Capitolo 1.2

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«No... già» esclama Sarà, mantenendosi con le mani al tavolo «Non è possibile, sono già qui?» indica con la testa Mattia e Gabriele che compaiono da dietro il vicolo e si avvicinano verso il locale «Da quanto tempo siamo qui?» si agita guardando l'orologio «Neanche un'ora... poi non ho finito. Ho da dirti altro. Importante».

Un'ora passata con spensieratezza, dopo aver calmato angosce e paure, in compagnia dei dettagli sull'organizzazione del matrimonio.

«Ohi ohi!» Si sofferma ispezionandomi il viso «Cos'è quello sguardo? Che succede ai tuoi occhi? Quel sorrisetto sulle labbra?» Ride tirandomi un calcio sotto il tavolo e puntandomi il dito contro.

«Smettila!» Mi agito «Stai diventando assillante con questa storia».

«Dico sempre le stesse cose, vero! Ma solo perché vedo sempre le stesse cose e tutto resta così com'è. A me non puoi nascondere nulla...» Precisa mentre con dita congiunte imita il battito di un cuore.

Mi affretto ad abbassarle le mani «Solo amici. Grandi amici». Appena sento la nuova canzone dei NewFaces, in sottofondo, tento di distrarla «Oh! Senti, senti...», indico la musica che viene dall'alto «Sai che mi sono iscritta al loro contest, ho mandato un mio video. Chi vince parte in tour con loro come band o cantante di supporto».

A parte il tentativo di distogliere l'attenzione da quello stupido commento, ho davvero inviato un'e-mail. Ho usato un video del mio canale YouTube.

«Forte! Se vinci, vengo con te». C'è cascata in pieno.

«Ma dai!» tento di contenere il suo entusiasmo «Ho provato, ma sarà improbabile, impossibile, l'ho fatto per gioco».

«Buonasera signorina» sento parole sussurrate all'orecchio, e un abbraccio alle mie spalle mi culla dolcemente.

«Gabri, ciao!» lo saluto voltando il viso e lasciandogli un veloce bacio sulla guancia.

«Mattia ma siete già qua?» Sara si rivolge al suo promesso sposo socchiudendo gli occhi.

«Passavamo di qua...» le risponde Mattia con leggera indifferenza.

«Ma avevamo ancora da dirci, fatevi un giro» questa volta risponde nervosamente agitando in avanti le mani.

«Sara, dai! Ti prego!» si intromette Gabriele «Aiutatemi, questo non lo sopporto più. Continuiamo il giro insieme. Andiamoci a prendere qualcos' altro da bere più avanti... poi ci sono i "Ragazzi Salentini", piacciono a Stella»

Sara si sofferma a guardare i miei occhi, poi mi sorride. Le rispondo solo alzando le spalle.

«Andiamo ragazze! Non potete lasciarci soli... poi ci aspettano fuori Serena e Francesco. Questa sera sono zucchero e miele, una sdolcinatezza fastidiosa» incalza ancora Gabriele.

Ridiamo divertite io e la mia amica conoscendo i due innamorati e i loro modi delle volte eccessivi e imbarazzanti per chi sta intorno.

«Allora?» Implora Gabri.

«Sara andiamo, salviamogli la serata!» dico alzandomi dalla sedia.

È bastata una dichiarazione di cinque parole per ritrovarci fuori dal locale catapultate da forti braccia.

«Andiamo Stella» Mi incita Gabriele prendendomi per mano.

Gesto subito osservato da Sara. Quel suo sguardo puntato addosso: occhi a cuoricino e ghigno malizioso. Come volermi dire "e questo cos'è?"

La guardo in cagnesco trasferendole anch'io in telepatia "Ma per quale motivo ci sono sempre dei preconcetti quando l'amicizia è tra uomo e donna?" Non voglio giustificarmi e ne tanto meno tirarmi indietro su gesti e comportamenti che sento naturali. Siamo colleghi. Lui è il mio responsabile di reparto. La nostra conoscenza è nata tra maglie e pantaloni, dopo risate e confidenze si è trasformata in amicizia, fino a diventare un legame indissolubile. Come non puoi coinvolgere un tipo così nella tua vita? Dopo appena un mese conosceva tutti i menu di mamma Patrizia, è diventato il pagliaccio preferito di Davide e si è inserito perfettamente nella comitiva dei miei amici, che ora sono più suoi che miei.

ELP Effetto Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora