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Pov's Annina

Il tempo sembra non passare mai.

Ormai sono qui da oltre due ore a guardare il soffitto, ma sembra essere passato un giorno intero.

La porta è sempre semi chiusa, la luce del sole comincia a diminuire e il letto è ancora disfatto.

-Annina, scommetto che si sta pentendo del suo passato.- miagola Michael.
-Sì, come no...-
-Non mi credi?-
-Neanche un po'!-
-Scommettiamo! Scommetto su questa vita in questa casa assieme a te che lui si sta pentendo e verrà qui a parlarti del fatto che ha perdonato il passato.-
-E io invece scommetto su un qualsiasi prodotto per gatti che invece è il contrario.-
-Allora, se vinco io, tu mi compri per una settimana tutto ciò che voglio mentre se vinci tu, io me ne andrò via.-
-No! Se vinco io, tu... Ehm, tu... NON POTRAI DORMIRE SULLA MIA PANCIA MA SUL PAVIMENTO PIASTRELLATO!-
-Affare fatto!- e alza la zampa.

Ci stringiamo l'arto e finalmente qualcuno bussa alla porta.

-Annina! Non ci crederai mai!- parla emozionato Harry.
-Hey! Non è mica arrivato Martinus con Louis!-
-E invece sì! Ti stanno aspettando in salone perché Tinus ti deve parlare!-

Cazzo. Gatto, me la pagherai cara se è venuto qua per scusarsi.

-Ok, Michael! Vieni con me.-

Attraverso tutti i corridoi per poi raggiungere il salone animato da mia fratello che sta cercando di essere spiritoso.

-Sentite questa: sapete cosa ci fanno due infermieri in banca? Un prelievo!-

I presenti, cioè Louis, i Gunnarsen e i miei, accennano un sorriso tanto per non dirgli "Tesoro, era una schifezza esorbitante!"

-Oh! Ecco Annina! Martinus è venuto a parlarti!- interrompe mio padre.
-Fantastico... Seguimi nella mia stanza, anche se spero non sei venuto qui a parlarmi della bimba.- sussurro l'ultima parte.

Ripercorro la strada di prima ed entro nella mia stanza chiudendola alle spalle di Tinus.

-Allora. Cosa vuoi da me?-
-Voglio raccontarti una cosa che mi è successa oggi.-
-A ha. E credi davvero che possa interessarmi?-
-Certo! Parla anche di te!-

Lo guardo confuso, poi mi mette le mani su entrambe le spalle e mi fa sedere sul letto, coglie Michael da terra e lo mette sulle mie ginocchia.

-Mettiti comoda, la storia è piena di emozioni!-

Continuo a non capire, ma lo lascio parlare.

-Allora, da dove posso cominciare?-
-Di sicuro io inizierei dalla conclusione della storia, tanto per essere logica.- ironizzo.
-Ok! Allora parto dall'inizio! Ero in casa mia, più precisamente nel mio salotto, seduto sul divano con le ginocchia al petto e gli occhi lucidi. Continuavo a dirmi che senza una persona importante nulla avrebbe più riportato il sorriso sulla mia faccia, quando mio fratello ha avuto una brillante idea. Dopo svariati minuti mi fa alzare dal divano e mi porta di fuori in giardino. Passeggiammo un poco e poi mi fermai davanti all'entrata del boschetto dietro la nostra casa. Lui mi chiese il perché non entrare? Gli risposi semplicemente che quel dannato bosco era la colpa della mia tristezza. Allora decise di portarmi da un'altra parte e quindi mi fece salire sulla carrozza. Arrivammo dopo qualche minuto davanti ad un vecchio nucleo di cittadini dove le case erano interamente in pietra e legno. Poi bussò ad una delle porte e si affacciò un signore che conoscevo molto bene: Calum Hood. Discussimo per parecchio tempo e alla fine si fece convincere dalle mie parole. Gli dissi semplicemente che se non venissi perdonato da sua figlia, non avrei mai ritrovato ciò che avevo perso. Decise allora di farci vedere la fanciulla, così che io le potessi chiedere scusa. Lei disse poche parole dopo che le raccontai cosa successe quando era piccola, e di quelle parole mi incantò il loro messaggio. "Vai da lei!" mi disse, "Non aspetta altro che il tuo arrivo!". Presi mio fratello dal braccio dopo aver abbracciato la bimba e corsi sulla carrozza, dirigendomi verso la casa della persona che avevo perso, in cerca di riuscire a riempire il vuoto nel mio cuore. Ed eccomi qui, a raccontarti questa vicenda.-

Quando raccontava gesticolava pure, mostrandomi per filo e per segno quello che stava dicendo. Era buffo! Invece ora ha gli occhi incollati sui miei.

-Allora? Ti è piaciuta la storia?- mi domanda.

Io ancora non ci posso credere! È andato da quella piccola bambina a farsi perdonare solo per me?

-Questa storia l'hai parlata solo per dirmi che sei riuscito a perdonare il tuo passato?-
-Esattamente!-
-Ho vinto la scommessa! Annina, preparati a fare compere per felini!- si intromette Michael.

Il ragazzo inizia a mettere gli occhi su Michael per poi spostarli su di me e così finché non si mise a grattare il mento confuso.

-Scommessa? Quale scommessa?-
-È una cosa tra me e lui.-
-Io ho scommesso che saresti venuto qui per scusarti con lei.- parla ancora il micio.
-Ah. Quindi ora si scommettere anche sulle azioni, vero?- riprende Tinus.
-Boh! Credo di sì.- rispondo.
-Allora scommetto che entro stasera darò un bacio a qualcuno!-
-E io scommetto invece il contrario!-
-Tu cosa metti in scommessa?-
-Non ne ho idea. Tu?-
-Neanche io! Allora sta ad Ashton decidere su cosa dobbiamo scommettere!-

Il diretto interessato, che per tutto il tempo è rimasto sdraiato sul mio cuscino con le chiappe all'aria, si mette a sedere e ci fissa pensando a cosa dire.

-Decido io sul serio?-
-No, per scherzo. Ma certo!-
-Ok! Allora, Annina scommette per la sua verginità! Mentre Tinus anche!-
-CHE COSA?!?- urliamo assieme. 
-Avete sentito bene quello che ho detto! Non fatemi ripetere le cose!-

Io continuo ad essere perplessa, rossa per l'imbarazzo e pee la furia allo stesso tempo.

-Allora? Volete contare quanti peli ho sul corpo o scommettete?- interrompe quel silenzio Ash.
-Io quei peli, fossi in loro, te li strapperei uno ad uno.- commenta al posto il mio Mickey.
-Michael a parte, ci state?-
-Sno.- facciamo ancora insieme io e il Gunnarsen.
-O sì, o sì. Decidete. Ma fate in fretta, non ho tempo da perdere io!-
-Ma che tempo da perdere hai tu che stai tutto il giorno a ronfare sul mio cuscino!-
-Appunto. Io potrei dormire in questo momento. Accettate e basta.-
-Ma perderò comunque la mia verginità, sia se perdo, sia se vinco?-
-Io lo sto facendo per farti capire una cosa.- sussurra, tanto che io faccio fatica a sentirlo.
-Sì, ma grazie al cazzo però!-
-Annina, se non vuoi va bene.-
-Non voglio illuderti! Inoltre non è stato detto con chi si perderà la verginità, giusto?-
-Giusto! Allora ci sto!-
-Anche io! Se vinci decidi con chi!-
-Idem tu!-

Ci stringiamo la mano e andiamo nel salone dove abbiamo abbandonato gli altri.

-Avete risolto voi due?- domanda Mac.
-Sì, amici come prima!- risponde il ragazzo. Quanto vorrei non fosse una sola amicizia la nostra, ma qualcosa in più.
-Allora, che ne dite se oggi rimanete qui veramente a dormire e a cena?- domanda Niall.
-Ok!-

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La cena era squisita! Sto pensando che le zuppe siano state opere di quella bifolca di una donna stronza che c'era prima. Ora invece una bella pizza fatta a mano dal nostro cuoco Vincenzo: una bontà indiscutibile.

-Allora, Marcus, tu dormirai in camera con me, mentre Martinus in stanza con Annina.- annuncia Niall.
-Per te va bene, bro?-
-Per me sì.-
-Ottimo! Buona notte!- e i due si chiudono nella loro camera.

Fantastico... sono sia felice, sia tesa. Ho paura che succede come la prima volta che abbiamo dormito assieme, cioè che lui finisce con la faccia sul pavimento.

-Non ti preoccupare, non cadrò a terra questa volta.- mi rassicura.

Sento un brivido percorrermi l'intera colonna vertebrale. Poi si avvicina e fa quello che speravo non facesse; mi bacia.

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Buon Giorgio!

Mi stavo annoiando un poco e allora ho deciso di aggiornare questa storia che va avanti così.

Tinus ed Annina fanno pace e alla fine se bacianoooooo!

Ash invece è un piccolo bastardo e credo che lo possiate capire il motivo.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Two Land In Two // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora