Capitolo 11.2

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Io, Dirty Dancing, il divano e Davide che dorme beatamente steso al mio fianco. Quante volte avrò visto questo film non lo so, ma ogni volta mi fa sempre lo stesso piacevole effetto. Recito insieme a Patrick "Nessuno può mettere Baby in un angolo" e subito dopo, la vibrazione del cellulare mi distrae dal film. Un messaggio.

-Sono sul letto, non riesco a dormire- leggo sul display, il mittente è Gabriele.

-Ehi, che hai?- scrivo subito, ma in cuor mio credo di avere la risposta, sarà nervoso per causa mia?

-È tardi, ma ti andrebbe di fare un giro in Vespa?- leggo stupita la sua richiesta. Non posso. Uscire e ritrovarmi ancora sola con lui non è il caso.

-Mi aiuterebbe, un giretto e ti riporto a casa- leggo prima di scrivergli qualche scusa.

-Non riesco a stare qui! Poi ho bisogno di aria- aggiunge in fretta.

Accidenti! Non mi va di deluderlo e non voglio che pensi che io lo stia allontanando -Ok!- scrivo e invio prima che ci ripensi.

-Dieci minuti e sono lì. Copriti, fa freschetto- leggo con ansia e angoscia che montano in me.

Sistemo Davide a letto, dopo aver lavato i denti e indossato jeans, felpa e converse, slego la treccia e a testa in giù pettino con le mani le onde morbide. Un lucido rosato sulle labbra e sono pronta.

«Stella! Dove vai?» mi chiede mamma sorpresa vedendomi vestita.

«Mi ha appena scritto Gabriele, faccio un giro con lui, non farò tardi» questa volta le dico la verità, non c'è nulla di male o eclatante e poi non le reggo più le bugie.

«Andate piano» mormora papà steso a occhi chiusi su una sdraio in un angolo.

«Sì! Tranquilli!» saluto prima di andar via verso il cancelletto, giusto in tempo all'arrivo della moto.

Slaccia il casco per sfilarlo, la visione è di un uomo sconvolto, con un viso diverso dal solito.

«Gabri!» gli passo le mani sulle sopracciglia «Ehi! Ammorbidisciti!» si lascia andare un sospiro «Fai un respiro profondo!» esegue mentre gli accarezzo dolcemente il viso con entrambe le mani «Così! Meglio» dico accorgendomi dei lineamenti più rilassati.

«Scendi!» gli ordino «Lascia la mia borsa nel bauletto, per piacere. Guido io!» dico decisa.

«Che hai in mente?» finalmente odo la sua voce.

Con telefono e auricolari in mano, seleziono una traccia «Indossane una» faccio cenno ad una cuffia salendo sul mezzo.

Con pochi sforzi si adagia dietro di me infilandomi, poi, il casco «Tieni» mi avvicina l'altra cuffia «Ma che roba hai messo?» domanda confuso.

«Senti e lasciati andare» dico voltandomi e avendo entrambi come sfondo musicale la colonna sonora de L'ultimo dei Mohicani. Non so come poteva reagire con "La cavalcata delle Valchiria", probabilmente lo avrei spaventato all'istante. Queste track a me funzionano, riescono a cambiarmi l'umore, mi auguro che a lui facciano lo stesso effetto.

Partire in motorino con lui alle spalle è al quanto destabilizzante. È come ricevere il calore e la tranquillità di quando si è avvolti nel plaid sul divano, mista a una bomba atomica in pancia pronta a prorompere.

Quando poi le sue braccia, che dalle mie spalle si incrociano sulla mia vita, mi stringono a lui, squilibra il mio stato mentale, già provato. Il contatto del mio corpo al suo, coincisi come due parti di puzzle, mi lascia immaginare e fantasticare su noi.

Oddio! Se mi stringe forte così, la mia mente sogna l'incantevole e il mio cuore vola impazzito verso quel paradiso tanto desiderato. Rischiamo di schiantarci su un muretto, così.

ELP Effetto Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora