A vincere senza pericolo, si trionfa senza gloria - P. Corneille

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Alessia arrivò al palazzetto e raggiunse Betty, che era già seduta al suo posto, vicinissimo al bordo campo.

Anche Goran sarebbe dovuto arrivare nel giro di pochi minuti. Ormai il ragazzo stava bene, ma avrebbe avuto bisogno di un altro paio di settimane per poter tornare a giocare dopo l'incidente.

<<Betty, cos'hai? Mi sembri strana>> chiese Alessia all'amica.

La bionda si passò una mano tra i capelli.

<<Non lo so Ale, è solo una sensazione>>

<<Di che tipo?>>

<<Penso che Juan mi nasconda qualcosa. Ultimamente mi lancia delle occhiate strane quando crede che non lo veda>>

Alessia non dubitava del sesto senso dell'amica, ma non riusciva proprio a immaginare che Juan avesse qualcosa da nascondere. Per come la vedeva lei, il brasiliano era cotto di Betty.

<<Devi stare tranquilla, Juan ti ama tantissimo>>

<<Lo so, però in quest'ultimo periodo è strano>>

Le toccò il braccio con dolcezza, come per incoraggiarla.

<<Vedrai che, quando meno te lo aspetti, tutto si chiarirà>>

Betty le sorrise riconoscente.

<<Ma sì, hai ragione! Da quando sei tu quella ottimista?>>

Alessia rise e si voltò verso il campo, dove i giocatori si stavano riscaldando, e salutò Nikola con un cenno e un sorriso, che lui ricambiò.

<<Signore>> udì il saluto di Goran alle sue spalle.

<<Ciao! Come stai?>> si informò subito.

<<Bene, direi. Vorrei già essere in campo con gli altri. Sarà una partita dura e mi dispiace non poter aiutare la squadra>>

Già. L'avversaria quella domenica era Perugia e si preannunciava una gara complicata. All'organico umbro, già di alto livello la passata stagione, si era adesso aggiunto un certo opposto serbo...

I ragazzi raggiunsero il bordo campo per osservare meglio la preparazione di Cuneo e Goran illustrò i correttivi che la squadra avrebbe messo in atto per supplire alla sua assenza. Infatti il suo sostituto aveva caratteristiche totalmente differenti, che avrebbero richiesto un diverso assetto di gioco.

Improvvisamente Alessia si sentì circondare la vita da due braccia forti, che la fecero girare, e si ritrovò sollevata in aria di alcuni centimetri.

<<Ecco la mia fotografa preferita!>>

Lei riconobbe immediatamente quella voce.

<<Ciao Alek>> lo salutò mentre si reggeva a lui, aspettando di tornare coi piedi per terra.

Ma il serbo non sembrava avere fretta di lasciarla andare.

<<Come stai?>>

Il suo accento era migliorato molto dopo soli pochi mesi in Italia, ma era ancora molto particolare.

<<Sto bene, grazie. Tu come ti trovi a Perugia?>>

<<Mi piace molto. Dovresti venire a trovarmi qualche volta>>

Aleksandar glielo aveva già detto, durante gli scambi di messaggi che avevano portato avanti in quei mesi dopo le Olimpiadi. Messaggi che non facevano troppo piacere a Nikola...

<<Ciao Nik!>> esclamò a quel punto Goran.

Alessia tornò a terra in un battibaleno e vide poi Aleksandar girarsi alla ricerca del suo capitano di Nazionale. Sembrava spaventato, ed era strano considerando il fatto che era un gigante. Il ragazzo mosse la testa in tutte le direzioni cercando Nikola, per poi capire che era stato solo uno scherzo da parte di Goran.

Quest'ultimo scoppiò a ridere mentre il più giovane gli rivolgeva un'imprecazione in serbo. Anche Alessia e Betty risero, poi augurarono all'opposto buona fortuna per l'incontro e lui tornò dai compagni.

<<Sei stato cattivissimo>> disse al suo migliore amico.

<<Credimi, sarebbe andata peggio se Nik si fosse avvicinato. Già lo stava incenerendo con gli occhi>> fece un cenno nella direzione dell'amico e lei si accorse che, effettivamente, Nikola stava ancora guardando verso di loro.


La partita cominciò bene per Cuneo, che vinse agevolmente il primo set, sospinta senza sosta dalla tifoseria.

Tuttavia il secondo set andò diversamente: Aleksandar trascinò la sua squadra in una battaglia epica contro i padroni di casa e siglò personalmente il punto del pareggio.

Senza Goran in campo a dare stabilità nei fondamentali di seconda linea, Cuneo subì molto la battuta avversaria. Gli ospiti riuscirono ad aggiudicarsi anche il terzo parziale e per Nikola e i suoi compagni arrivò il momento della verità: avrebbero dovuto assolutamente vincere il quarto per andare al tie-break.

Lo fecero, non senza fatica, e si trovarono a giocare il quinto set con tutta la pressione addosso. Erano i Campioni d'Italia e, mentre Perugia non aveva nulla da perdere essendo partita da sfavorita, tutti gli occhi erano su di loro.

Alessia, Betty e Goran erano ormai praticamente senza voce, dopo tutto il tifo che avevano fatto, ma riuscirono ad incitare Cuneo anche nell'ultimo parziale. Fu durissima, Perugia riuscì a restare sempre attaccata nel punteggio, ma alla fine capitolò, anche grazie ad un ace di Juan.

Mentre sugli spalti e nella metà campo cuneese scoppiavano i festeggiamenti, i ragazzi di Perugia si diressero verso lo spogliatoio.

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