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Scommetto che se avessimo avuto un pubblico a guardarci sarebbero scoppiati a ridere per la mia faccia: occhi a palla, guance rosse e bocca aperta. Dire che assomiglio ad un pesce palla è ancora poco.

-C-Come prego?-
-Lei parla con gli animali, giusto? Riesce a capire cosa dicono?-
-Come fa a dirlo?-
-Perché il suo gatto Michele ha detto di percepire che qualcuno in questa casa parla con gli animali. Di sicuro non parlerebbe di questo genere di cose se al suo posto ci fosse stata un'altra persona.-
-Come fa a sapere cosa mi ha detto? Inoltre si chiama Michael, non Michele.-
-Anche io parlo con gli animali, vero Charlotte?-
-Vero!- si appresta a dire la gatta.

Rimango ancora più scandalizzata. Anche lui è un nobile che parla con gli animali?

-Principessa? Va tutto bene?-
-Sì. No. Non lo so. Credevo di passare secoli a cercare chi altro parlasse con gli animali e invece boom! Suo fratello entra alla festa del mio castello e chiede di me, mi dice che ha un fratello che vuole parlarmi il giorno seguente e vado a scoprire che suo fratello parla con gli animali!-
-Anche io non ci volevo credere. Insomma, c'era una piccolissima possibilità che un reale abbia questa abilità.-
-E la cosa buffa è che la maggior parte delle persone con questa abilità si sono sposate, hanno avuto tanti figli e non hanno mai divorziato!- squittisce Ashton.
-Ma questa è una tragedia! Mio padre si è messo in testa che devo sposare il fratello che non ci parla! Io non li conosco neanche!-
-Come? Suo padre vuole che lei sposi mio fratello?!?-
-Sì. Mio padre è ancora una persona all'antica. Insomma, io non conosco neanche lei! Non sapevo che la famiglia Gunnarsen fosse nobile!-
-Beh, perché lei non fa parte della Scandinavia. Noi sappiamo tutto sulla Gran Bretagna perché è un regno. Comunque, sul fatto che lei è obbligata dal padre a sposare un altro nobile, no grazie.-
-Appunto! Inoltre anche la mia matrigna vuole le nozze tra suo fratello e me solo perché la sua "famiglia" possa ottenere più regni da governare.-
-Scusi, ma sua madre è fuori di cranio!-
-Matrigna, non voglio che la gente pensi che faccio realmente parte del suo sangue.-
-Ma è così tremenda?-
-Ok, lei è la...- conto svelto le dita, -sesta persona con cui parli di questa faccenda. La mia matrigna è una delle persone più rigide che esista. Mi obbliga a vestirmi elegante anche quando non abbiamo niente di importante da fare! Tacchi alti due spanne, vestiti ingombranti che non fanno respirare le gambe eccetera.-
-E sua madre?-
-Sparita. Mio padre mi fa credere che sia morta in un ospedale per colpa di un tumore, ma sono sicura che si tratta di una menzogna. Mia madre era una persona forte, sana e quant'altro. Inoltre mi hanno sempre spiegato che i reali non vanno in ospedale, piuttosto chiamano il dottore di fiducia.-
-Ma allora dov'è finita?-
-Non ne ho idea, ma sono sicura centri la mia matrigna. Lei era la serviente di mio padre e lo amava tanto. Scommetto che ha inventato la storia dell'ospedale e del tumore solo per liberarsene e avere mio padre a sua disposizione.-
-Posso dire una cosa cattiva?-
-Certo, mi dica.-
-Che stronza.-

Non ho mai, e dico MAI sentito un nobile imprecare. Devo dire che abbiamo un botto di cose in comune!

-Quanto la capisco.-
-Ehm, vuole qualcosa da bere? Un analcolico, una birra, dello champagne.-
-Avete la birra?-
-Certo! La vuole rossa, bionda, irlandese, Heineken, ha libera scelta.-
-Nascondo un lato grezzo, vada per una Heineken.-
-Louis! Andresti a prendere due Heineken?-

Sulla porta si presenta un giovane attorno all'età di Harry con i capelli mori lisci e gli occhi azzurri mare dei Caraibi.

-Certo signor Gunnarsen.- e si allontana.
-Lui era Louis Tomlinson, il mio maggiordomo.-
-Anche io ho un maggiordomo, si chiama Harry Styles.-
-Magari la prossima volta lo può portare con sé!-
-Quindi ci sarà una prossima volta?-
-Credo di sì dato che abbiamo molte cose in comune.-
-Ok, ma la prossima volta sarà al mio castello, così porterà lei il signor Tomlinson. Non sono sicura che mio padre mi conceda di portare Harry con me.-
-Giusto.-

Bussano alla porta e subito dopo entrano sia Tomlinson, sia Marcus.

-Ciao Tinus! Principessa! Ha ricevuto una chiamata da parte di suo padre.-
-Ah sì?-
-Sì, la vuole al telefono.-
-Oh, scusate. Dove si trova il telefono?-
-Può pure usare quello, principessa.- indica Martinus il telefono fisso sulla parete.
-Ok, grazie mille.-

Compongo il numero e chiamo mio padre.

-Pronto?-
-Chi parla?-
-Figlia, lo sa che rispondere ad una domanda con un'altra domanda è maleducazione?-

Dopo questa affermazione posso dedurre chi sia e di sicuro non è mio padre.

-La prego di non chiamarmi figlia, non siamo parenti di sangue. Avevate bisogno del mio aiuto lei e mio padre?-
-No, ma pensavamo a come farla arrivare a casa.-
-Davvero? Vi stavate preoccupando per come dovessi tornare a casa? Mio padre possiede molte carrozze e di sicuro non sono da esposizione! Inoltre sa che camminare non fa male.-
-E se nel tragitto si storta una caviglia?-
-Sarà un buon motivo per abolire le sue stupidissime regole sul vestirsi.-
-Figlia! Non risponda così a me!-
-Glielo ripeto ancora. Io non sono sua figlia! Mia madre l'ho avuta e non ne ho bisogno di una che si presta a prendere il suo posto. Non so se se n'è resa conto, ma sono diventata molto acida, sia con lei, matrigna, sia con mio padre. Se verrò a sapere che lei ha spedito in qualche nazione strana mia madre mettendo in scena la sua morte, oltre che lo scacciarla dal castello la renderò disoccupata e piena di buchi, almeno per qualcosa possono servire i tacchi. Mi sono spiegata?-
-Sì, principessa.-
-Bene.- e attacco.

Mi volto a guardare i visi dei due norvegesi.

-Perdonate il mio comportamento al telefono, ma la mia matrigna mi fa arrabbiare al quanto.-
-Allora le favole ci raccontano il falso!-
-Davvero, scusatemi tanti!-
-Non si preoccupi. Comunque, è vero quello che ha detto prima, non al telefono?- domanda Marcus.
-Cosa?-
-So che origliare è maleducazione, ma ho sentito che suo padre vuole un matrimonio tra me e lei. È vero?-
-Sì. Mio padre è un uomo all'antica ed inoltre sembra costretto. Quando c'era ancora mia madre non mi avrebbe imposto un matrimonio, mi avrebbe fatto scegliere chi sposare. Invece da quando c'è quella matrigna bisogna stare alle sue regole.-
-Ah, capito. Alla salute!- e avviciniamo le bottiglie al centro.

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Buon Giorgio!

Imagine all the people
Living for today

Youuuuuuuuu!!!

Ok, dovrei smettere di ascoltare questa canzone.

Va beh, intro a parte, come state? Scommetto che non vi è mancata la storia!

Evviva la Heineken!

La storia tra Tinus e Annina si è amplificata molto e anche in questo capitolo non poteva mancare il litigio tra principessa e matrigna.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Two Land In Two // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora