Capitolo 10.2

9 3 4
                                    

Il suo sguardo diventa penetrante, la presa che ha sui miei fianchi la sento sempre più forte e brividi mi ripercuotono tutto il corpo.

Si dice che la parte migliore di qualsiasi cosa è il momento prima dell'inizio. Oh! Cavolo, se lo è! Fremo di desiderio, ho il cuore che è partito veloce, la pancia che mi chiede qualcosa e voglio aria, la sua aria.

I suoi occhi parlano, implorano e caro mio divino questa volta non mi tirerò indietro. Non mollo i suoi occhi, bacio delicatamente il labbro sul lato destro, passo su quello sinistro e poi mi soffermo ancora sul labbro inferiore.

Resta fermo, non reagisce, è come se questa sera è lui a far la mia parte. Continua a tenermi stretta a se senza distogliermi lo sguardo.

Ho necessità di lui, il desiderio di averlo monta sempre più in corpo, non voglio andarci piano, non adesso, non voglio arrendendermi, devo riprovare ad avvicinarmi.

Inaspettatamente si allontana dal mio viso e lascia libera la mia schiena.

Non so più cosa pensare e la mia confusione aumenta quando vengo presa per mano e trascinata da lui, prima tra la folla, poi tra i tavolini e ancora sempre più lontano da tutto e tutti, fino a fermarsi su un muretto, verso una parte confinante e isolata del locale.

«Stella!» mormora a fatica cingendo il mio volto tra le mani, mentre percepisco le vibrazioni tra i nostri corpi che causano un effetto sospeso tra il nulla e la perdita del contatto con la realtà. «Non ci speravo più» sussurra prima di sentire le sue morbide labbra sulle mie. Dopo aver aspirato dolcemente quello inferiore con una leggera presa dei denti, si insinua incontenibile nella mia bocca. Le nostre lingue si incrociano, danzano armoniose, intervallate da morsi delicati, quasi come a sprigionare in quei gesti le frustrazioni tenute represse da entrambi. Si ridesta e si allontana per scrutarmi attentamente, ma come una calamita ritorna da me, incapace di tenere le sue labbra lontane dalle mie. Questa volta i suoi baci sono più affamati, da togliere il fiato e mandar via ansie e pensieri. Il suono della musica è lontana, ma è quello delle nostre lingue che mi entra nell'anima, capace, insieme al suo tocco, di mandarmi in paradiso.

Si ridesta con gli squilli del suo cellulare «Stella, quanto hai bevuto?» si stacca da me angosciato, cercando di allontanarsi di qualche passo e a tenersi lontano dalla sua tentazione.

Probabilmente tutto questo non è logico, e sì, avrò pure idee disordinate in testa, ma io non voglio fermarmi, questa notte voglio ancora lui, voglio ancora le sue labbra, voglio ancora il mio momento idilliaco. Penserò dopo a risistemare tutto questo disordine. Adesso siamo qui, io e lui. Questa notte siamo noi.

Lo raggiungo, lascio che il telefono squilli ancora, bloccando la sua mano e impedendogli la presa. Una scatoletta non può interrompere tutto questo. Accarezzo i morbidi capelli, guardo quegli occhi magici e quei lineamenti così perfetti, inspiro profondamente il suo profumo; mi resta solo che sentire quelle labbra divenute, ormai, un meraviglioso magnete. Riprendo ad abbandonarmi a lui con teneri baci, tra uno e l'altro mormoro «Restiamo... Ancora... Qui...»

Sembra che i miei gesti non lo convincano: si allontana ancora da me, come in lotta con se stesso. Resta a osservarmi con occhi socchiusi studiando ogni minimo movimento, come se cercasse di leggere i miei pensieri.

«Gabri» lo guardo implorante. Ho bevuto, sì! Ma sono pienamente cosciente di cosa sto facendo, quei bicchieri mi hanno solo aiutata a sciogliermi.

«Fanculo! Cazzo!» ringhia vicino al mio viso afferrandomi subito per i fianchi e avvolgendo le mie gambe intorno alla sua schiena.

Il mio viso si accuccia sul suo collo e ne approfitto a sentire il suo profumo: note di agrumi mi inebriano, come tante altre volte, adesso però ho la possibilità di assaggiare e mentre le mie mani accarezzano la sua nuca, le mie labbra sono sul suo collo. «Fammi ancora vedere quella luce nei tuoi occhi» mi mormora intanto che i suoi passi diventano sempre più affrettati, fermando la sua andatura quando trova una panchina per accomodarsi tenendomi ancora stretta a se.

ELP Effetto Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora