordato tutto!» rispondo riepilogando in mente tutto quello che ho inserito.

«Io vado a casa, se ti ricordi di qualcosa, chiama, mando papà a prenderla»

«Grazie mamma! Ci vediamo domani mattina!»

«Ciao tesoro!» mi stringe il viso tra le mani, per lasciarmi un bacio sulla guancia «Ti vedo angosciata, stai tranquilla!»

«Ciao amore mio» ferma Davide e strapazza anche lui «Buona serata! A domani»

«Ciao mamma» l'accompagno alla porta.

«Ciao nonna!» grida Davide.

La valigia per Barcellona è pronta, mamma mi ha dato una mano a stirare le ultime robe che avevo lavato e le abbiamo inserite, ho preparato in gran parte abbigliamento pratico per lavorare, ma che ha pur sempre un tocco di stile. Ho abbinato ai leggins delle maglie lunghe e ho inserito dei vestiti lunghi morbidi in cotone, un paio di jeans e le mie converse, non mi sono dimenticata di mettere qualcosa di carino per la sera. Anche il mio beauty è pronto, compreso di trucchi, profumi e accessori.

Questo inizio settimana mi è sembrato lungo, triste e da cardiopalma per varie ragioni. Ogni giorno dopo aver lasciato Davide a scuola, dopo aver trascorso i pomeriggi con lui e dopo esserci addormentati insieme la sera, mi sono pentita della scelta di partire per Barcellona, come ho potuto essere così leggera e così egoista? Sono preoccupata per lui e per me: lo lascerò qui, l'ansia aumenta anche sapendolo in buone mani e lì patirò la sua mancanza.

La mia colazione, se pur abbondante, sarà tristissima; Sarò in una delle città più belle del pianeta ma sarò lontano dal suo mondo; La sera le mie docce saranno rilassanti e lunghe ma non sentirò "Mamma sbrigati! Ti aspetto"; Avrò due occhi per guardare, due orecchie per sentire, due mani per lavorare, ma il mio cuore no, quello sarà a tre ore di volo da me.

Anche la signora Franca ha contribuito al mio malumore, Lunedì quando l'ho vista ne sono rimasta impressionata, è dimagrita tanto, il suo volto l'ho visto stanco e della leonessa che c'era in lei ne è rimasta davvero poca. Non mi ha dato molte spiegazioni ed io non ho insistito a sapere lo stato della sua salute. La settimana prossima si ricovererà, le auguro che possa ritornare a stare bene. Adesso con lei ci sono sempre le sue figlie, si alternano, la mia presenza ha permesso di liberare un paio d'ore chi era di turno. Mi ha chiamato tante volte vicino al suo letto, ha voluto parlare, chiedermi della mia vita ed io come al solito le ho raccontato tutto, alla mia unica confidente ho aperto del tutto il mio cuore e mi ha aiutato a capire i miei sbagli.

Gabriele, invece, non lo vedo da domenica, quando mi ha lasciata a casa, dopo il viaggio, un semplice "Ciao" è stata la nostra ultima parola. Domenica sera non si è fatto vivo al locale, quando lunedì sono rientrata a lavoro il Direttore mi ha comunicato che gli aveva chiesto qualche giorno per ritornare a casa, sarebbe rientrato giovedì, quindi non avevo neanche possibilità di incontrarlo in giro. Oggi è stato il mio turno di riposo, sono rimasta a casa mentre lui era a lavoro. Non ci vediamo da quattro giorni e nel frattempo non ci siamo neanche sentiti al telefono, non ho ricevuto suoi messaggi e io non ho mandato niente a lui.

Mi sono ritrovata a pensarlo spesso. Ogni volta che i miei occhi si chiudevano avevo le sue immagini proiettate nel mio cervello: il suo viso, i suoi occhi, rabbia e delusione che lo costernavano. Le sue parole che mi scorrevano avanti come su un video Wall. Poi i ricordi di tutti i momenti passati insieme.

ELP Effetto Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora