Oramai sono passate oltre dodici ore che sono in camera chiusa a chiave e le uniche tre persone che si sono preoccupate di me sono state il principe Lucas, Harry il maggiordomo e Niall.
-Principessa Annina? Le ho portato qualcosa da mangiare.- bussa Harry.
-Lascia pure fuori dalla porta, Styles. Forse mio padre lo calpesta prima di raggiungere la camera reale.-
-Signorina Horan, ne vuole parlare con una persona oltre che al vento?-
-In che senso al vento?-
-Quando la vengo a chiamare spesso parla da sola.-
-A volte mi capita... Vedo nella mia mente mia madre e la immagino davanti a me.- mento, so benissimo che mia madre non è morta. Inoltre è una scusa per non fargli capire che parlo con gli animali a modi Biancaneve.Apro la porta e lo faccio entrare.
-Perché non mangia da ore ormai?-
-Dammi del tu, Harry. Comunque, mio padre, come hai potuto notare anche tu, da quando è scomparsa mia madre è cambiato. È quasi chiuso in sé stesso e non vuole aprirsi, fa ciò che gli dice la mia matrigna, lei che non sa cosa vuol dire avere a che fare con dei figli che hanno perso la madre. È anche per questo che sono acida.-
-Io ti do pienamente ragione, ma non posso opporrermi, altrimenti perderei il mio posto.-
-Ma tu non devi fare niente! Ora tocca a me vendicarmi per tutti questi cambiamenti. Mi passi il vassoio?-E dopo dodici ore di vuoto sia in bocca che in pancia, ecco che ritorna quel sapore di cibo inconfondibile.
-Ti ringrazio Harry! Sei sempre vicino a me, mi consoli da oltre dieci anni.-
-È il mio lavoro. Ora, con permesso, vado a dare una mano a tuo padre, principessa.-
-Vai pure.-Continuo a mangiare e, fino all'ultimo boccone, gusto il suo sapore.
-Annina, non mangi da dodici ore, non da una settimana!-
-Zitto Ashton. Mi deconcentri.-Sento bussare ancora una volta.
-Annina, posso entrare?- mi chiede qualcuno.
-Niall?-
-No, sono tuo padre.-Sbuffo, mi alzo dal letto e gli apro la porta.
-Chissà come mai quella strega non si fa più viva in camera mia!?-
-Ti ricordo che anche se non è tua madre è pur sempre mia moglie.-
-Mogliastra.-
-Lo sai che non esiste questa parola?-
-E beh? Hanno aggiunto al vocabolario la parola petaloso, perché non aggiungere anche mogliastra? In Italia hanno tentato di aggiungere bufu!-
-Comunque sia, sono venuto per parlare.-
-Non l'avevo intuito.- ironizzo.Lo lascio entrare e lo faccio sedere sul mio letto.
-Senti figlia, le cose sono cambiate.-
-Appunto, se sono cambiate perché dobbiamo continuare con questa farsa del secolo scorso! Siamo nel terzo millennio, non nel secondo! Abbiamo scoperto nuove tecnologie, abbiamo cambiato le cose, ci siamo evoluti!-
-Non intendevo questo. Non andrai a quella visita alle cinque, ci andrai tra mezz'ora.-
-Sei venuto a dirmi solo questo?!? Facevi prima ad avvertire Harry, così che tu non perdevi tempo!-
-Non perdo mai tempo a parlare con mia figlia.-Inizio ad accarezzare la schiene di Michael, accomodato sulle mie ginocchia, e guardo mio padre con uno sgardo atroce.
-Hai intenzione di dirmi qualcosa? O ti devo pure indicare dove sta la porta?-
-Ho capito. Non ti sto simpatico.-
-Domandati il perché!-
-Me ne vado, così puoi parlarmi male alle spalle.-
-Papà, io non parlo male alle spalle, o almeno non a quelle tue, di Harry e di Niall.-Sorride di nascosto ed esce.
-Non credi anche tu che la principessa abbia esagerato con suo padre?- domanda Michael.
-Sì, lo credo anch'io.- risponde Ashton.
-Ok, forse ho esagerato ma almeno ha capito come mi sento, o almeno credo che lo abbia capito.-Entro in bagno con un vestito e mi chiudo dentro per indossarlo. Non è gigantinormico, bensì corto e poco ingombrante. Esco e vado verso l'armadio, prendo una borsa grande e decido di fare una cosa che non ho mai fatto; porterò con me Michael e Ashton.
-Credete che ce la facciate a stare in questa borsa insieme senza rompere niente?-
-Ci vuoi portare con te?-
-Perché no? Ormai siete gli unici che mi capite! Inoltre lasciarvi qui da soli come l'ultima volta è meglio di no.-Saltano nella borsa e condividono lo spazio assieme senza litigare, forse perché non hanno mai avuto la possibilità.
Prendo la borsa e mi dirigo verso l'atrio dove mi aspetta la carrozza con il futuro duca in piedi accanto ad essa.
-Principessa Horan! Prego, salga pure.- e mi fa il baciamano.
-Posso portare i miei animali? Se no creano casini.-
-Ma certo! Da noi gli animali sono ben accetti, soprattutto da mio fratello.-Con l'aiuto del ragazzo salgo e mi siedo in senso contrario, poi mi raggiunge.
-Allora, spero che lei non abbia sentito qualcosa da parte di mio padre.-
-No, cosa mi dovrebbe dire?-
-Oh, niente di importante.-
-Come si chiamano i due gatti?-
-Il gatto si chiama Michael mentre lo scoiattolo si chiama Ashton.-
-Ah, è uno scoiattolo! Perdonami!-
-No, no. Non si preoccupi.-In poco tempo siamo già a destinazione.
Una villa particolare circondata da edera e alberi di ogni specie, eccezione per le piante esotiche tipo baobab. Oltre che vegetali ci sono anche animali, dai cervi alle puzzole.
-Come le dicevo, gli animali sono ben accetti!-
-Wow! Forse riesco a trovarmi una compagna!- miagola Mike.
-Io sicuro, guarda lì che belle donzelle!-Io non faccio caso alle loro discussioni sessuali, anzi rimango incantata dalla quantità di animali presenti.
-Come mai avete questa passione per gli animali?- chiedo.
-Lo scoprirai presto. Venga con me!-Entro nell'edificio e, se fuori sembra una foresta, dentro è una giungla.
-Martinus! Vieni che è arrivata la principessa!-
Sulle scale compare una figura. Me lo immagino tipo Tarzan con solo i bermuda di pelle di ghepardo lì sotto e una lancia in mano.
Invece è vestito come suo fratello: giacca e pantaloni eleganti blu, camicia azzurra e cravatta blu. Capelli ordinati all'insù e fazzoletto, anche esso blu, nella taschina della giacca.
-Salve, principessa Horan! Benvenuta nella villa Gunnarsen! Mi segua pure!-
Salgo le scale ed entro in una stanza tipo salotto.
-Prego, si sieda pure!-
-A cosa devo questa visita inaspettata?-
-Ad una chiacchierata per parlare di animali. Ho fatto molte ricerche per arrivare ad una conclusione. Ma passiamo alle presentazioni. Io sono Martinus Gunnarsen, lei è la mia gatta Charlotte e lei è la mia scoiattolina Madison.-
-Io sono Annina Horan, lui è il mio gatto Michael e lui è Ashton, scoiattolo anche lui.-Mike mi tira per la gonna.
-Ho come un presentimento. Sento che qui hanno tanti animali perché uno dei due ci parla con noi.-
Alzo la testa e noto la faccia soddisfatta del ragazzo.
-Ecco la vera conferma. Tu, come me, parli con gli animali, vero?-
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Buon Giorgio wattpad people!
Sono riuscita ad aggiungere anche il signor Gunnarsen Martinus!!!
Ok.
Scherzi a parte, dopo ricerche su ricerche il ragazzo scopre che la ragazza parla con gli animali!
Chissà cosa succederà...
Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!
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Two Land In Two // M. G. //
FanfictionDue nobili che, dopo essersi conosciuti, scoprono di avere un qualcosa in comune e che li legherà particolarmente.