Capitolo 20.2

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«Dai! Sul serio... Ti stai agitando inutilmente.» Tenta di calmarmi riportandomi a sedere.

«No, Gabriele!» Respingo le sue braccia che cercano una stretta «Te lo ripeto. La prossima volta che si avvicina...»

«Stai tranquilla. Abbassa la voce. Sveglierai Davide.» Indica il mio angioletto steso sul divano che si è addormentato in macchina dopo la lunga serata.

«Non usare questa scusa per deviare il discorso.»

«Non sto deviando nulla. Fermati di fare avanti e indietro. È inutile agitarsi per nulla» dice a bassa voce ma con fermezza.

«Tu lo chiami nulla?» Davvero sta minimizzando quanto accaduto? «Lei stretta a te... Sulla tua schiena... Cerca il tuo collo e finisce per sfiorarlo con le sue labbra?» grido furiosa ripensando alla scena. Il film nella mia mente mostra lei felice di vederlo, lei libera di avvicinarsi e di toccarlo. Salto tra visioni e immagini presenti nei miei ricordi. Loro due che ridono, che ballano, che scherzano, che si cercano. Loro due che sembrano così perfetti, così belli insieme. Forse c'è stato davvero qualcosa tra loro, qualcosa che li abbia coinvolti.

«Ah...» Sgrana gli occhi «Ti stai agitando per quello? Hai visto cosa ho fatto io?»

«Il punto è che lei non avrebbe dovuto avvicinarsi così. Ma è stata abituata a certi comportamenti.» Non li ho visti mai baciarsi e mi ritengo fortunata a non avere quella scena nelle mie memorie, ma ho decisamente tutto il resto. E se sono arrivata in ritardo? Se c'è tra loro qualcosa che può scoppiare? O qualcosa che è già sbocciato?

«Cosa c'entra? Era prima di tutto questo.»

«Beh, sicuro avevi più di qualche pensiero per la testa oltre al mio.» Di certo se mi pensava, non ero l'unica in quel momento.

«Non rinfacciarmi cosa è successo prima. Dobbiamo rivedere tutte le nostre situazioni e analizzarle caso per caso?» E ora anche lui sta alzando il tono della sua voce.

Rido sguaiatamente prima di controbattere «Non ti conviene. Io non ho avuto nessuno.»

«Esatto!» Punta il dito verso di me cogliendo dalle mie parole la sua risposta «Non hai avuto nessuno, non hai voluto neanche me. Non iniziamo questi discorsi. Evitiamoli.»

«No! Invece andiamo avanti.» Continuo imperterrita soffermandomi d'innanzi allo specchio guardando il suo riflesso. Voglio essere certa su Giada, non posso avere anche quella preoccupazione. Vivere la nostra storia, appena iniziata, con i dubbi in testa non è quello che mi aspettavo.

«D'accordo.» Tenta di abbassare la tensione «Sapevamo che saremmo potuti andare incontro a questo problema. Se mettessi una foto su facebook mentre ti bacio, tutto sarebbe risolto.» Continua avvicinandosi alle mie spalle «Se andassimo in giro sbaciucchiandoci, ancora meglio. Ma abbiamo preso una decisione al momento. Giusto? Quello di cui abbiamo bisogno è pazienza. Un po' di sopportazione anche. Il tempo per chiudere situazioni aperte precedentemente.»

Già, situazioni non aperte da me. Se oggi Giada si sente libera e sciolta in determinati atteggiamenti è perché le sono stati concessi. Questa volta il mio sguardo cade sul mio di riflesso. Perché dovrebbe preferire me? Le mie paure riprendono forma. Una mamma incasinata dal fisico altroché perfetto vs una giovane ragazza in ascesa con forme da urlo. Mi sento così dannatamente vulnerabile. Può bastare così poco, un attimo perché tutto venga perso e rompere il mio cuore in brandelli.

«Che c'è?» Chiede alla vista del mio broncio.

Mi allontano dallo specchio e dai suoi occhi solo per prendere coraggio e ammettere le mie paure. «È che chiudo gli occhi e vi vedo... Vi ho visto tante volte: siete belli insieme. Ho paura...»

ELP Effetto Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora