Un giorno di preoccupazione è più stancante di un giorno di lavoro - J. Lubbock

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<<Vuoi dirmi che cosa ti preoccupa?>>

La voce di Goran interruppe i suoi pensieri; smise di tamburellare con le dita sul tavolo del ristorante e allontanò leggermente il piatto su cui giaceva, intatta, la sua cena. Aveva chiesto all'amico di trovarsi dopo i rispettivi allenamenti: Nikola avrebbe passato la serata con Matija e lei non voleva stare da sola.

<<Nik ti ha detto qualcosa?>> indagò, vaga.

<<Qualcosa come? Ale, non capisco>>

Lei alzò gli occhi e osservò lo schiacciatore: il suo piatto era vuoto e il suo sguardo perplesso.

Sospirò.

//Da dove comincio?//

<<Sono alcuni giorni che è strano>> disse semplicemente.

<<Forse è solo stanchezza. Domenica cominciano i play off, la stagione è stata lunga e non è ancora finita>> le rispose il giovane.

Alessia annuì distrattamente.

<<Non sei convinta, te lo leggo in faccia>> continuò Goran dopo un attimo. <<C'è qualcosa che non so?>>

Lei riordinò le idee e gli spiegò brevemente quello che era accaduto poche sere prima, di come Nikola fosse stato da Nataša e non le avesse mai raccontato l'argomento del loro incontro.

<<E' la prima volta che non mi dice tutto. Non ho insistito, mi fido di lui, ma sento che qualcosa non torna. E poi...>> strinse il tovagliolo tra le dita, con forza. <<Non so spiegartelo, ma ho la sensazione che mi stia in qualche modo evitando>>

<<Impossibile>> la interruppe, con decisione, l'amico.

Si fissarono in silenzio, poi Goran continuò:

<<Se davvero Nik non ti ha detto tutto, ci sarà una spiegazione. Magari sta aspettando il momento giusto. E non ti sta evitando. Lui ti ama!>>

<<Lo so. Ma allora perché non ne ha parlato neanche con te?>>

Quello era l'aspetto che la preoccupava maggiormente. Prima che glielo dicesse lei, Goran non sapeva nemmeno dell'incontro con Nataša. Nikola si era sempre confidato con l'amico, ma quella volta no.

Il ragazzo rimase in silenzio.

<<Vedi? E' strano>> concluse Alessia, scoraggiata.

L'ultima cosa che desiderava era farsi mille paranoie, ma il suo sesto senso la stava mettendo in guardia.

<<Forse hai ragione, ma vedrai che si sistemerà tutto>> la consolò Goran.

Alessia gli sorrise. Riusciva sempre a tranquillizzarla e, anche se nutriva ancora dei dubbi, sapere di averlo accanto le faceva sperare per il meglio. Probabilmente si stava preoccupando inutilmente, Goran aveva ragione.

Nessuno conosceva Nikola meglio di lui.


La riaccompagnò a casa e tornò poi al suo appartamento. La sua mente era occupata da mille pensieri, dubbi e teorie.

Se davvero quello che gli aveva raccontato Alessia era la verità - e non aveva motivo di dubitarne - allora forse c'era qualcosa che non tornava.

Prima di tutto, Nikola non gli aveva parlato del suo incontro con Nataša; in secondo luogo, non era sceso nei dettagli con la ragazza; infine, anche lui si era accorto di come l'amico fosse più pensieroso del solito, ma aveva erroneamente attribuito il fatto all'avvicinarsi dei play off.

Non aveva voluto allarmare ulteriormente Alessia, ma iniziava a credere che lei avesse ragione.

Era anche certo, però, che ci fosse una spiegazione a tutto e che le cose si sarebbero risolte. Non poteva essere altrimenti.

L'indomani avrebbe parlato con Nikola e, stavolta, si sarebbe fatto raccontare per filo e per segno tutto quanto.

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