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Oggi, 31.12.2017, mi trovo a casa Gunnarsen. Questa mattina sono andato con Martinus al supermercato per comprare gli ingredienti necessari per il dolce che voglio preparare stasera e, devo ammettere, ho fatto meno fatica del solito. Qui in Norvegia sono molto più civili e rispettano molto di più la privacy delle persone famose.

-A cosa ti serve la farina? Non devi mica cucinare!- scherza Martinus.
-Sì invece! Adesso andiamo da tua madre così che inizio già a fare il biscotto.-
-Biscotto?-
-Ti ricordi che a Natale, dopo il bacio sotto il vischio, ho detto a tua madre che per capodanno avrei fatto il dolce?-
-Ah! Sì, me lo ricordo!-
-Ecco.-

Saliamo in macchina e viaggiamo fino alla casa Gunnarsen.

-Eccovi piccioncini! Mi siete mancati un sacco! Avete letto il giornale di oggi?- ci abbraccia Anne.
-Io non sono ancora molto pratica col Norvegese.-
-Io non leggo i giornali.-
-E dove si trova Marcus?-
-Stava ancora discutendo con il duca per delle faccende quando siamo usciti per andare al supermercato per comprare gli ingredienti.-
-Ah, per cui arriverà più tardi?-
-Molto probabile.-
-Entrate pure!-

Ci lascia passare e io, dopo essermi tolta giacca e scarpe, mi sono diretta subito in cucina.

-Allora, con cosa iniziamo?- chiede la donna.
-Oh! Se vuoi puoi stare tranquilla! Qui in cucina me la cavo abbastanza bene se si parla di dolci!-
-Sicura?-
-Certo! Inoltre ho già ingaggiato il mio aiutante! Mi servono solo due grembiuli.-
-Sì. Sono qui.-
-Ora vai a rilassarti sul divano e goditi questo ultimo giorno dell'anno con tuo marito.-
-Va bene. Se hai bisogno sono di là!-

Estraggo dalla borsa che mi sono portata tutti gli elementi necessari per il dolce, dopodiché faccio indossare a Tinus un grembiule e mi faccio allacciare il mio.

-Bene. Iniziamo!-

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Sono passate tre ore più o meno è manca solo da ricoprire con la glassa al cioccolato ciò che ci è uscito. La mia faccia è completamente ricoperta di farina, esattamente come quella del mio aiutante.

-A te l'onore, signor Faccia Di Farina!-
-Grazie mille di questo onore, dolcetto.-

Spalma la glassa al cioccolato sul dolce e, appena finisce, si toglie il grembiule, per poi venirmi incontro e baciarmi la punta del naso infarinato.

-Abbiamo finito. Spero vivamente che faremo colpo.-
-È una ricetta di mia invenzione; se non piace la cancellerò o la migliorerò.-
-Vado a farmi una doccia; per colpa tua è scoppiata una nube di farina per tutta la cucina.-
-Sei stato tu che mi hai strappato il sacchetto dalle mani! Inoltre ti sei divertito a riempirmi la faccia con la farina.-
-Va bene. Vado, mi lavo e torno.-
-Io lavo, mi faccio una doccia e aspetto che sia pronta la cena.-

Prendo una scopa e pulisco il pavimento, raccogliendo poi il mucchietto che si è formato.

-Annina, la doccia è libera! Hai portato i vestiti di riserva?-
-Avevo già predetto che finisse così, quindi sì.-

Salgo le scale e mi faccio dire dove si trova il bagno; al piano di sopra ci sono stata solo per la sua dichiarazione che ebbe anche successo.

-Ecco il bagno. Fai in fretta che tra un'ora si mangia.-
-In un'ora sono lavata, asciugata, vestita e ben messa.-
-Vai a farti bella.- e mi bacia la guancia.

Entro in bagno, chiudo a chiave la porta e mi svesto, per poi entrare in doccia. In dieci minuti sono fuori e inizio ad ascuigarmi. Dopo cinque minuti sono asciutta e vestita, mancano solo i capelli che, come minimo, ci vogliono altri cinque minuti. Poi mi metto un po' di mascara e un rossetto. Infine scendo in salone.

-Wow.- sussurra Tinus.
-Che c'è?-
-Quel rossetto ti sta d'incanto.-
-E lo sai dove sta bene questo rossetto?- dico avvicinandomi.
-No, dove?-
-Qui.- e gli bacio la guancia sinistra lasciando il segno del rossetto rosso.
-Sono marchiatoooo!-
-E anche un po' stipidoooo! Su, vai a lavarti la guancia.-
-No!-
-Vai a lavarti!-
-Ho detto di no!-
-Allora fai la figura del pollo!-
-Ok!-
-Ragazzi! Venite a tavola che è pronto!- urla Anne dalla sala da pranzo.

Andiamo con calma a sederci e iniziamo a mangiare

-Tinus, cos'è quel coso che hai sulla guancia? Non è per caso il rossetto di Annina?- commenta Marcus.
-Probabile.-
-E perché non ti vai a lavare tesoro?- domanda la madre.
-Lascia perdere Anne. Ci ho perso le speranze con lui e lo conosco da pochi mesi. Non immagino la tua situazione.- esordisco.
-Tinus, vai a lavarti la guancia prima che ti prenda per le orecchie.-
-Subito!-

Si alza dalla sedia e corre in bagno a lavarsi.

-Insegnami! Anne insegnami!- imploro la donna. Lei come risposta ride, seguita poi da tutti gli altri.
-Basta che hai una voce che dichiara quello che vuoi fare.-
-Fantastico. Ci proverò a casa.-

Ritorna di fretta e furia e riprende a mangiare.

-Con quale velocità! Quando te l'ho chiesto io hai fatto io broncio!-
-La prossima volta sii più convincente!-

Appena finiamo di mangiare questa deliziosa cena (il tronco era delizioso) vado assieme a Tinus e Mac in camera di quest'ultimo, che tra l'altro è identica a quella del fratello.

-Allora, mancano ancora due ore prima che usciamo a fare una passeggiata. Che facciamo?- domanda Mac.
-Si potrebbe giocare a monopoli fino a quando dobbiamo uscire.- propone il mio ragazzo.
-Ottima idea! Io non gioco a monopoli da dieci anni!-
-Allora giochiamo!-

Uno prende il gioco e l'altro distribuisce i soldi.

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Due ore passano in fretta quando ti diverti, ma soprattutto quando giochi a monopoli e vinci.

Ebbene sì, dopo due ore di gioco ho vinto io.

-Ragazzi! Scendete e preparatevi che usciamo per andare a festeggiare in piazza!- ci richiama il padre.
-Arriviamo subito!-

Scendiamo di corsa dalle scale e ci prepariamo, io con la mia adorata giacca Napapijri che mi ha accompagnata in tutta la mia vacanza.

Usciamo e andiamo verso il centro del paese, dove si può ammirare un fantastico albero natalizio decorato in modo eccellente.

-Benvenuta nella piazza di Trofors!- dicono all'unisono i figli Gunnarsen, nonché Marcus, Martinus ed Emma.
-Bello qui! Adoro questo posto e magari posso dare il regno a mio fratello e scappare qui per vivere con i miei figli e mio marito futuri!-

Vedo gli occhi di Tinus luccicare dalla commozione.

-Davvero?-
-Certo! Ma non sono sicura che mio fratello sia pronto per prendere il regno e governarlo.-
-Ma potrebbe anche avere una sorella che lo aiuti nel capire delle regole per governare un regno.-
-Giusto.-

Mancano dieci minuti e, in questo arco di tempo, aiuto i Gunnarsen a posizionare i fuochi d'artificio.

-Mac! Puoi scattare una foto quando te lo dico io?- domanda Tinus prendendomi per il braccio.
-Certo Bro!-

Afferra il cellulare del fratello mentre quest'ultimo si avvicina a me.

-TRE... DUE... UNO...-

Mi avvicino a lui e lo bacio, proprio quando scoccano le dodici e partono le fontanelle e i fuochi.

Ci stacchiamo, ci guardiamo negli occhi e rimaniamo in quella posizione.

-Buon anno!- mi dice.
-Buon anno!- gli rispondo.
-Ehm... ragazzi? Quando devo scattare la foto?-

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Buon Giorgio!

Oggi mi sono spaccata le gambe a fare un orribile salita in bicicletta.

La mia parte preferita di questo capitolo è l'ultima frase di Marcus.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Two Land In Two // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora