11.

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Carter

Certo che Alice ha un caratterino, eh.... Cavolo, mi fa ancora male tutta la schiena!

E io che pensavo pure avrebbe avuto la stessa reazione di Noemi (ovvero ridere e qualche urla in cui diceva di rimetterla immediatamente giù).

Invece no. Proprio il contrario. Cioè... Più o meno, perché ha gridato di rimetterla giù, ma in più mi ha riempito di pugni (molto forti e dolorosi) e pizzicotti (di quelli piccoli, che sono letali). Fanno talmente male che, appena tornati in camera per riposarci un po', mi butto sul letto di schiena e grido.

Stasera mi sa proprio che mi tocca dormire a pancia in giù e in qualche posizione strana (chiaramente se riesco a dormire).

Però devo ammettere che è carina quando fa così. Cioè è sempre carina. Penso.... Che mi sta succedendo? Non posso pensare veramente a questo. No no. Carter riprenditi. Immediatamente.

Shawn

Sono ancora arrabbiato con Taylor. In realtà non arrabbiato, penso qualcosa di diverso....
Insomma, sono "arrabbiato" con Taylor perché ha preso Noemi e se l'è caricata in spalle, il tutto facendola ridere. Cosa che io non riesco a fare mai. E la stessa cosa con Cameron.

Non ce la faccio più a stare sdraiato sul letto a fissare il soffitto, così avviso Hayes che esco, ricevendo come risposta un "mmmh" mezzo addormentato. Per cui decido che è meglio scrivergli un biglietto e lasciarglielo vicino al telefono, così lo vedrà di sicuro.

Prendo il telefono, infilo dieci euro  nel caso mi venga fame nella mia cover, dove c'è disegnato un pallone da pallanuoto, ed esco. Cammino fino in fondo al corridoio, la nostra stanza è l'ultima, e scendo le scale.

Arrivo all'ingresso, ricambio il saluto cortese del signore al bancone e mi dirigo verso non so dove per farmi una passeggiata e schiarirmi le idee.

Dunque.... Staremo qua tre settimane.
Nelle prime due faremo gli stage e ci alleneremo per la terza settimana, dove ci saranno le gare.

Questo significa che dovrò passare tre lunghissime settimane con tutte quelle. Alla fine, se escludiamo gli urletti e robe del genere, non sono le persone più noiose che io conosco, però....

Però boh. Non lo so. Non mi convince molto il fatto che resteremo tre settimane insieme. E poi dovremmo riuscire a non farci scherzi, perché Luca e le allenatrici hanno detto che se ne facciamo qualcuno ci riportano indietro e non faremo più gare per il resto degli anni che verremo ad allenarci.

E questa cosa non va affatto bene a nessuno di noi, perciò abbiamo deciso di fare una sorta di tregua per queste settimane, non vogliamo rischiare così tanto solo perché siamo un po' infantili.

Mi giro a cercare un cartello per vedere in che via sono, prima che mi perdo, e leggo "via delle grazie". Okay, per il ritorno mi basta trovare questa, andare sempre avanti, e sono arrivato. Perfetto.

Vado avanti per un po' guardandomi le punte delle scarpe e pensando a cose varie, quando vado a sbattere contro qualcosa. O meglio qualcuno. Chiedo gentilmente scusa, o almeno sto per farlo, quando alzo la testa e, sorpreso, mi ritrovo Noemi davanti.

<<Ma guardi dove vai? >> domande seccata, mentre si rialza.

<<Stavo pensando e non mi sono accorto di esserti andato addosso. Stai calma. >>

<<Tranquillo, ho solo sbattuto la testa contro il tuo braccio, sono caduta per terra di sedere, e sbucciata un gomito. >> mi risponde ironica.

<<Che simpatica. E comunque tu, se mi vedevi arrivare, potevi spostarti, sai? >>

<<Beh non ti ho visto. E comunque adesso sarebbe colpa mia? >>. Mi guarda malissimo e poi riprende :

<<Senti, sai dov'è l'hotel? Ho dimenticato la via. >>

<<E perché dovrei dirtelo, scusa? >>

<<Non lo so... Forse perché ne ho bisogno? >>

<<Sempre con quel tono seccato, eh? Forse se lo dici più gentilmente.... >>

<<Ma stai scherzando, spero. Non sono mica una bambina di tre anni e tu il mio insegnate di materna che mi dice che se voglio andare in bagno devo dirlo dolcemente. >>

<<Sto ancora aspettando >> le dico sbattendo il piede per terra con un ghigno sulla faccia.

<<Oh, andiamo.... Ma sei serio? >>

<<Mai stato più serio di  così. >>

<<Beh, sappi che non ho intenzione di fare quello che mi hai chiesto. Per cui mi limiterò a seguirti fino a quando non torni all'hotel. >>

<<Va bene, ma ti avviso che ci vorrà un po', perché non ho nessunissima intenzione di tornare presto. Vuoi seguirmi ancora? >>

<<Ho il telefono scarico e non ho intenzione di fare la vocina dolce, per cui si. Si, ne ho ancora l'intenzione >>

<<Okay.. Allora da questa parte. >> dico.

Camminiamo ancora per un po', arrivando a una piazza in centro città e, essendo le quattro, ci prendiamo un gelato. Devo dire che non è niente male, ma ne ho mangiati di meglio. Io ho preso crema e pistacchio, Noemi invece cioccolato e stracciatella. Che gusti banali.

Finito il gelato torniamo indietro e, appena vede la via in qui ci siamo scontrati fa :

<<Okay, adesso mi puoi dire dov'è l'hotel? >>

<<Certo, è in fondo alla via. >>

Mi guarda malissimo e poi mi dice :

<<In fondo alla via? Cioè tu mi stai dicendo che ti ho seguito per tutta la città quando l'albergo era in fondo alla via? >>

Con tutta la calma del mondo, perché so che questo la farà arrabbiare, le rispondo :

<<E a dirtelo subito che gusto c'era, scusa? >>

<<Io ti... >> Ma non finisce la frase che fa un verso esasperato e se ne va via sbattendo i piedi per terra.

La osservo andare via e sorrido.

Spazio autrice :

Ehi, ragazzi e ragazze!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ma non lo so perché oggi non sono molto in veda di scrivere. Alla prossima (penso domani) un bacio, noemi ❤️

amo il mio peggior nemico  ||Shawn Mendes||❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora