Capitolo 16

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Sabato 30 Settembre 2017

Se qualcuno mi chiede cosa amo di più mentre soggiorno in albergo, rispondo senza pensarci: la colazione!

Sono scesa in anticipo questa mattina per sedermi e iniziare la giornata con questo sprint in più. A casa non amo fare la colazione, mi accontento anche dei biscotti mangiati in piedi tra faccende domestiche, ma alla vista di questo ben di Dio tutto cambia.
Finisco di riempire il piatto con un cornetto ai frutti di bosco, crostata, pane tostato e Nutelline.
Scelgo un tavolino in un angolo, sono grata della sala quasi vuota, non mi sento osservata e potrò concludere con calma il mio piatto.

«Buongiorno!» mi saluta il mio "amico" con voce assonnata.

«Ciao Gabri!» dico mostrando il sorriso più radioso e amichevole che io riesca a fare.

«Mangi solo quel pezzo di crostata? Ti prendo altro?» chiede osservando il piatto quasi vuoto, ma se sapesse.

«No, no! Basta! Non ti preoccupare ho mangiato altro» e trattengono una risata.

«Ok! Faccio il giro, prendo qualcosa e arrivo!»

Ho aspettato che finisse la colazione, non mi sono alzata prima, non volevo che lui fraintendesse il gesto. Ieri, in qualche modo ci siamo riappacificati e non voglio ancora allontanarlo. A momenti ho sentito disagio, lui sembra come aver rimosso tutto, come se non fosse successo nulla, come se avesse cancellato il nostro lato più intimo. Resta Gabriele, ma ho percepito un'atmosfera diversa, non è lo stesso rapporto, a tratti sembra raffreddato, finto. Sembra come se volesse imporsi questo comportamento. Mi ricordo nitidamente quello che abbiamo provato, e quel qualcosa non puoi rimuoverlo in pochi giorni. Se c'è riuscito, dovrò farmi dire come ha fatto, se le cose restano così finirò a mangiarmi le mani. Insomma non può essere stato così facile, a meno che il trasporto che sentiva era più fisico che mentale. Forse quel legame è stata una mia impressione oppure ha finto. Non può essere possibile...

Dopo la colazione abbiamo raggiunto il negozio: è bellissimo, immenso, spazi aperti, la posizione è strategica. Avrà sicuramente successo!
Come in tutte le cose, non sempre va tutto liscio, ci hanno comunicato che la merce da esporre non è ancora arrivata, un grave problema che potrebbe rallentare il lavoro. Per questo durante la giornata di oggi non abbiamo fatto altro che ripulire il negozio da residui di allestimento. Divisi in squadre, dopo aver studiato la piantina e la suddivisione degli spazi, abbiamo iniziato ad allestire le pareti con le strutture, seguendo gli schemi dei criteri espositivi aziendali. Io faccio parte del team uomo, il responsabile è... Gabriele. Sì, proprio lui. La giornata è filata liscia, come una nostra solita trascorsa insieme in negozio. Non ho avuto modo di valutare la differenza dei nostri comportamenti rispetto a prima, dato che non siamo mai rimasti soli.

Sono stanca e per dopo cena ho deciso di non uscire con il gruppo, preferisco restare in camera.

«Stella! Sei sicura? È Sabato, dai!» mi incoraggia Gabriele sotto la hall.

«Sì, Gabri! Sono stanca e poi aspetto una video chiamata» il pensiero mi fa rallegrare.

«Se ci ripensi chiamami. Vado, ciao!» dice voltandosi.

«Gabri aspetta!» lo tiro portandolo dietro un angolo e lontano da sguardi indiscreti «Tutto bene? Voglio dire tra noi...»

«Perché mi fai questa domanda dopo che abbiamo parlato e stato bene per una giornata intera?»

«Ho come l'impressione che sia tutto forzato...» non mi capacito che continui a far finta di nulla, che rimanga indifferente a quanto successo.

«No... Tranquilla!» dice abbassando lo sguardo «Stiamo bene ora, no? Questo è quello che conta».

ELP Effetto Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora