La vita non è la stazione, bensì il treno - P. Coelho

929 24 4
                                    

Alessia e Betty sistemarono gli ultimi vassoi colmi di cibo sulla credenza della sala da pranzo e si guardarono intorno. Era tutto pronto.

Mancava ancora un po' di tempo all'arrivo dei ragazzi e le due amiche potevano prepararsi con calma. Andarono nella stanza di Betty e la bionda aprì l'armadio alla ricerca di un abito adatto.

<<Dove sono i tuoi questa volta?>> le chiese Alessia sedendosi sul letto.

<<Manuel è tornato a Torino per la sessione di esami. Mio padre è in Germania per lavoro e mia madre ha pensato di seguirlo. Credo tornino la prossima settimana>> stava ancora rovistando nel guardaroba.

<<Grazie per esserti offerta di organizzare tutto qui>>

Betty si voltò.

<<Ma scherzi? Mi fa piacere!>> tornò a cercare il vestito perfetto.

<<Eccolo!>> le mostrò un miniabito dorato e un paio di leggings neri.

Alessia sorrise: sarebbe stata bellissima comunque, anche con addosso un sacco della spazzatura.

<<E tu non ti prepari?>>

La ragazza scosse la testa.

<<In realtà sarei già pronta>> disse allargando le braccia.

Indossava dei jeans e una blusa multicolore.

Betty si rassegnò.

<<Farò finta di niente. Almeno lascia che ti trucchi un po'>>

<<Se proprio devi...>>

<<Mi sembra il minimo! E' o non è il compleanno del tuo ragazzo?>>

Alessia sospirò, sapendo che non sarebbe riuscita a desistere dal suo intento. Betty la truccò leggermente, concentrandosi soprattutto sugli occhi, applicandole anche il mascara, che lei non usava mai. Quando fu soddisfatta tornò a prepararsi, indossando i vestiti che aveva scelto.

<<Come va con Juan?>> chiese Alessia.

Durante le Olimpiadi non erano riuscite a vedersi quanto avrebbero voluto e si sentiva un po' in colpa per non essersi informata sulla situazione tra Betty e l'opposto brasiliano.

<<Benissimo! E' sempre dolce, premuroso...>> si stava infilando le scarpe col tacco, seduta sul letto. <<Poi a letto...>>

<<Ok, basta!>> la bloccò. <<Non voglio sapere questi particolari!>> Alessia si portò le mani sulle orecchie e chiuse gli occhi, scuotendo il capo.

Betty si lasciò andare ad una risata cristallina.

<<Va bene, va bene... Non ti dirò niente>>

Alessia tornò a guardarla mentre finiva di truccarsi, poi controllò l'orario sul cellulare.

<<Qualcuno è impaziente>> scherzò Betty fissandola dallo specchio.

<<Controllavo solo che non fosse tardi>> si giustificò lei.

Poi si alzò, dirigendosi verso il soggiorno.

<<Scappa, scappa! Tanto non mi potrai evitare per sempre>>

Alessia fece finta di non avere sentito nulla e tirò un sospiro di sollievo: da quando era tornata l'amica le lanciava occhiate e battutine. Sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il momento del terzo grado su ciò che Betty pensava fosse successo in Australia tra lei e Nikola. Ma la ragazza non aveva nessuna fretta di sottoporsi a quel supplizio.


All'orario stabilito arrivarono tutti i ragazzi della squadra, alcuni accompagnati dalle rispettive mogli e fidanzate. Mancavano solo Nikola, Goran e Juan, oltre a Sara.

I due giocatori avevano avuto l'incarico di rallentare il festeggiato, mentre Sara li avrebbe raggiunti subito dopo aver terminato di allenare la sua squadra.

Alessia era rimasta stupita quando Goran le aveva detto di frequentare ancora quella ragazza, ma avrebbe appoggiato la scelta dell'amico in qualunque caso. L'aveva però quasi costretto a invitarla alla festa: se stavano ancora insieme non c'era motivo per non farla venire.

Il suo cellulare squillò brevemente, segno che Nikola e gli altri erano quasi arrivati. Si radunarono tutti nel salone, in attesa.

Pochi minuti dopo il campanello suonò e Betty si avvicinò alla porta. Quando l'aprì, un coro di auguri accolse Nikola, il quale rimase spiazzato per alcuni secondi.

Alessia aspettò che lui la notasse, poi gli sorrise. Il giovane attraversò la stanza fino a raggiungerla, salutando e ringraziando i presenti; poi la prese per la vita, attirandola a sé, e la baciò.

<<Buon compleanno>> gli disse lei dopo aver ripreso fiato.

<<Grazie>> la fissò senza lasciarla andare. <<Sei bellissima, come sempre>>

Il solito imbarazzo la invase. Non c'era niente da fare: non riusciva proprio ad abituarsi ai suoi complimenti.

Furono interrotti dal suono del campanello. La padrona di casa aprì la porta e accolse Sara, che, dopo aver raggiunto Goran, venne subito da loro per fare gli auguri a Nikola. Il ragazzo la ringraziò e accettò il piccolo pacchetto che la giovane gli porse.


Alessia era felice, la festa non poteva andare meglio.

Anzi, sì.

Si allontanò leggermente dal gruppo di amici e controllò il cellulare. Il suo regalo di compleanno per Nikola era in ritardo.

Finish LineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora