8.

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Con passo spedito arrivano i due norvegesi accanto a me.

-Scusate, io non mi trattengo più. Seguitemi.- gli dico.

Con poche falcate mi ritrovo davanti ai due reali con le braccia conserte e la faccia da incazzata.

-Sei una strega del Caspio!!!- urlo.
-E tu che ci fai qui? Non devi ascoltare le conversazioni altrui, è maleducazione!- ribatte lei.
-Beh, mentre mettere sottosopra camera mia è mancanza di rispetto! Ferire e abbandonare il MIO scoiattolo alla casa dei Gunnarsen con gravi lesione lo è ancora di più! Ma cosa ti passa per la mente?!? Inoltre, non insultare le persone alle spalle, digli le cose in faccia!-
-Senti figlia, sei molto maleducata.-
-NON SONO TUA FIGLIA!!! È COLPA TUA SE SONO COME SONO!-
-Io comunque ho lasciato lo scoiattolo in una casa abbandonata, non in una reggia di lusso.-
-Sta insultando casa nostra?!? Quella non è una casa abbandonata e credo che il gesto che lei ha compiuto non sia degno di una regina, ma di una donna invidiosa e possessiva!- si arrabbia Martinus.
-Come osa lei offendermi così?!-

In quel preciso istante la mano di mio padre richiama l'attenzione di tutti.

-Tu hai saccheggiato la camera di mia figlia?-
-E non solo, ha rapito il MIO scoiattolo e ridotto in condizioni critiche.-
-Come hai potuto?! Sono gli animali di mia figlia!-
-Anche la m...-
-Non osare dirlo! Se fosse tua figlia, cosa che non sarà mai, non ti saresti mai comportata così!-
-Preferisci lei a me? Sono tua moglie!-
-E lei è mia figlia! Tu non sei sangue del mio sangue mentre lei sì! Ora vattene, non ho nient'altro da dirti.-

Lei, ancora più arrabbiata e delusa, mi passa davanti, mi punta il dito contro è mi sussura.

-Non finisce qui, piccola bimba viziata.-
-Non sono viziata e indicare le persone è un altro gesto di maleducazione. Si deve scusare entro stasera con quattro persone e due animali come minimo.-
-Stronza.-
-Moderi il linguaggio! Non sono parole accettate in questo castello!-

Se ne corre via, lasciandomi prendere una grande boccata di sollievo.

-Annina, hai una bella faccia tosta, scommetto che se la mamma non fosse morta ti avrebbe dato ragione.-
-Ah, papà? Una cosa che riesco a percepire è che quella donna che continua a darmi sui nervi sarebbe da evitare.-
-Perché?-
-Prima di tutto hai visto come si comporta, secondo mente: ha detto che la mamma è morta in un incidente, poi di tumore e poi annegata nella vasca da bagno. In realtà la mamma è ancora viva, me lo sento dentro.-
-Sai, questa cosa che tu percepisci che le persone fanno questo o siano quest'altro mi terrorizza. Sei una veggente?-
-No, è intuito femminile.-

Passano due ore e mezza e, accompagnata da Martinus, vado dal veterinario per ritirare Ashton.

-Oh, mio, Dio. La principessa di Irlanda!- dicono in coro tutti gli infermieri per poi fare un inchino.
-Sì, sono qui per lo scoiattolo che oggi ha portato il qui presente signor Gunnarsen.-
-Subito principessa!- e corrono a destra e a manca.

Sempre di fretta, si presentano con un coscino su cui è appoggiato il mio batuffolo di pelo.

-Hey Ash! Stai bene?-

Fa cenno con la testa rimanendo sdraiato.

-Grazie mille, avete salvato la vita del mio amico!-
-Come ha fatto a farsi così male?-
-Oh, lasci stare. Una cosa privata. La ringrazio ancora ed arrivederci!- ed esco assieme a Martinus.

-Non so come ringraziarti Martinus, davvero.-
-Non ti preoccupare, non ce n'è bisogno! Per gli amici questo ed altro!-

Appoggio non so dove il cuscino con su lo scoiattolo e lo abbraccio. È la prima volta che abbraccio una persona al di fuori dei balli lenti e della mia famiglia.

Con sorpresa ricambia l'abbraccio è accarezza i miei capelli.

-Dobbiamo andare, tuo padre ci aspetta al tuo castello, ricordi?- bisbiglia al mio orecchio.
-Giusto, scusa.- e salgo sulla carrozza rossa come un pomodoro se non di più.

Partiamo e stiamo in silenzio, finché Ashton interrompe questo.

-Sareste una bella coppia voi due, proprio come me e Madison.-
-Ashton! Credo che non sono discorsi da fare in questo momento!-
-Prometto che ti aiuterò a liberarti del matrimonio predisposto da tuo padre e te ne farò uno con lui.-
-Ash!-
-Ok... La smetto... Anche se siete così teneri.-
-ASHTON!-
-Perdonami.-

Si manifesta un altro silenzio imbarazzante, tanto che sto per addormentarmi.

-Eccoci arrivati. Fuori c'è mio fratelli che ti aiuterà a scendere.- parla Martinus.

Apro la porta, afferro la mano di Marcus e scendo dalla carrozza.

-Rimanete a cena? Mi farebbe piacere avervi ancora qua.-
-Con molto piacere Annina!-

Da dietro di noi si sente la voce di mio padre.

-Oh! Che carini che siete signor Gunnarsen ed Annina!-

Non capendo cosa intende, lo guardo confuso. Poi mi fa cenno con la testa e io abbasso lo sguardo fino a vedere che le nostre mani sono ancora legate.

Le sciogliamo ed entriamo.

Ci viene a salutare Michael che, per miracolo, è riuscito a riacquistare il sorriso.

-Figlia, vieni con me, ti devo parlare.-

Entriamo in salotto e mi siedo sulla mia poltrona.

-Allora, domani andrai assieme alla truccatrice ed alla parrucchiera a prendere un abito da sposa.- dice deciso lui.
-Come?!?-
-Sì, tra poco più di un mese ci sarà la cerimonia e dobbiamo iniziare.-
-Papà! Devi smetterla di vivere nell'antico! Le persone nobili non sono più obbligate a sposare chi decide i propri genitori! Siamo nel 2017, non nel 700 avanti Cristo! Se io non voglio sposarmi a questa età, non mi sposerò, capito? E neanche tu puoi impormi delle cose che non voglio, ok?-
-Ma io sono tuo padre e tu devi ascoltarmi!-
-È questo il punto! Tu mi obblighi sempre a fare cose che io non voglio! Hai mai pensato a come mi sento mentre tu mi imponi cosa fare?!? Scommetto che tua madre non ti obbligava a sposare le persone nobili, altrimenti non avresti sposato quella stronza che hai come moglie!-
-Ok, hai ragione, vuol dire che il matrimonio sarà l'ultimo obbligo che ti impongo. Ora puoi andare.-

Ho le lacrime agli occhi; per quale motivo mio padre si è fatto influenzare così tanto da quella strega?

Corro fuori dal salotto e appoggio la porta di camera mia sullo stipite, lasciando solo uno spiraglio di spazio.

-Annina! Come fai a correre così veloce con i tacchi e la gonna lunga?- domanda qualcuno dopo aver bussato alla porta. Capisco subito che si tratta dei gemelli.
-Cosa c'è? Avete bisogno di me?-
-Sì, vogliamo sapere perché sei corsa così fino alla tua camera, ci lasci entrare, per favore?-
-La porta è aperta, fate come se fosse camera vostra.- ed oltrepassano lentamente l'uscio seguiti da Michael.
-Allora, siamo tutto orecchie.-
-Mio padre insiste sulla storia del matrimonio.-

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Buon Giorgio e buon anno 2018!!!

È da un sacco che non aggiorno perché la prima settimana di scuola ho quattro test e la mia testa scoppia.

Come state? Iniziato bene questo anno nuovo?

La prima cosa che ho fatto è stato autoabbracciarmi.

Viva la solitudine!!!

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Two Land In Two // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora